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Cronaca

Nave affondata, ridotte le ricerche per i quattro dispersi: impossibile trovarli ancora in vita

Ufficialmente, in assenza dei corpi, le carte ufficiali parlano di dispersi. Ma con le condizioni di mare proibitive di questi giorni è illusorio pensare di ritrovare superstiti e quindi il bilancio della tragedia avvenuta domenica mattina davanti al Canale Candiano di Ravenna deve di fatto annoverare quattro morti in più

Ufficialmente, in assenza dei corpi, le carte ufficiali parlano di dispersi. Ma con le condizioni di mare proibitive di questi giorni è illusorio pensare di ritrovare superstiti e quindi il bilancio della tragedia avvenuta domenica mattina davanti al Canale Candiano di Ravenna deve di fatto annoverare quattro morti in più, vale a dire i marittimi turchi che al momento mancano all’appello.
 

Per la collisione in mare tra la ‘Lady Aziza’ e la ‘Gokbel’, zattere o scialuppe di salvataggio non ne sono state trovare e la possibilità di resistere per un uomo nel mare in burrasca come in questi giorni arrivano a tre ore, un tempo ormai abbondantemente trascorso. In una conferenza stampa di bilancio degli interventi di soccorso, la Capitaneria di Porto di Ravenna, nella giornata di mercoledì, ha quindi spiegato che se non sono state sospese le ricerche, comunque sono state decisamente ridotte, anche perché le condizioni del mare restano proibitive. Una motovedetta della Capitaneria mercoledì mattina ha provato a lasciare il porto, ma ha dovuto rinunciare alla navigazione.

Nave affondata al porto di Ravenna, la conferenza stampa (Foto Argnani)

A questo punto l’interrogativo è dove si trovino i corpi non ancora riemersi. Le correnti che “tirano” verso sud hanno portato a riva resti del naufragio addirittura fino a Misano Adriatico, dove è stata trovata una borsa con i documenti marittimi e i giornali di bordo. Nella zona di Cesenatico sono arrivate due zattere gonfiabili, appartenenti però ai mezzi di soccorso e non alla "Gokbel". Ma nessun corpo è ad ora approdato sulla costa. Pertanto si ritiene che i quattro marinai siano rimasti intrappolati all’interno della nave mentre questa affondava rapidamente. Solo i sommozzatori potranno trovare riscontri a quest’ipotesi, quando le condizioni del mare renderanno possibile effettuare l’ispezione dei nuclei specializzati dei subacquei. L’intervento dei sommozzatori è fondamentale anche per le indagini, coordinate del pm Stefano Stargiotti della Procura della Repubblica di Ravenna: bisogna tentare di recuperare il vdr (voyager data recorder), una specie di scatola nera della nave ed effettuare rilievi fotografici sulla falla che ha portato ad un rapido affondamento.
 

Incidente tra mercantili, morti e dispersi (foto Argnani)

Infine, garantiscono dalla Capitaneria di Porto, non si corre il rischio ambientale. Il relitto della  'Gokbel', si trova a circa15 metri di profondità e a tre miglia dal porto. L’imbarcazione turca trasportava fertilizzante a base di barite, sostanza definita non pericolosa dal punto di vista ambientale. Il carico è ancora tutto nella stiva, così come anche il carburante,  25 tonnellate di gasolio, chiuso nelle sue cisterne. Dall’affondamento della Gokbel si sono salvate in totale 5 marittimi, di cui 3 a mercoledì ancora ricoverati all’ospedale di Ravenna. Due le vittime i cui corpi sono stati recuperati. La Procura della Repubblica, infine, ha già effettuato dei rilievi per recuperare i dati di navigazione della  'Lady Aziza', la motonave battente bandiera del Belize che nello schianto in mare è rimasta fortunatamente a galla. Nell’inchiesta per disastro colposo e omicidio plurimo colposo ci sono già 4 indagati: si tratta di tutti i responsabili ancora in vita della navigazione di entrambe le navi.

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