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Cronaca

La manutenzione ai traghetti costa 300mila euro l'anno. Critiche contro i guasti, Start: "Mezzi elettrici? Ci vorranno anni"

Piovono critiche sia dalla maggioranza che dall'opposizione comunale sulla qualità del servizio e sulla gestione di Start Romagna. Per il futuro si pensa alla sostituzione con traghetti elettrici, l'assessore Costantini: "Sarà un investimento importante"

Ritardi, continue avarie e mezzi attempati: nella giornata di mercoledì si infiamma la discussione sulla gestione del traghetto sul Canale Candiano fra Marina di Ravenna e Porto Corsini nell'aula del Consiglio Comunale. Si sono infatti riunite, su richiesta di tutti i gruppi di opposizione, la commissione consiliare 5 “Bilancio, partecipate, personale, patrimonio”, presieduta dal consigliere Giacomo Ercolani, e la commissione 9 “Porto, attività produttive, lavoro, transizione digitale”, presieduta dal consigliere Davide Buonocore. Una riunione alla quale hanno partecipato anche gli assessori Gianandrea Baroncini e Giacomo Costantini, oltre a vari rappresentanti dell'azienda Start Romagna che gestisce il servizio traghetto, così come il trasporto pubblico locale.

Primo punto che viene sottolineato, da più parti, riguarda i disservizi e le numerose avarie che hanno coinvolto, in particolare nell'ultimo periodo, i due traghetti che svolgono il servizio di collegamento tra la sponda nord e sud del canale: il Baleno (costruito nel 1990) e l'Azzurro (costruito nel 1996). Il consigliere di Forza Italia, Alberto Ancarani, indica le "problematiche continue e costanti" che caratterizzano il servizio di trasporto offerto dai due natanti e critica l'azienda: "E' evidente che con Start Romagna non funziona", facendo riferimento alla precedente gestione di Atm. Problemi che vengono in parte condivisi da diversi membri dell'opposizione presenti alla seduta, ma anche da membri della maggioranza. Criticata da più fronti l'affermazione di Start basata sui dati dei cronotachigrafi che certificherebbero una media di 10 minuti per il servizio di trasporto da un lato all'altro del canale. Un dato che il consigliere Giancarlo Schiano (Movimento 5 Stelle) ritiene "non credibile":

In discussione viene messa però anche la stessa gestione "esterna" del servizio. Sul punto insiste in particolare il capogruppo di Lista per Ravenna, Alvaro Ancisi, che evidenzia "l'intreccio barbarico" che caratterizza a suo parere la gestione di Start Romagna e si chiede: "Perché non ce lo gestiamo da soli come Comune? Forse ci riusciremmo anche meglio". Sulla questione interviene anche la maggioranza con Daniele Perini (Lista De Pascale): "Ravenna è la prima azionista di Start - ricorda il consigliere - A Ravenna però non ho visto un bus elettrico. Perché Ravenna viene lasciata per ultima?".

Particolarmente critica viene ritenuta poi la questione delle molte avarie che hanno colpito i traghetti nell'ultimo periodo e sul quale anche il sindaco De Pascale era intervenuto in passato. Come spiega lo stesso presidente del Consiglio di Amministrazione di Start Romagna, Roberto Sacchetti: "La manutenzione media annuale per entrambi i mezzi è di 300mila euro". Lavori che, a causa del passare del tempo e del continuo utilizzo dei mezzi, richiedono "ogni anno interventi importanti e anche fermi importanti" prosegue Sacchetti. Nell'ultimo periodo si sono riscontrati "alcuni fermi in più - ammette il presidente del CdA di Start - ma non è giusto dire che prima andava tutto bene e ora va tutto male".

La notevole spesa di manutenzione colpisce vari membri della commissione, fra cui i consiglieri Schiano e Ancarani, che domanda: "Non conveniva, 10 anni fa, pensare di comprare de traghetti nuovi?". "Per 30 anni l'azienda si è disinteressata di quei mezzi", rincara la dose Nicola Grandi (Viva Ravenna). Vengono dunque chieste risposte concrete sulla sostituzione dei vecchi Baleno e Azzurro (entrambi alimentati a diesel) con nuovi traghetti, funzionali e sostenibili. A tal proposito, Sacchetti afferma che "si sta lavorando all'acquisto di nuovi mezzi", oltre che alla sostituzione di nuove macchine emettitrici di biglietti a terra e alla definizione di un nuovo layout per migliorare gli spazi di carico dei due natanti.

Sulla questione dei nuovi traghetti, pare essere definitivamente esclusa la possibile adozione di mezzi alimentati a Gnl (Gas naturale liquefatto) che, in base a uno studio specifico commissionato alla società Rosetti Marino, risulterebbe sconveniente sia per costi che per problemi tecnici. Una spesa che per un mezzo si sarebbe aggirata intorno ai "4,5 milioni di euro", spiega il presidente di Start. L'unica altra strada percorribile, dunque, è la sostituzione con mezzi elettrici ma, precisa Sacchetti, "se vogliamo i traghetti elettrici servono anche gli opportuni strumenti a terra". Tempi che "non sono immediati - come rileva l'esperto di Start, Stefano Sirri - Il nostro obiettivo è di vedere i traghetti realizzati per la prossima stagione estiva, compatibilmente con tutti i necessari passaggi tecnici". Mentre sull'accusa di una scarsa attenzione al territorio ravennate risponde il direttore generale di Start, Giampaolo Rossi: "Non c'è nessun figlio di un dio minore".

Sul finire della seduta interviene anche l'assessore Costantini: "L'elettrico è la possibilità migliore che abbiamo in campo" rileva, affermando che sul progetto esecutivo per i nuovi traghetti "si stanno accelerando i tempi. Ma ci vorranno anni e sarà un investimento importante". L'assessore difende poi l'azienda Start su alcuni punti, a cominciare dai tempi per la traversata che, afferma, "sono statistiche tratte dai dati dei cronotachigrafi". Anche sulle avarie Costantini vuole placare le polemiche, sottolineando che nell'ultimo anno i due traghetti sono stati molto più utilizzati "a causa della chiusura dei ponti sulla Baiona".

Risposte che, al momento, non soddisfano né l'opposizione, né parte della maggioranza e per le quali viene richiesto un nuovo confronto a breve. Nel frattempo, è in particolare il consigliere Renato Esposito (Fratelli d'Italia) a denunciare la situazione chiedendo a Start "di fare i bagagli" e "le dimissioni di chi doveva controllare". Mentre Perini critica in particolare l'allungamento dei tempi: "Per le navi da crociera servono due anni. Mi auguro che per il nostro traghetto faremo prima".

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