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Cronaca

Attraversa l'Italia 'coast to coast' correndo: "Come fare 10 maratone in 7 giorni, volevo sfidare me stesso"

Flavio ha attraversato l'Italia di corsa da costa a costa in una settimana, partendo dal mar Tirreno a Massa Carrara e arrivando all'Adriatico a Punta Marina, sul percorso della Linea Gotica

Una sfida non contro il cronometro, ma contro se stesso. 400 chilometri, un dislivello di 20.000 metri in sette giorni sotto il sole cocente. "Per rendere l'idea, è come fare 10 maratone in sette giorni e allo stesso tempo scalare quattro volte il Monte Bianco". E l'impresa portata a termine domenica scorsa da Flavio Michelon, 32enne bolognese che nella vita di tutti i giorni lavora come responsabile commerciale in un'azienda di informatica, ma che non appena può si dedica alla sua passione: quella per lo sport. Il ragazzo ha attraversato l'Italia di corsa da costa a costa in una settimana, partendo dal mar Tirreno a Massa Carrara e arrivando all'Adriatico a Punta Marina, sul percorso della Linea Gotica, una traccia impervia che ripercorre vecchi tracciati di guerra.

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"Sicuramente non è un grande passo per l’umanità, ma è un grande passo per me! - scherza Flavio - Avevo bisogno di dimostrare a me stesso che con determinazione (e testardaggine) si possono superare obiettivi che da lontano sembrano impossibili. Sono abituato a fare molte attività, dalla bici al running, ma nell'ultimo anno con la pandemia le gare sono state tutte annullate. Quindi con un gruppo di amici ho iniziato ad allenarmi e ci siamo dati l'obiettivo ambizioso di fare questo percorso, volevamo fare qualcosa di sfidante ma che fosse una sfida personale,  senza cronometro. Io ero il runner principale, mentre due amici - Antonio Palmerio e Matteo d'Arco -, entrambi professional runner, si sono alternati nel fare da accompagnatori di giornata, spronandomi e dandomi il ritmo un giorno a testa. Una terza persona ci ha seguiti con un mezzo di supporto fornendo viveri e cambio vestiti. Senza di loro, dico la verità, non ce l'avrei fatta".

La traversata dell'Italia di corsa sulla Linea Gotica

Flavio è partito di corsa domenica 14 giugno da Massa Carrara. "E' stato un percorso lungo e faticoso perchè c'è tanto dislivello, ma la cosa piu difficile è organizzarsi e creare i check point per rifornirsi, cambiarsi e bere - racconta - Abbiamo pianificato un'organizzazione al pc guardando i tipi di terreni e le altimetrie, riuscendo così a ipotizzare l'eventuale sforzo e la tempistica. Ho scelto la Linea Gotica perchè mi sono innamorato di questo tracciato, da qualche tempo è stato tracciato un trekking che dura 21 giorni unendo tutti i sentieri. L'idea era di farlo in soli sei giorni in realtà, ce l'avremmo fatta se non fosse che uno dei due accompagnatori si è fatto male a una caviglia. A livello di preparazione prima di partire ho fatto allenamenti specifici, ma il piu significativo è l'allenamento mentale: la lunghezza ti impone di stare sotto sforzo anche per 15 ore al giorno in salita sotto al sole, e la fatica mentale è più pesante dello sforzo fisico".

Il caldo degli ultimi giorni non ha certo aiutato il corridore nella sua traversata: "E' stato sicuramente il fattore più pressante - spiega il 32enne - In certi giorni abbiamo avuto punte di 40 gradi, eravamo molto provati. Nonostante questo non ho mai pensato di mollare. Spesso partivamo alle 3 del mattino al buio, con la torcia frontale, proprio per evitare le temperature alte e facevamo una pausa nelle ore più calde. Nonostante la pianificazione molto accurata e lo studio che facevamo delle cartine ogni sera, ci siamo anche persi più di una volta: molti sentieri erano coperti dalla vegetazione ed era davvero difficile orientarsi. Una cosa che sicuramente ci ha aiutato molto è stata la grande ospitalità che abbiamo trovato: ogni volta che ci fermavamo a rifocillarci da qualche parte o a dormire nei rifugi o nei bed&breakfast incontravamo qualcuno che, sentita la nostra storia, ci offriva da mangiare o da bere, dal baretto alla casa di un'anziana signora. L'accoglienza delle persone è stata davvero una delle cose più belle, non ce lo saremmo mai aspettati".

Domenica 21 giugno, finalmente, l'arrivo sulla spiaggia di Punta Marina. "E' stato uno dei momenti più belli - ricorda Flavio - Siamo arrivati accaldati e ci siamo buttati in acqua direttamente vestiti, tra le lacrime e l'esasperazione". Ora l'avventuriero si gode un po' di meritato riposo, ma sta già 'sognando' la prossima sfida: "Mi piacerebbe fare il Selvaggio Blu, un percorso molto selvaggio che attraversa la Sardegna. Vedremo!".

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