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Cronaca

Intascava la cassa integrazione Covid ma continuava a lavorare: una truffa da 4mila euro

Venivano annotate intere giornate di sospensione dal lavoro, ma dalle indagini è emerso che il dipendente prestava regolare attività lavorativa e veniva pagato con la cassa integrazione

Percepiva la cassa integrazione per sospensione pandemica ma nei fatti lavorava all’interno del luogo di lavoro. E’ quanto ha accertato il personale dell’Ispettorato del Lavoro di Ravenna, a seguito di articolate verifiche che hanno interessato un locale situato nel territorio di Ravenna. I fatti contestati risalgono alla fine del 2020 e hanno interessato gran parte del periodo lavorativo del 2021. Nello specifico, il titolare della ditta avrebbe chiesto l’integrazione salariale, a causa del Covid, per un dipendente che eseguiva una regolare attività lavorativa, pagando la stessa, unicamente con la cassa integrazione. Gli ispettori, dall’esame della documentazione di lavoro e, in particolare, dalle buste paghe, hanno constatato che venivano annotate intere giornate di sospensione dal lavoro, con conseguente richiesta di pagamento da parte dell’INPS. Dalle attività ispettive, in realtà, sarebbe emerso che il dipendente prestava regolare attività lavorativa, e veniva retribuito integralmente con la cassa integrazione. A conclusione degli accertamenti sarebbe stata rilevata una indebita percezione dell'integrazione salariale, in conto INPS, pari a 4 mila euro.

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