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Cronaca

Truffava preti e suore per rubargli i soldi: dopo 24 denunce finisce in carcere

Le vittime venivano convinte a versare denaro su una carta Postepay con le più disparate motivazioni, come lo stato di indigenza causato dalla perdita della casa a seguito della tragedia del ponte Morandi di Genova

Fino ad oggi se l'era cavata collezionando denunce, ma ora per lui si sono spalancate le porte del carcere. Protagonista della vicenda è un 51enne italiano, domiciliato a Genova, noto come 'truffatore seriale dei preti', che giovedì è stato raggiunto da un'ordinanza di carcerazione emessa dal tribunale di Ravenna, con la condanna a tre anni e sette mesi.

I poliziotti hanno eseguito l'ordine di carcerazione a carico del truffatore, che dal 1997 ha collezionato ben 24 denunce per altrettante truffe, tutte commesse con lo stesso modus operandi: continue e pressanti richieste di denaro, giustificate da false disgrazie familiari, avanzate a persone anziane, in particolare sacerdoti residenti in Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna, in particolare nel ravennate.

Le vittime venivano convinte a versare denaro su una carta Postepay con le più disparate motivazioni: come il finto racconto del padre deceduto, che prima di morire avrebbe lasciato al sacerdote (la vittima) svariate migliaia di euro ancora vincolati perché il notaio esigeva il pagamento di una parcella per procedere al versamento. Oppure lo stato di indigenza causato dalla perdita della casa a seguito della tragedia del ponte Morandi, che lo costringeva a chiedere ospitalità a fantomatici convitti di suore in cambio di svariate centinaia di euro. In diverse circostanze il 51enne passava al telefono una donna che, spacciandosi per ecclesiastica, avvallava le sue richieste.

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