Al San Pier Damiano Hospital alta tecnologia per combattere il tumore della prostata
"La Biopsia Fusion è una metodica più mirata", spiega Giuseppe Severini, specialista in Urologia di GVM Care & Research
Al San Pier Damiano Hospital una lotta più mirata al tumore della prostata grazie alla tecnologia. Il tumore della prostata è la neoplasia più frequente nella popolazione maschile over 50. Costituisce il 15% di tutti i carcinomi diagnosticati nell’uomo: ogni anno, in Italia, si registrano 35 mila nuovi casi. Se “presa” per tempo, la malattia non dà esiti infausti particolarmente elevati dal punto di vista statistico: i dati disponibili dimostrano come a 5 anni dal primo accertamento, 9 pazienti su 10 siano ancora vivi. Nella lotta al tumore della prostata la biopsia transrettale o transperineale ecoguidata rappresenta tuttora l’esame, fondamentale, del percorso diagnostico.
Grazie alla moderna tecnologia, la Risonanza Magnetica Multiparametrica (un'indagine non invasiva che dura 40 minuti che non utilizza raggi X e che non richiede sonde endorettali, integrata con l’Ecografia transrettale) consente una più precisa e meno invasiva procedura di prelievo del tessuto prostatico. Sfruttando l’elevata performance diagnostica della RMNmp nonché l’ausilio dell’informatica è possibile, poi, fondere le immagini ricavate con tale tecnologia a quelle ottenute, in tempo reale, dall’Ecografia transrettale mediante l’introduzione di una sonda predisposta per la contemporanea biopsia: tale metodica viene definita Biopsia Fusion.
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