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Cronaca

Turismo, un modello "scricchiolante": "Presenze più basse degli ultimi vent'anni"

Gianfranco Spadoni di Civici provincia di Ravenna: "Le scelte praticate dalla pubblica amministrazione per sostenere il turismo generano qualche incoerenza"

Il turismo rappresenta un comparto fondamentale per l'economia ravennate, e su questo sono tutti d'accordo. La gestione del turismo da parte dell'amministrazione, invece, è sempre molto apprezzata da alcuni e molto criticata da altri. "Le scelte praticate dalla pubblica amministrazione per sostenere il turismo generano qualche incoerenza - commenta Gianfranco Spadoni, consigliere di Civici provincia di Ravenna - È il caso, ad esempio, della famigerata tassa di soggiorno, ritenuta (a ragione) dannosa, tenuto conto che in buona misura i costi dell’esazione sono più alti della produzione, anche se si può capire il disperato bisogno di trovare risorse economiche per le casse degli enti locali. Questa tassa, in ogni modo, si può accettare solo quale seria contropartita a fronte di servizi erogati dall'amministrazione in termini di reinvestimento sui territori. Nei fatti, tuttavia, questo avviene solo parzialmente e finisce per rimanere solo un balzello, peraltro in un momento aggravato da un’economia complessiva, ancora in sofferenza sotto il versante reddituale".

"Oltre a questo aspetto - continua il consigliere - andrebbe ridefinito il modello turistico e della promo commercializzazione, come esigenza non più rinviabile se non si vuole affossare il comparto trainante e trasversale della nostra economia: e quanto sta avvenendo nei lidi sud, in particolare a Lido di Classe e Lido di Savio (peraltro ormai in piena stagione estiva), evidenzia una situazione molto critica e problematica di grave malessere che non concorre certo a sostenere l’imprenditoria del mare. Più in generale, se tracciamo un breve bilancio dell’anno 2016, i dati riferiti agli arrivi si possono davvero classificare straordinari in rapporto agli ultimi decenni: la nota dolente è rappresentata dalle presenze, ossia dai pernottamenti sempre più brevi, al punto di fare emergere uno dei dati peggiori degli ultimi vent’anni. Assistiamo ancora, purtroppo, a ripetute sovrapposizioni, oltre all’eccessiva frammentazione organizzativa e promozionale da parte delle istituzioni locali e degli enti preposti a occuparsi del settore, invece di concentrare tali compiti di marketing e di promo commercializzazione mirata, d’intesa con i privati, in mano a pochi soggetti".

"In ogni caso una più forte integrazione del prodotto turistico con forme di offerta innovativa, estese a tutto il territorio provinciale, è solo una direttrice di base per migliorare la competitività e recuperare concorrenzialità - conclude Spadoni - Anche le evidenti carenze dei collegamenti, tra l’altro, non aiutano certamente a migliorare le criticità esistenti".

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