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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Turismo, gli albergatori contro il Ministero: "Siamo preoccupati"

"In queste ore i dati diffusi dal Ministero sul turismo estivo sembrano incoraggiare un grande ottimismo sulle sorti del turismo italiano e così come presentati non aiutano certo un esame serio"

“In queste ore i dati diffusi dal Ministero sul turismo estivo sembrano incoraggiare un grande ottimismo sulle sorti del turismo italiano e così come presentati non aiutano certo un esame serio e articolato della realtà effettiva degli andamenti. In realtà gli operatori restano molto preoccupati in quanto la stagione estiva è stata assai meno esaltante e aiutata dal sole di agosto e di settembre e dalla scelta giusta di aprire le scuole il 19”. Lo ha detto Roberta Penso, Presidente Provinciale AssHotel-Confesercenti di Ravenna.

“I nostri dati – sostengono gli albergatori - sono diversi e, come ripetiamo da tempo, non si può parlare solo di presenze.  I comportamenti delle famiglie italiane sono stati quelli tipici in tempo di crisi determinando in non pochi casi o cali di presenze oppure riduzioni significative del periodo di vacanza. E’ calata la spesa turistica e il Ministero dice che va tutto bene. Nessun cenno nella presentazione dei dati da parte del Ministro al calo dei fatturati e soprattutto a quello della redditività delle imprese. All’Assemblea pubblica dei nostri albergatori di ieri a Cervia, ho detto, neanche tanto ironicamente, che il Ministero del Turismo in primis, se deve fare danni come ha fatto in questi mesi è meglio che chiuda e non si occupi di turismo”.

“Si pensi solo per stare all’attualità recente all’introduzione dell’imposta di soggiorno, alla proposta di togliere i ponti, al commissariamento dell’ENIT, alla chiusura di alcuni uffici  ENIT in Europa, alla manovra sull’IVA, alla vicenda delle concessioni demaniali. Addirittura il Ministro ha citato come grande riforma e opportunità la liberalizzazione degli orari e delle licenze nei comuni turistici  come suo utile risultato e prodotto”.

“Ricordo – conclude Roberta Penso - che c’era già da tempo dalle nostre parti ma anche che le politiche di liberalizzazione hanno portato alla chiusura di molte aziende. Il turismo resta un’opzione decisiva per ritrovare la via della crescita economica. Ma servono fatti e spazi per investire che finora non si vedono.  Con gli aumenti dell’Iva, dei carburanti, delle tariffe locali e con la mancanza di risorse a sostegno del settore si fa e farà poca strada. Noi siamo impegnati e abbiamo fatto proposte concrete. Nelle politiche per la crescita il turismo deve avere uno spazio prioritario e subito spendibile”.
 

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