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Cronaca

Alluvione, Federlberghi: "Basta con i messaggi allarmistici. Siamo pronti ad accogliere i turisti"

Quest'anno in calo le prenotazioni straniere per la Pentecoste. Si spera nel rilancio con il ponte del 2 giugno

Sarà probabilmente una Pentecoste senza tedeschi, austriaci e tanti altri turisti del centro e nord Europa quella del 2023 nel Ravennate. Vacanzieri che gli altri anni, con la loro presenza, davano il via alla stagione estiva della riviera e non solo. Sono poche le prenotazioni, sia sulla costa che nelle zone interne e nelle città d'arte.

"Sui lidi abbiamo riscontrato circa il 70-80% in meno di richieste - spiega Raffaele Calisesi, presidente Federalberghi Confcommercio Ravenna - mentre nelle città d'arte come Ravenna il calo è leggermente inferiore, ma si assesta comunque al 50%. Questa frenata, sommata al fatto che nei mesi di aprile e maggio, già prima dell'alluvione, il meteo non è stato dei migliori penalizzando il mare, ci fa guardare con preoccupazione al prossimo futuro. Soprattutto se non cambia questo tipo di narrazione del nostro territorio".

Calisesi chiede un cambio di rotta nella comunicazione. "Dobbiamo superare questa logica dell'allarme per cui si parla solo di emergenza e si mettono in risalto le devastazioni, che ci sono e per le quali si deve intervenire. Ma non può passare il messaggio che nelle aree costiere, a vocazione turistica, si stia vivendo un allarme idrogeologico o addirittura epidemico. Qui tutte le attività sono già partite, le strade sono percorribili, i bagni attrezzati. Siamo pronti ad accogliere tutti".

Cosa confermata anche da Ravenna Tourism, canale ufficiale dell'informazione turistica ravennate. Sul sito si sottolinea che il centro storico della città, i suoi monumenti e i lidi "non hanno subito danni, le spiagge sono perfettamente agibili e gli stabilimenti balneari sulla costa hanno già ripreso la loro normale attività". Anche i grandi parchi divertimento sono in funzione e la viabilità, stradale e ferroviaria (quest'ultima ancora con delle criticità) è tornata quasi nella norma. Non ci sono cancellazioni di voli negli aeroporti regionali e tutte le crociere in partenza e in arrivo al terminal di Porto Corsini sono confermate. 

"Abbiamo bisogno di aiuto nel mandare messaggi positivi - riprende Calisesi - per quanto permangano situazioni difficili come Conselice o la stessa Brisighella. Ma dobbiamo pensare a promuovere la parte di sistema che sta ripartendo. Dalla Romagna non sono arrivate immagini di gente che si piange addosso, ma di intere comunità che spalano fango con il badile. Questo spirito di ripartenza va sottolineato per rilanciare il turismo, che vede la nostra Regione seconda in Italia, come fatturato, solo al Veneto. Con centinaia di migliaia di lavoratori impiegati. Indebolendo la nostra immagine consegneremmo fette importanti di mercato ad altri territori".

Calisesi ricorda che il maltempo ha influito negativamente anche sui grandi eventi, che sono stati annullati, come il Gp di Formula 1 di Imola o la Omc-Med Energy Ravenna, la principale manifestazione sull’energia nel Mediterraneo. Iniziative che avrebbero richiamato tante persone sul territorio, viste le prenotazioni. "Adesso confidiamo nel ponte del 2 giugno, augurandoci di attirare anche il flusso di turismo interno e nazionale. Ci auguriamo che possa finalmente partire la nostra stagione", conclude il presidente di Federalberghi.

Il presidente di Confcommercio Mambelli: "Ravenna riparte dopo il tragico evento"

A Galisesi fa eco Mauro Mambelli, presidente Confcommercio Ravenna, per il quale “Ravenna e i suoi lidi sono pronti ad accogliere quanti decideranno nei prossimi giorni di trascorrere momenti di vacanza sul nostro territorio. Non è una posizione controcorrente rispetto a quello che leggiamo sui giornali o vediamo nei servizi televisivi da oltre dieci giorni".

“L’emergenza c’è stata: oggi finalmente le allerte rosse ce le siamo lasciate alle spalle e, senza dubbio con grande dolore e difficoltà, con il sudore e la fatica di tanti giovani, tanti volontari, della Protezione Civile, delle Forze dell’Ordine, delle Istituzioni, tutti possiamo perlomeno guadare all’immediato futuro. Io credo che sia onesto e giusto dirlo, dare anche questo tipo di messaggio perché non può e non deve passare la narrazione che l’intero territorio ravennate, i suoi monumenti e le sue spiagge sono off limits, sono invece vivibili al 100 per 100".

"Romagna mia - conclude Mambelli - è l’inno della nostra terra e lo è stato in questi giorni di fatiche e lavoro per molti; Romagna mia deve essere anche l’inno della nostra ripartenza, della nostra voglia di fare sempre meglio e del coraggio di guardare sempre avanti”.

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