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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Faenza

Un buono per i servizi di baby sitter per le famiglie della Romagna Faentina

Ogni comune dell’Unione ha messo a disposizione una cifra, tenuto conto del numero di famiglie che potrebbero ricorrere all’agevolazione, costituendo un fondo complessivo di 124.500 euro

La richiesta più frequente da parte delle famiglie alla notizia del passaggio della Romagna in zona ‘arancione-scuro’, che ha comportato la sospensione della didattica, è stata una soluzione al problema di fronte al quale ci si trova nel caso di genitori o parenti che lavorano in presenza e non sanno come poter accudire i figli a casa e che devono seguire le lezioni attraverso la didattica a distanza. Un problema che i Servizi alla Comunità dell’Unione della Romagna faentina hanno deciso di affrontare con un aiuto concreto in attesa che il Governo risponda alla sollecitazione della Regione Emilia-Romagna di reintrodurre i ‘congedi parentali’.

Ogni comune dell’Unione ha messo a disposizione una cifra, tenuto conto del numero di famiglie che potrebbero ricorrere all’agevolazione, costituendo un fondo complessivo di 124.500 euro (12.000 euro Brisighella; 3.500 Casola Valsenio; 12.000 Castel Bolognese; 81.000 euro Faenza; 9.000 Riolo Terme e 6.900 Solarolo) per le famiglie. Il bonus che verrà erogato sarà di 300 euro per ogni famiglia, con figli tra i 6 e i 14 anni, con un’Isee fino a 35mila euro.

“La formula messa a punto - sottolinea l’assessore ai Servizi alla comunità del Comune di Faenza, Davide Agresti - prevede un assegno da 300 euro per le famiglie, anche monoparentali a carico bambini o ragazzi, di chi sta vivendo l’incertezza della situazione scolastica. Ovvio che se la situazione pandemica dovesse peggiorare e le restrizioni farsi ancora più stringenti siamo pronti ad allargare gli aiuti anche per le famiglie di bambini in età da nido e scuola materna. Per mettere a punto questa misura è stato richiesto un grande lavoro da parte degli uffici che lavorano sotto pressione. Sul fronte della documentazione, abbiamo deciso, anche per non favorire il lavoro sommerso, di promuovere modalità che certifichino il pagamento poco conosciute ma molto agili per prestazioni di lavoro occasionale, baby-sitting assistenza, assistenza domiciliare o lavori casalinghi, come il ‘libretto della famiglia’ che può essere richiesto all’Inps ma anche ai patronati e attivabili anche online”.

Tra i criteri per i quali poter usufruire c’è la condizione che il genitore, in caso di famiglia monoparentale, o i genitori lavorino. Il Comune a giorni predisporrà il bando pubblico per fare domanda di rimborso. In attesa della comunicazione ufficiale si anticipa che occorrerà presentare la documentazione dell’avvenuta remunerazione del servizio di baby-sitting e l’Isee già in possesso (2020) o quella che si potrà richiedere per questa occasione.

“Abbiamo sviluppato la misura - ha invece sottolineato Alfonso Nicolardi, assessore dell’Unione ai Servizi alla Comunità - in maniera più collegiale possibile, quindi a livello di Unione e non di singoli comuni, che hanno aderito senza alcuna perplessità, per dare un aiuto a quelle famiglie che oggi si trovano nella difficile condizione di gestire la loro vita quotidiana con i bambini a casa. La cosa ci permette di poter partire in simultanea su tutto il territorio dell’Unione della Romagna faentina per non generare confusione anche sul fronte amministrativo. Ovviamente non si tratta di un aiuto che esaurisce i problemi per le famiglie che hanno studenti che seguono la didattica a distanza e per questo, assieme alla Regione, siamo al lavoro per ottenere dal governo i congedi parentali che sono la vera soluzione in questo momento”.

“L’idea che ci ha spinto ad agire anche in questo campo - ha infine detto il presidente dell’Unione della Romagna faentina, Massimo Isola - è la medesima che ci ha animato sin dall’inizio dei lockdown: provare a incidere nei momenti difficili in diversi settori della vita dei faentini. Da qui gli aiuti che stiamo mettendo in campo per il mondo delle imprese, per la cultura, lo sport e ovviamente per quelle famiglie con fragilità economiche. Nel momento in cui siamo entrati nella zona arancione scuro ci siamo chiesti come poter dare una mano alle famiglie con figli a casa che dovranno seguire la Dad mentre i genitori sono al lavoro e non possono usare lo smartworking. Utilizzando lo schema costruito nei mesi, immediatamente sin da sabato pomeriggio si sono riuniti gli assessori Agresti e il sindaco Nicolardi, con delega ai servizi sociali dell’Unione, per mettere a punto un aiuto immediato alle famiglie dell’Unione. Nel pensare a questa misura abbiamo voluto comprendere famiglie non solo in estrema difficoltà ma dare una mano anche al ceto medio. Terrei infine a sottolineare che con questo ulteriore aiuto, le famiglie che accederanno a questo contributo non saranno escluse da altri ristori funzionali”.

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