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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Un piccolo incidente è l'inizio dell'incubo: finti meccanici, furti, rapine ed estorsioni

Da ottobre continuavano a spillare soldi ad un’anziana signora di Mezzano. In cerca un mese e mezzo hanno commesso truffe, rapine ed estorsioni a danno della signora.

Da ottobre continuavano a spillare soldi ad un’anziana signora di Mezzano. In cerca un mese e mezzo hanno commesso truffe, rapine ed estorsioni a danno della signora. Ma l’incubo per l’80enne è finalmente finito: i due, italiani, sono stati infatti arrestati dalle forze dell’ordine. 

LA TRUFFA - Tutto è iniziato una mattina di fine ottobre, quando una 80enne residente a Mezzano, ha avuto un piccolo incidente alla guida della propria autovettura: subito dopo aver urtato un ostacolo fisso in cemento infatti, fu avvicinata da due uomini che si offrivano di aiutarla, riparandole il veicolo e riaccompagnandola a casa. L’anziana, forse ancora confusa per l’accaduto, si è fatta convincere dalle proposte dei due sconosciuti fino al punto di fidarsi a consegnare loro le chiavi della macchina e a salire a bordo dell’auto del complice. Sana e salva nella propria abitazione e con la macchina già in riparazione, la signora non immaginava lontanamente che tanta generosità da parte degli uomini, si sarebbe poi rivelata una truffa.

IL FINTO MECCANICO - Il giorno successivo si è presentato infatti il sedicente meccanico che per una riparazione, per altro insignificante, chiedeva alla donna una cifra di circa mille euro. Presa in contropiede l’anziana ha riferito che avrebbe volentieri pagato quanto dovuto, ma in un’altra occasione per mancanza di contanti in quel momento. Il truffatore così il giorno dopo si è presentato nuovamente presso l’abitazione per ritirare per intero la cifra richiesta e forse, proprio in quell’occasione, deve aver maturato l’idea che la donna non avesse alcun parente e che la situazione potesse essere sfruttata a lungo se ben coltivata. Giunti ormai nel novembre ultimo scorso infatti in una nuova visita, apparentemente fatta per cortesia, l’uomo si è spinto sino al punto di rapinare la vittima all’interno dell’abitazione. A suon di spintoni le ha strappato di dosso tutti i monili in oro che indossava in quel momento; anche quel gesto però fu mascherato con gentilezza, avendo detto il rapinatore, mentre usciva di casa con la refurtiva, che gliel’avrebbe restituita in futuro.

IL RACCONTO ALLA FIGLIA - La donna ha trovato la forza di raccontare tutto alla figlia, che non appena ascoltato l’incredibile vicenda, anche comprensibilmente preoccupata per eventuali rischi sull’incolumità della madre, si è recata dalle forze dell’ordine dove ha raccontato per filo e per segno tutta la vicenda: la donna, visibilmente provata nel ricostruire i fatti, ha perfettamente reso l’idea di quale sia il dramma nell’odioso reato delle truffe agli anziani, persone che ripongono la massima fiducia in una mano protesa in aiuto e per questo più facilmente attaccabili. Dal momento della denuncia, avvenuta a fine novembre, la vicenda è stata seguita con scrupolo dai militari: l’anziana donna è stata sempre tenuta sotto osservazione in attesa che potesse ricevere una ulteriore visita dell’uomo, che nel frattempo è stato identificato, e procedere così al suo arresto.

LA SVOLTA E GLI ARRESTI - La svolta è arrivata nella mattinata di questo venerdì, 4 dicembre, quando il malvivente ha telefonato alla donna preannunciando la sua visita; le forze dell’ordine, in abiti civili, hanno atteso l’uomo, avendo cura di sorvegliare sempre la donna, nel timore che potesse essere vittima di violenze. L’uomo si è presentato così nuovamente presso l’abitazione, mettendo in atto un’estorsione. Per la restituzione dei gioielli, oggetto della rapina di poche settimane prima, l’uomo ha preteso in riscatto una cospicua somma di denaro; la donna ha consegnato il contante ma non appena l’estorsore ha afferrato le banconote, i militari sono intervenuti bloccandolo ed impedendogli la fuga. All’esterno, ad attenderlo, era presente un complice che non si è limitato soltanto ad accompagnarlo, ma ha anche fatto da palo e lo ha coadiuvato nel controllare che tutta l’area fosse libera da sguardi indiscreti prima di entrare in azione; è ancora in fase di accertamento se il palo sia anche il complice della prima truffa, ma non è da escludersi che i due “lavorino” insieme abitualmente. 

DUE GIOSTRAI SUI CINQUANT’ANNI - Si tratta infatti di due cittadini italiani sui 50 anni, giostrai residenti nel ravennate, con numerosi reati contro il patrimonio tra i quali appunto rapina, estorsione, furto in abitazione ed altro; sono stati tratti in arresto entrambi in flagranza di reato per estorsione aggravata in concorso, ma per il primo uomo sono stati rubricati anche tutti i reati che la vittima aveva subito nei mesi precedenti, compresa la truffa poiché, come certificato in seguito da un vero meccanico, la macchina non era mai stata riparata.

IN CARCERE - Sono stati accompagnati presso la casa circondariale di Ravenna in attesa dell’interrogatorio di garanzia e dell’udienza di convalida.

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