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Cronaca

Un videogioco 'folk horror' ambientato in una Ravenna immaginaria: ecco 'Nott Longa'

Tra le ombre di Nott Longa si incontrano personaggi come le Azdôre, l’Alieno, l’Umarèll e creature mitiche del folklore come la Piligrena, lo spirito dei fuochi fatui, e la Bessabova, l’antico mostro che presiede alle bufere

Dall'idea di due autodidatti in grafica e programmazione nasce un videogioco a tema ravennate. 'Nott Longa' è un’avventura grafica narrativa nata dall’incrocio di due mondi diversi: il folklore delle anfibie lande di Romagna e l’immaginario nostalgico del retrogaming. Multiversi opposti - passato e futuro, nostalgia e oblio, realtà e immaginazione - si confondono in un videogioco che sperimenta una narrazione ibrida e non lineare sui temi della memoria, dell’abbandono e della relazione con il futuro.

Il gioco inizia quando ci si trova intrappolati in un luogo virtuale e spettrale: un videogioco dentro al videogioco, ambientazione che suggerisce la carica metanarrativa e simbolica della storia. È la realtà parallela di Nott Longa - “lunga notte” in dialetto romagnolo - dove il sole ha smesso di sorgere e glitch e fantasmi hanno trasformato quello che doveva essere un semplice retrogame dell’età dell’oro in una dimensione straniante. Qui si riconoscono le sembianze di alcuni luoghi di Ravenna, come la darsena, il cimitero monumentale e il vecchio macello re-immaginati come spazi simbolici che amplificano il senso della narrazione e rivelano le connessioni con realtà storiche locali. Tra le ombre di Nott Longa si incontrano personaggi come le Azdôre, l’Alieno, l’Umarèll, e creature mitiche del folklore come la Piligrena, lo spirito dei fuochi fatui, e la Bessabova, l’antico mostro che presiede alle bufere. Senza seguire un cammino prestabilito, chi esplora Nott Longa può andare alla ricerca di oggetti e meccanismi per risolvere gli enigmi di un regno frammentato e onirico, scegliendo come relazionarsi con i suoi strani abitanti ed entrando in contatto con i suoi misteri, mentre tenta di ripristinare il varco per tornare, forse, a casa.

Nott Longa, Bessabova © Amhardcore-2

Il gioco è stato pubblicato il 4 novembre per pc su Steam e in versione mobile per Android. Visibile – il festival di arti visive, musica e design che animerà le Artificerie Almagià a Ravenna il 6 e 7 novembre – ospiterà anche una presentazione dal vivo del gioco, con postazioni per provarlo in demo e un'intervista al duo Amhardcore. Il videogioco è la prima creazione del duo romagnolo Amhardcore, composto da Luisa Maria Mengolini, studentessa di arti visive e grafica, e Michele Malpezzi, studente di matematica e programmatore. Amhardcore è una collaborazione nata per realizzare questo progetto videoludico, ideato a marzo 2021 e sviluppato con il supporto di Almagià Creative Hub, iniziativa promossa dall’Assessorato alle Politiche Giovanili del Comune di Ravenna e coordinata da Rete Almagià ed E Production. Avviata nel tardo 2020 nell’ambito dell’avviso Anci “Sinergie”, che ha visto impegnati in uno scambio di buone pratiche culturali i Comuni di Mantova e Ravenna, Almagià Creative Hub promuove sperimentazione artistica, imprenditorialità e rigenerazione urbana e creativa nel quartiere Darsena di Ravenna. Grazie a questo sostegno sono state possibili proficue collaborazioni, come quella con il musicista elettronico Mondoriviera, che ha curato la componente sonora del progetto.

L’idea del gioco deriva dalla volontà di creare una narrazione non lineare ispirata alla Darsena di Ravenna e al patrimonio culturale materiale e immateriale dell’Emilia Romagna. Questa idea si concretizza nei temi della narrazione, ma anche nell’iconografia del gioco, che reinterpreta elementi storici reali in chiave digitale e retro, con una grafica tutta a 1 bit - ovvero a pixel in bianco e nero. Lo sviluppo del gioco, infatti, ha compreso una fase di ricerca rivolta a studi folklorici e beni demoetnoantropologici, che ha portato a numerose collaborazioni tra Amhardcore e musei e istituzioni dell’Emilia Romagna che hanno condiviso materiali d’archivio e riproduzioni fotografiche di oggetti delle loro collezioni. Tra gli scopi del progetto c’è quello di creare una narrazione sperimentale e aperta che reinterpreta elementi storici e culturali della Romagna, fondendo ricerca, immaginazione ed entertainment. Il progetto in questo modo propone un’esperienza narrativa che si rivolge a pubblici trasversali raccontando in modo innovativo realtà locali, anche con la possibilità di rigenerarsi in futuro con nuove sperimentazioni mediali.

Nott Longa, schermata di gioco_02 © Amhardcore-2

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