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Cronaca

Una barriera architettonica in meno in zona Dantesca

E’ stato inaugurato questa mattina il nuovo passaggio della “Zona Dantesca”, un’opera ideata e realizzata dal Rotary Club Ravenna Galla Placidia (su progetto del consocio Arch. Paolo Bolzani) che ha voluto donare alla città di Ravenna

E’ stato inaugurato questa mattina il nuovo passaggio della “Zona Dantesca”, un’opera ideata e realizzata dal Rotary Club Ravenna Galla Placidia (su progetto del consocio Arch. Paolo Bolzani) che ha voluto donare alla città di Ravenna: una piccola opera, ma di grande importanza e significato. Erano presenti: il Sindaco di Ravenna Fabrizio Matteucci, l’Arcivescovo di Ravenna-Cervia Mons. Giuseppe Verucchi, il Presidente del Rotary Club Ravenna Galla Placidia Serena Casadio, i Past President del Rotary Club Ravenna Galla Placidia Paolo Bolzani, Maria Grazia Fenati, Michele Giambarba, Giovanni Gualtieri, Oscar Monti e numerosi soci del Club.

Il progetto nasce dalla volontà di abbattere le barriere architettoniche costituite dalle coppie di gradini del passaggio pedonale che collega piazza San Francesco a via da Polenta e,  contemporaneamente, dal desiderio di migliorare la sicurezza notturna del passaggio pedonale con una illuminazione discreta, rispettosa della sacralità religiosa e laica del luogo. La coppia di gradini nel passaggio finora determinava infatti una barriera architettonica sia per la deambulazione di una sedia a rotelle di un cittadino diversamente abile, sia per una disabilità di tipo temporaneo: una persona con le stampelle o il bastone, una mamma a spasso con il bambino nel passeggino, un turista affaticato dal tour pedonale all’interno del centro storico della città.

Per ovviare a questi inconvenienti, in fregio ai lati corti del passaggio pedonale sono state realizzate due rampe larghe 140 cm, scelta concordata con la Soprintendenza per i Beni architettonici e il Paesaggio di Ravenna che permette di limitare l’invasività del progetto nei confronti dell’impianto radicale dei cipressi posti verso la piazza e di effettuare una inversione di marcia da parte della carrozzina per disabile. Inoltre consente di continuare a leggere la fisionomia originale del passaggio, poiché lascia uno spazio agibile di 90 cm ad entrambi i lati della rampa, e di indicare una sufficiente distanza di rispetto dai tre sarcofagi, che nell’occasione sono stati restaurati, al pari dei muretti che delimitano gli accessi del passaggio pedonale alla piazza e alla via.

Ogni rampa è stata bordata da una fascia in pietra bianca, che la separa dal vecchio asfalto. In linea con quanto da tempo adottato per le pavimentazioni delle vie principali del centro storico della città, ciascuna rampa è stata pavimentata con lastre di luserna, posate ad opus incertum per correlarsi con la pavimentazione della piazza stessa. Per garantire la protezione dei passanti da potenziali cadute sono state realizzate due coppie di piccoli parapetti in ferro, cosicché ciascuna rampa finisce anche per assumere la funzione di segnale visivo dell’inizio e della fine del passaggio pedonale. Per rendere ancora più suggestivo, e contemporaneamente sicuro, il transito tra i due filari di cipressi si è infine dotato il passaggio di una illuminazione discreta, concordata con l’Ufficio illuminazione pubblica del Comune e realizzata con l’inserimento di piccoli faretti incassati nel terreno che segnalano i tre antichi sarcofagi in pietra.

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