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Cronaca

Una nuova ordinanza per trovare un "referente Covid" per le strutture per anziani e disabili

Il sindaco: "L'obiettivo che stiamo perseguendo è quello della salvaguardia della salute pubblica"

I legali rappresentanti delle 116 strutture residenziali socio-sanitarie e socio-assistenziali per anziani e/o disabili, comprese le case famiglia, del territorio del comune di Ravenna dovranno comunicare al servizio sociale associato entro il 21 aprile il nominativo di una persona designata, per ogni singola struttura, allo svolgimento obbligatorio di moduli formativi che verranno organizzati dall'Ausl Romagna relativamente all'adozione di protocolli e procedure da adottare per limitare la diffusione del virus Covid-19. Lo prevede un’ordinanza firmata venerdì dal sindaco Michele de Pascale. Ciascuna delle strutture interessate riceverà copia dell’ordinanza tramite posta elettronica certificata e dovrà trasmettere il nome della persona individuata scrivendo a serviziosociale.ravennacerviarussi@legalmail.it

“Questa decisione – dichiara il sindaco – è stata condivisa con i dipartimenti di Sanità pubblica e Cure primarie dell’Ausl e con la Prefettura. Ringrazio l’Ausl per la piena disponibilità a proseguire specifici momenti di formazione destinati alle strutture accreditate e ad estendere tali attività alle strutture autorizzate e alle case famiglia proseguendo i percorsi già avviati. Naturalmente l’obiettivo che stiamo perseguendo è quello della salvaguardia della salute pubblica e di fronteggiare una situazione emergenziale che, nei suoi potenziali sviluppi locali, potrebbe acutizzare in maniera ancora crescente la diffusione di fenomeni di contagio, nonché il carico sulla sanità pubblica e il numero di vittime. E’ infatti del tutto evidente che il contesto delle strutture residenziali socio assistenziali per anziani, sia per le condizioni strutturali sia per le caratteristiche degli ospiti in età avanzata, può risultare particolarmente favorevole per lo sviluppo di fenomeni di diffusione del contagio, portando a tragiche conseguenze proprio per l'età delle persone ospiti delle medesime strutture. Abbiamo perciò condiviso la necessità di mettere in campo strategie di rafforzamento dei programmi e dei principi fondamentali di prevenzione e controllo delle infezioni correlate all'assistenza, rafforzando la specifica formazione agli operatori di tali strutture al fine di adottare, in maniera rigorosa e puntuale, i protocolli sanitari, così come previsti e prescritti, nonché specifiche modalità organizzative dell'assistenza, volti a ridurre il rischio di diffusione del virus Covid-19”.

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