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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Una targa in ricordo di Francesca a palazzo Bracci

La tradizione popolare vuole che in questo edificio sia nata Francesca, figlia di Guido da Polenta, signore di Ravenna, di cui tratta il quinto canto dell'Inferno dantesco

Palazzo Bracci, oggi albergo Cappello, situato in via Quattro Novembre al civico 41, sorse nel 1468 in prossimità della chiesa di San Michele in Africisco. "La tradizione popolare vuole che in questo edificio sia nata Francesca, figlia di Guido da Polenta, signore di Ravenna, di cui tratta il quinto canto dell'Inferno dantesco, anche se si tratta di una informazione priva di fondamento, poiché l'edificio sorse circa due secoli dopo la nascita della donna - commenta Daniele Perini, capogruppo di Ama Ravenna - le due famiglie dei da Polenta di Ravenna e dei Malatesta da Rimini, tra le più prestigiose della Romagna, dopo una serie di scontri e di instabilità politica, decisero di unire in matrimonio i loro figli: la giovane Francesca (15-16 anni) e l'anziano e storpio Gianciotto Malatesta. Una tradizione che risale a Giovanni Boccaccio, vuole che il matrimonio sia avvenuto per procura e che il procuratore fosse proprio Paolo Malatesta, il giovane e aitante fratello di Gianciotto, di cui Francesca si invaghì. Della relazione tra Francesca e Paolo, adulterina e anche incestuosa per la mentalità del tempo, poiché un cognato era considerato un fratello, non c'è nessuna carta di archivio e l'unico narratore sincrono è Dante, da cui apprendiamo, oltre al nome di Francesca anche la sua località di nascita, appunto Ravenna, e che lei e il cognato Paolo erano stati amanti non platonici".

"Francesca è assurta nel tempo a simbolo dell'amore romantico, che conserva gentilezza d'animo anche nella follia della passione e, secondo Francesco De Santis, è la prima donna viva e vera apparsa nella poesia dei tempi moderni - prosegue Perini - Sull'onda del culto dantesco, enorme fu la fortuna letteraria ed iconografica di questa coppia di amanti, soprattutto nell'800 romantico; nella convinzione che dobbiamo considerare il recupero e la valorizzazione delle tradizioni popolari sia come manifestazioni spettacolari e di richiamo turistico, sia come patrimonio storico culturale, obiettivi importanti nell'ambito delle strategie di valorizzazione del nostro territorio. Chiediamo dunque all'amministrazione di attivarsi per apporre una targa presso l'albergo Cappello, a ricordo della “nascita” di Francesca".

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