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Cronaca

Liste di attesa, riaperte le prenotazioni per il mese di maggio: "Saranno anticipati se avremo più vaccini"

Carradori spiega che la Romagna “è l'Ausl della Regione che ha la più alta percentuale over 80 tra i vaccinati, il 39% delle dosi somministrate, infatti sono andate agli over 80, mentre livello medio regionale è del 30%”

“Ho appena adottato la decisione di aprire il mese di maggio alle prenotazioni, dato che abbiamo esaurito la capacità per il mese di aprile”: è quanto ha annunciato il direttore generale dell'Ausl Romagna Tiziano Carradori nella diretta Facebook con il sindaco di Ravenna Michele De Pascale di mercoledì mattina. Per cui è possibile tornare a prenotare il proprio vaccino anti-covid da parte degli anziani con età superiore agli 80 anni, anche se per la somministrazione bisognerà poi attendere fino a maggio. Una lista di attesa che sta creando non poche proteste dei cittadini, alle quali la risposta di De Pascale e Carradori è solo una: i vaccini sono pochi.

“Il limite è che abbiamo pochi vaccini, una quantità di vaccini inferiore all'attuale capacità vaccinale”, spiega Carradori. Il problema insomma non è l'organizzazione per la somministrazione che con 25 centri attivi in Romagna è sotto utilizzata, ma i rifornimenti di dosi. “Penso che abbiamo dimostrato che non siamo attaccati alla routine, se si considera che in due giorni abbiamo coperto tutti gli over 80 dei 4 comuni della provincia di Ravenna entrati prima in zona arancione scuro, anche noi siamo pronti a modificare le nostre procedure”, sempre Carradori, che aggiunge poi di aver avviato le procedure per aumentare il personale, così da trovarsi pronto in caso di un afflusso di vaccini. “Mi sto attrezzando per reclutare altro personale, nella speranza che ci diano molti più  vaccini, come ci hanno promesso. Attualmente utilizziamo 160 persone, ne reclutiamo altre 80, con un aumento del 50%”, sempre Carradori. “Con un calcolo da prima elementare, potremmo moltiplicare subito per 6 la nostra capacità di vaccinare, se venisse approvato dall'Ema il monodose Johnson & Johnson. E' un problema di Unione Europea, viene da arrabbiarsi quando l'autorità americana FDA approva il vaccino e noi aspettiamo giorni e settimane in più”, aggiunge De Pascale.

Per chi si prenoterà per maggio De Pascale chiede però una garanzia: “Se il numero di vaccini dovesse aumentare ad aprile, è necessario un sistema di anticipo dei prenotati”. Garanzia subito promessa da Carradori: “Se ne arrivassero di più richiameremo i prenotati per anticiparlo”. Altra richiesta del primo cittadino di Ravenna poi è “di aprire progressivamente a classi di età non grandi, per non impattare troppo su chi deve gestire le prenotazioni”, in primis le farmacie che lunedì mattina si sono ritrovate lunghe code davanti agli ingressi.

L'ordine di priorità resta fondamentale, come spiega De Pascale: “Varie categorie, anche comprensibilmente, ci chiedono di aggiungerle a quelle vaccinabili, ma così non avremmo più vaccinati, ma avremmo solo persone over 80 che togliamo dalla somministrazione del vaccino. E' difficile assumersi la responsabilità su chi  viene prima o dopo, ma è necessario necessario”. E tra le categorie a cui è stata aperta la vaccinazione, quella degli insegnanti, gli over 65 anni possono essere vaccinati con Astrazeneca, sostiene Carradori, “se hanno 66 o 67 anni e nessuna contro-indicazione sanitaria possono farlo con Astrazeneca”. Viceversa, “se vogliono Pfizer o Moderna allora devono attendere la priorità indicata a livello centrale”. Parte inoltre la vaccinazione dei disabili in struttura, sempre con Astrazeneca.

I dati sui vaccini 

Carradori spiega che la Romagna “è l'Ausl della Regione che ha la più alta percentuale over 80 tra i vaccinati, il 39% delle dosi somministrate, infatti sono andate agli over 80, mentre livello medio regionale è del 30%”. Per Carradori questo è “positivo e grande motivo di soddisfazione, in primis perché le nostre radici vengono protette, il secondo motivo è perché il vaccino funziona, dato che sono crollati della metà gli sviluppi dell'infezione tra gli anziani. Anche tra il personale sanitario: prima rappresentava il 5% del totale dei positivi, ora è l'1%.”

Male però le scuole e i giovani, in gran parte per la diffusione della variante inglese. Nelle scuole in Romagna nella quarta settimana di febbraio c'è stato un aumento del 59% dei casi positivi nelle scuole che diventa dell'80% dall'inizio di febbraio, spiega il direttore dell'Ausl Romagna. E sempre secondo Carradori tiene il sistema di sorveglianza e tracciamento precoce dei casi: “Nel territorio dell'Ausl Romagna abbiamo un 20% di tamponi in più, in rapporto alla popolazione, rispetto alla media dell'Emilia-Romagna”. Per questo, conclude: “Gli ospedali sono sotto stress, ma anche se i ricoveri progrediscono così come ricoveri resteremo sotto i livelli dell'8-9 gennaio, e tanti meno ce ne saranno, tanto meno bloccheremo gli interventi routinari dell'ospedale, come è accaduto nella prima ondata”.

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