rotate-mobile
Cronaca

Allarme in Valle della Canna: un centinaio di animali morti o intossicati dal botulismo

Prosegue l’attività straordinaria del Comune di Ravenna e dell’Ente Parco Delta del Po per prevenire e interrompere sul nascere l’episodio di botulismo

Prosegue l’attività straordinaria del Comune di Ravenna e dell’Ente Parco Delta del Po per prevenire e interrompere sul nascere l’episodio di botulismo riscontrato martedì nella Valle della Canna. Nel pomeriggio di martedì, grazie alla collaborazione di una decina di volontari delle associazioni venatorie, gli agenti della sezione Zone Naturali della Polizia locale hanno potuto recuperare tutti gli animali morti o in difficoltà presenti in quel momento nella zona umida. Si tratta in gran parte di anatre, appartenenti alle specie germano reale, alzavola, canapiglia, marzaiola, codone, oltre ad un esemplare di mignattaio e uno di garzetta. In totale martedì sono stati raccolti 98 animali, di cui 49 già morti e 49 intossicati; di questi ultimi, nonostante le immediate cure (iniezione di soluzione fisiologica e antibiotico), una decina sono comunque deceduti; i rimanenti 40 sono stati consegnati al Centro di Recupero della Fauna Selvatica di Ca’ Ponticelle.

Nuovo allarme botulismo nella Valle della Canna

Nella mattinata di mercoledì, a partire dalle 8.00, la task force allestita dal Comune e dall’Ente Parco in collaborazione con l’ATC RA2, le Associazioni Venatorie, le Associazioni Ambientaliste della rete Salviamo il Fratino, tra cui le GEV di Legambiente, le Associazioni di Pescatori Sportivi e coordinata dagli agenti della Polizia Locale, sezione Zone Naturali e dal personale della stazione di Casalborsetti dei Carabinieri Forestali, ha operato per raccogliere gli altri animali nel frattempo intossicati, per monitorare l’andamento dei livelli idrici e il regolare deflusso delle acque e per verificare la situazione del pesce. Sono stati raccolti 38 animali in tutto, di cui 22 morti e 16 vivi.

"Questi numeri molto più bassi .- secondo l'amministrazione comunale - permettono di valutare che molto probabilmente l’intervento così tempestivo e risoluto sia stato efficace per interrompere sul nascere il fenomeno. Del resto, l’attenzione meticolosa posta nella gestione dei livelli, mai e poi mai scesi sotto il livello di guardia indicato dal gruppo di lavoro che aveva analizzato l’episodio del 2019 (a cui parteciparono, oltre al Comune e al Parco, anche Ispra, Istituto Zooprofilattico, Arpae, Servizio di Sanità Animale dell’Ausl, Polizia Provinciale, Carabinieri Forestali) e il controllo quotidiano sia dei livelli stessi che della presenza di eventuali uccelli in difficoltà o morti, hanno permesso davvero di agire immediatamente e contenere il fenomeno. Lo stesso gruppo di lavoro aveva nel 2019 posto l’accento sulla necessità di un controllo costante e capillare e, comunque, aveva evidenziato l’elevatissima probabilità che il fenomeno si ripetesse comunque. Probabilità che è divenuta inevitabile certezza con le temperature torride delle settimane centrali di questo agosto 2021".

Il regolare deflusso delle acque, che ha già determinato una diminuzione di circa 5 cm del livello, è stato possibile anche grazie alle manovre svolte dal Consorzio di Bonifica della Romagna Occidentale presso l’impianto idrovoro che solleva le acque dello scolo Rivalone per immetterle nel canale Destra Reno. Al termine della mattinata sono stati posizionati dissuasori acustici (i cosiddetti “cannoncini” ad aria compressa) per allontanare gli uccelli in attesa che si ripristinino le condizioni ottimali: le anatre si spostano e si alimentano, infatti, molto in orari notturni ed è ora assolutamente fondamentale evitare che sostino e si cibino nelle acque di Valle Mandriole.

Durante la mattinata sono stati anche compiuti alcuni campionamenti delle acque da parte del personale di Arpae per analizzare parametri fisici, chimici e microbiologici: i risultati di queste analisi aiuteranno a compiere le decisioni gestionali prossime. Parte delle carcasse infine, in accordo con il Servizio di sanità Animale di Ravenna, è stata consegnata all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia-Romagna, non solo per le analisi sulla presenza di botulino, ma anche per fornire dati utili al monitoraggio dell’influenza aviaria.

Nei prossimi giorni si proseguirà con il deflusso delle acque, che dovrebbe concludersi nella giornata di venerdì, lasciando poi il compito di prosciugare completamente le pozze e i fanghi al torrido sole previsto anche per i prossimi giorni. Inoltre, si continuerà, con il preziosissimo e fondamentale contributo dei tanti volontari accorsi, con la raccolta di eventuali altri animali morti o in difficoltà, per prevenire l’aumento del tasso di contaminazione del sito e con l’attività di presidio per evitare la sosta di nuovi stormi in migrazione. Inoltre, probabilmente a partire già dalla giornata di giovedì, si inizierà anche il recupero del pesce, grazie alla diminuzione ulteriore del livello dell’acqua e alla concentrazione degli animali nelle pozze residue adiacenti i manufatti idraulici.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Allarme in Valle della Canna: un centinaio di animali morti o intossicati dal botulismo

RavennaToday è in caricamento