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Cronaca

Veterinario indagato per maltrattamenti e frode: fissata la data dell'udienza preliminare

Fissata l'udienza preliminare per discutere del caso che coinvolge il veterinario ravennate Mauro Guerra. Chiesto il rinvio a giudizio per 27 capi di imputazione

A fine mese si discuterà in Tribunale a Ravenna il caso che coinvolge il veterinario ravennate Mauro Guerra, indagato per maltrattamento e uccisione di animali, detenzione illegale di farmaci, smaltimento illecito di rifiuti speciali, falsificazione di libretti sanitari, frode in commercio e reati tributari. Il professionista ravennate, con ambulatorio a Sant'Antonio, si trova infatti al centro dell'operazione 'Balto' che, nel corso del 2021, aveva portato al sequestro del suo ambulatorio. Sigilli che poi vennero tolti nel mese di maggio dello stesso anno.

Il 30 marzo si svolgerà dunque l'udienza preliminare, con Guerra assistito dall'avvocato Claudio Maruzzi, per discutere la richiesta di rinvio a giudizio per i 27 capi di imputazione formulati al termine delle indagini, dirette dal pubblico ministero Marilù Gattelli. Un caso destinato a far discutere, con l'Ordine dei Medici Veterinari di Ravenna che si era detto pronto a costituirsi parte civile qualora i fatti fossero stati confermati, mentre su Facebook era nato il gruppo 'Io sto con Mauro Guerra' per sostenere e difendere il veterinario ravennate. A fine mese, dunque, si avranno nuovi importanti aggiornamenti sul caso.

Il caso del Labrador Balto: da dove tutto è partito

Le indagini sono partite nell'agosto del 2020 da una scoperta fortuita di un agente della Polizia locale non in servizio, che camminando in centro aveva notato un Labrador - Balto, che ha poi dato il nome all'intera indagine - guaire disperatamente all'interno di un cortile. Il cane, i cui proprietari si trovavano in vacanza, era affidato alle cure di un anziano. Ma il povero animale, sotto il sole cocente di agosto, era spossato e disidratato. Balto era stato poi portato dal suo veterinario, Guerra appunto, che avrebbe dichiarato di averlo visitato appena due settimane prima e che lo aveva poi soppresso sotto consenso dei proprietari dell'animale.

Eppure il cane, a detta dei vicini, non pareva in condizioni così disperate da non poter essere risolte: era poi emerso che l'ultima visita effettuata da Guerra, in realtà, risaliva al 2015, 5 anni prima, e le indagini hanno infine accertato che Balto è stato soppresso "senza necessità terapeutica". Il Labrador infatti, "per quanto non versasse in condizioni brillanti a causa del crudele trattamento riservatogli nei caldi mesi estivi - scrive il Gip - aveva comunque mangiato e bevuto, ancora deambulava autonomamente, non aveva problemi di appurata incontinenza: doveva essere solamente reidratato, curato e nutrito". Non solo: la soppressione del povero animale sarebbe avvenuta tramite un'iniezione di Tanax, un farmaco in grado di causare la morte tramite soffocamento, ma senza nessuna anestesia, senza la quale l'animale rimane in stato di coscienza, potendo così percepire il dolore.

Nel corso delle indagini sarebbero poi emerse altre vittime, come  Iron, un pitbull di appena 4 anni che avrebbe atteso 5 ore prima di essere operato d'urgenza senza anestesia; in seguito all'intervento, Guerra avrebbe comunicato al proprietario del cane che l'animale avrebbe dovuto essere sottoposto a eutanasia, in quanto non sarebbe arrivato a sera. Fortunatamente il proprietario si era rivolto poi a un altro veterinario, che aveva salvato il povero Iron. Il cane Pippo, invece, sarebbe stato sterilizzato senza essere anestetizzato, ma solo leggermente sedato, tanto da dover essere legato durante l'operazione, eseguita addirittura chiedendo al proprietario di fare da "assistente". Intere cucciolate sarebbero invece state sottoposte al taglio della coda in violazione di legge, che consente la caudotomia solo nella prima settimana di vita dell'animale e solo in caso di destinazione dello stesso ad attività sportivo-venatoria, e non per adeguamento allo standard di razza. Una "incontinente e smisurata ricerca della morte, per di più dolorosa, di una schiera dei propri pazienti animali", si legge nel decreto.

Libretti falsificati, detenzione illegale di farmaci, frodi fiscali

Tra i 27 reati contestati c'è anche la falsificazione di libretti sanitari - i proprietari degli animali, in diversi casi, secondo gli inquirenti avrebbero pagato per vaccini in realtà mai somministrati - lo smaltimento illecito di rifiuti - si legge di carcasse feline ritrovate all'interno di una doccia - l'esercizio abusivo della professione di farmacista legato alla produzione e vendita 'sottobanco' di medicinali, ma anche la produzione di miele senza i necessari standard igienici e, soprattutto, la maxi evasione fiscale posta in essere dal veterinario dal 2014 ad oggi, quantificata in oltre un milione di euro di imposte evase, che ha portato al rinvenimento di ben 619mila euro in contanti nascosti nel garage dell'abitazione del professionista.
 

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