Russi, una via per Dante Marcucci: all'ex primario dell'ospedale sarà intitolata una strada
L’Amministrazione Comunale ha dato così seguito alla proposta del Lions Club Russi di rendere omaggio a un cittadino che si è distinto per la sua abnegazione nei confronti di generazioni di russiani
Una via intitolata di Russi all’ex primario dell’Ospedale Dante Marcucci, scomparso nel 1985. La cerimonia pubblica di intitolazione del tratto stradale tra la sede comunale di Piazza Farini e il giardino della rocca T. Melandri, oggi via Don Minzoni, si terrà venerdì 4 agosto, alle ore 10.30. L’Amministrazione Comunale ha dato così seguito alla proposta del Lions Club Russi di rendere omaggio a un cittadino che si è distinto per la sua abnegazione nei confronti di generazioni di russiani. A tratteggiare la vita del dottor Marcucci fu Tino Babini, in un articolo pubblicato nel 2004 in un quotidiano locale.
Brisighellese di nascita (1902), ebbe sette fratelli di cui fu primogenito e rimasto orfano di padre ne fece le veci insieme alla madre. Studiò al liceo classico Torricelli di Faenza, quindi si laureò in medicina e chirurgia all’università di Bologna nel 1926. Svolse il servizio militare a Firenze come allievo medico, poi fu nominato assistente presso l’ospedale di Faenza nel 1928, dove rimase in servizio fino al 1940. Dopo una breve parentesi all’ospedale militare di Rimini partì per l’Albania nel 1941 come medico di guerra. Rientrato in Italia prima della fine del conflitto bellico vinse il concorso e svolse l’incarico di primario all’ospedale di Alfonsine fino al 1945. L’anno successivo chiamato dall’amministrazione comunale ritornò a Russi all’ospedale Maccabelli, che “allora era in realtà un’infermeria ed era tutto da organizzare alla luce anche dei danni provocati dal recente conflitto mondiale - scriveva Babini sulle colonne del Carlino -. Fino ad allora aveva funzionato alla meno peggio con l’aiuto dei medici locali e infermieri, fra i quali più di tutti Suor Colombina, che solo i non più giovani possono ricordare. Curò tutte le varie tipologie di ammalati ed in particolare gli infortunati che arrivavano anche dalle zone limitrofe e specialmente dalla campagna. Istituì poi la maternità per le donne partorienti perché riteneva giusto, onde evitare infezioni, che il parto avvenisse in Ospedale. Dotò l’Ospedale di un piccolo gabinetto di radiologia offerto dalla Ditta Fratelli Babini e, sempre con Suor Colombina, organizzò un piccolo laboratorio di analisi. La Sua direzione dell’Ospedale cittadino durò fino al 31 agosto del 1968, anno in cui fu collocato a riposo”.
Un aspetto non secondario dell’opera e della presenza nella comunità russiana del dottor Dante Marcucci, sia durante il suo servizio quale medico primario e direttore sanitario dell’Ospedale, sia negli anni seguenti, riguarda il sostegno umile e silenzioso a non poche attività sociali e culturali della città, non senza dimenticare le diverse donazioni effettuate nell’anonimato a persone e famiglie bisognose di Russi. Qui continuò a vivere fino al 6 marzo 1985, giorno della sua scomparsa. Attualmente riposa nella cappella di famiglia del Cimitero di Brisighella.