La via non è segnata sul gps, l'ambulanza non trova la casa e lei muore d'infarto. "Problema che va avanti da anni"
Una via in pieno centro città lasciata al buio da 7 anni e introvabile sui navigatori gps, tanto che l'ambulanza chiamata per soccorrere una donna in preda a un infarto non è riuscita a trovare la casa giusta e l'anziana è morta
Una via in pieno centro città lasciata al buio da 7 anni e introvabile sui navigatori gps, tanto che l'ambulanza chiamata per soccorrere una donna in preda a un infarto non è riuscita a trovare la casa giusta e l'anziana è morta prima che i soccorritori riuscissero a raggiungerla. E' una tragedia quella che si è verificata martedì sera a Russi, dove una 73enne è deceduta dopo essere stata colpita da un infarto.
Ma dove sta il problema? La donna abitava, insieme al marito, in via Mattia Moreni, una strada privata aperta al pubblico. Una via centralissima, a meno di 300 metri a piedi dal Municipio di Russi per intenderci, con tanto di cartello toponomastico all'ingresso. Una strada a ferro di cavallo in cui sono presenti due palazzine con una dozzina di appartamenti ciascuna e, nel mezzo, una quindicina di villette (quasi tutte disabitate). Una via che, però, presenta due problemi: da quando è stata aperta non è mai stata illuminata, nonostante la presenza di numerosi lampioni, e non è mai stata registrata sui navigatori gps, cosa che la rende di fatto introvabile. Una sorta di "via fantasma", insomma. E così, quando il marito dell'anziana colta dal malore ha chiamato il 118, l'ambulanza è arrivata immediatamente sul posto, girovagando senza riuscire a trovare nè la via, nè tantomeno l'abitazione (anche perchè, senza illuminazione, distinguere i numeri civici è praticamente impossibile). "Magari chissà, quei 5 minuti avrebbero potuto salvare mia madre - si sfoga sui social la figlia dell'anziana scomparsa - ma non è la prima volta che arrivava l'ambulanza a zonzo. Tristezza assoluta".
Via Mattia Moreni, non registrata su Google Maps, e la parte di case al buio
Le proteste dei residenti: "Quanto dobbiamo aspettare ancora?"
Quelli sfociati nella tragedia sono problemi di cui i cittadini si lamentano da anni: "Senza illuminazione e senza una via registrata viviamo fuori dal mondo - spiega Martina, che abita in una delle palazzine - Ora è successo quello che non doveva succedere. L'ambulanza non è riuscita a trovarci e, dopo 5 minuti che la sentivamo girare, la nostra vicina è deceduta senza ricevere soccorso. Al loro arrivo, i sanitari non hanno potuto far altro che constatarne il decesso. Abbiamo chiamato nuovamente la ditta proprietaria della maggior parte delle abitazioni, che sostiene che sia il Comune a dover far qualcosa. Quanto ancora dobbiamo aspettare?".
"Anche a me è capitato di chiamare l'ambulanza, e ogni volta do come indirizzo via Giovanni Pascoli 10, la via principale da cui parte la nostra strada, altrimenti non mi trovano - spiega Salvatore, anch'egli residente da 7 anni in una delle palazzine - Solitamente comunque quando arriva un'ambulanza esce qualcuno in strada per far prima, ma in questo caso il marito dell'anziana era impossibilitato a uscire. Io ho visto l'ambulanza girare su e giù, finchè non si è fermata e per cercare di richiamare l'attenzione ha suonato la sirena. Certo, non possiamo sapere se la nostra vicina sarebbe morta in ogni caso, ma se avesse ricevuto un aiuto in tempo chissà...".
L'ingresso della palazzina dove abitava la 73enne deceduta
"Anche noi fino a un po’ di anni fa abitavamo lì - dice Serena - e abbiamo sempre cercato di farlo presente: prima alla ditta, e ci mandavano in Comune, poi dal Comune dicevano che ci doveva pensare la ditta. Insomma, si rimpallavano il problema l'uno con l’altro, e purtroppo adesso è successa una cosa terribile. Chissà se adesso qualcuno riuscirà a mettersi una mano sulla coscienza, sempre che ce l’abbiano. E facciano qualcosa, anche se non si doveva arrivare a una disgrazia del genere!".
"A ciò si aggiunge un altro problema - racconta poi Federico, abitante di uno degli appartamenti della via - Le villette che ci sono tra i due palazzi, dello stesso costruttore delle palazzine, non hanno l'abitabilità, a parte forse un paio che sono abitate, in quanto c'è una falda d'acqua che riversa dentro allagando le tavernette. Si è creato un luogo di degrado in cui potrebbero tranquillamente nascondersi dei malviventi, soprattutto visto che siamo al buio. Abbiamo sempre paura quando torniamo a casa. In ogni caso anche io per mia figlia ho dovuto chiamare un paio di volte l'ambulanza e sono dovuto andare in strada lasciando la bambina in casa, altrimenti non ci trovavano".
I lampioni presenti ma mai accesi
Il sindaco: "L'illuminazione spetta al lottizzante. Per le ambulanze verificherò personalmente"
A cercare di fare luce sulla situazione ormai invivibile dei residenti di via Moreni ci prova il sindaco di Russi, Valentina Palli. "La via in questione è una strada privata aperta al pubblico, che però è stata denominata e quindi ha i numeri civici, quindi dal lato dei servizi demografici è a posto. Poi c'è il tema dei lampioni: i pali ci sono, ma la lottizzazione non è ancora finita, e finchè questa non è finita spetta al lottizzante aprire un contratto di energia elettrica a suo nome (e a sue spese). Nel momento in cui la stada viene presa in carico dal pubblico, la rete viene poi agganciata all'illuminazione pubblica. Finchè la lottizzazione non è chiusa, dunque, la strada non può passare al patrimonio pubblico. In ogni caso posso dire che l'ufficio urbanistica sta lavorando a questa chiusura, per la quale manca pochissimo. Appena sarà definita, la strada diventerà pubblica e quindi l'impianto di illuminazione sarà volturato in illuminazione pubblica".
Ma perchè sono trascorsi tutti questi anni al buio? "Le lottizzazzioni hanno dei tempi e vengono prese in carico solo quando quei tempi sono scaduti, e quindi si risulta inadempienti - spiega la prima cittadina - In ogni caso la ditta da sempre avrebbe potuto "accendere la luce": non l'hanno fatto, molto banalmente, per non spendere soldi. Noi abbiamo dato loro un percorso di operatività, se non chiuderanno la lottizzazione il prossimo passo è la diffida e, in ogni caso, attiveremo l'illuminazione a spese nostre".
Tema diverso è quello dei soccorsi del 118. In seguito a quanto successo, infatti, giovedì i residenti sono riusciti a fare inserire la via su Google Maps; ma l'Ausl non utilizza il navigatore di Google per raggiungere le persone da soccorrere. "Non mi era mai stato segnalato che le ambulanze non arrivassero in via Moreni e che la strada non fosse mappata - dice Palli - A Russi abbiamo anche altre strade che non sono mappate, il 118 però ha una propria cartografia interna che aggiorna secondo modalità che non prevedono comunicazioni ufficiali da parte degli enti (come il Comune, ndr). Dopo quanto successo ho chiesto delucidazioni al 118 e loro mi hanno risposto che questa cartografia interna è "costantemente aggiornata" e che nel caso di variazioni toponomastiche "sarebbe conveniente" che loro ne venissero a conoscenza. Ma non c'è una procedura definita, e in ogni caso questa via esiste da almeno 7 anni, non parliamo certo di una variazione recente. Evidentemente questa cartografia interna "costantemente aggiornata" ha qualche difetto. Poi parliamo di una via completamente residenziale e in centro, non è in aperta campagna per intenderci. E' un problema e verificherò personalmente come funzionano queste geolocalizzazioni".