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Cronaca

"Le vie dell’Amicizia" tornano in prima serata: il concerto di Muti a Loreto riproposto in tv

Alla guida della sua Orchestra Cherubini e di un Coro di artisti italiani e ucraini), Riccardo Muti ha diretto le musiche di Vivaldi, Mozart e Verdi

La lunga e ininterrotta collaborazione che sin dal 1997 vede RAI al fianco di Ravenna Festival per Le vie dell’Amicizia – il progetto che a partire dallo storico concerto a Sarajevo ha visitato, anno dopo anno, luoghi simbolo della storia antica e contemporanea – si corona quest’anno con la riproposizione in prima serata del concerto presso il Santuario Pontificio della Santa Casa di Loreto. Venerdì 16 settembre, alle 21.15, l’appuntamento nella cittadina marchigiana è infatti su RAI 5.

A luglio, Loreto, accanto a Lourdes, è stato la meta di un doppio pellegrinaggio compiutosi nel linguaggio universale della musica e dedicato alla Madre, immagine di tutte le madri. Alla guida della sua Orchestra Cherubini e di un Coro di artisti italiani e ucraini (ai Cori Cherubini e Cremona Antiqua, preparati da Antonio Greco, si è unito il Coro del Teatro dell’Opera Nazionale d’Ucraina “Taras Shevchenko” diretto da Bogdan Plish), Riccardo Muti ha diretto il Magnificat di Vivaldi con soliste Ariana Vendittelli e Margherita Sala, il Concerto per corno K412 di Mozart, esaltato dallo straordinario e tenace talento di Felix Klieser, lo Stabat Mater e il Te Deum di Verdi, l’Ave verum corpus di Mozart, che i bambini del coro Vocincanto hanno intonato dal sagrato della basilica.

C'è una preziosa memoria musicale che si intreccia alla storia di devozione di Loreto: è quella di un Mozart adolescente, che il 16 luglio del 1770 vi trascorse la notte in compagnia del padre. Sono trascorsi oltre 250 anni dalla visita del giovane Mozart; molti altri – illustri e meno illustri – hanno qui ripetuto il semplice e antico gesto della preghiera e la più naturale delle invocazioni, quella alla Madre. Ed è attraverso il nome di Mariupol – la città, appunto, di Maria – che si è compiuta la dedica alle vittime di tutte le guerre e in favore della pace. 

Un messaggio che si è condensato anche nelle voci del Coro del Teatro dell’Opera di Kiev, gli artisti che parteciparono al concerto dell’Amicizia a Kiev nel 2018 e che a Ravenna, per alcuni mesi, hanno trovato rifugio di vita e arte prima di far ritorno in Ucraina. Sono stati loro a offrire il canto liturgico eucaristico del XIII secolo Il corpo di Cristo e la Preghiera alla beata Vergine della compositrice ucraina Hanna Havrylec’; mentre una coppia di danzatori del Corpo di Ballo del loro Teatro si è esibita nella coreografia firmata dalla loro direttrice Olena Filipieva, su una melodia per oboe, violino e bandura. Al concerto si è unito anche Beñat Achiary, cantore della tradizione basca che già a Lourdes aveva idealmente unito i due versanti dei Pirenei con il canto devozionale mariano. In breve, un mosaico di voci e culture che esalta ciò che ci unisce piuttosto che ciò che ci divide.

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