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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Il virus rsv che ha colpito la figlia di Fedez-Ferragni, 5 casi nel ravennate. Marchetti (Ausl): "Ecco come prevenirlo"

Il medico rassicura i genitori: "Se dovesse succedere di avere una infezione respiratoria magari dallo stesso vrs, è normale, è sempre successo e fa parte della normale storia di crescita dei nostri bambini"

Da qualche giorno sui social si è iniziato a parlare tanto di 'virus Rsv' (o 'Vrs'), da quando Fedez e Chiara Ferragni hanno comunicato che la loro figlia Vittoria, affetta da questa patologia, è stata ricoverata in ospedale. Molti medici, anche tramite la stampa, hanno posto l'attenzione sull'epidemia di virus respiratorio sinciziale che sta colpendo in tutta Italia bambini piccolissimi, quest'anno in anticipo rispetto al solito. Per approfondire la questione abbiamo intervistato Federico Marchetti, Direttore dell'unità operativa complessa di Pediatria e Neonatologia all'ospedale di Ravenna, Faenza e Lugo e direttore del Dipartimento Salute Donna, Infanzia e Adolescenza a Ravenna

Dottor Marchetti, cos'è esattamente il virus respiratorio sinciziale di cui si sente parlare molto in questi giorni?

Una breve premessa ci aiuta a capire quello che riguarda l'infezione da virus respiratorio sinciziale (vrs) che i pediatri conoscono molto bene e da sempre. Tra gli effetti collaterali del Covid, questa volta in positivo, c’è stata l'anno scorso la ‘scomparsa’ della patologia respiratoria associata al vrs che colpisce nella forma più tipica, quella chiamata bronchiolite, i bambini più piccoli, sino all'anno di età; oltre questa età può dare lo stesso i sintomi respiratori, ma in una forma un pò diversa con meno impegno respiratorio, a volte con quadri di bronchite asmatica. Nell'adulto fa parte dei normali sintomi di una infezione respiratoria delle alte vie respiratorie.

Da sempre a partire da ottobre-novembre, ma con un picco negli ultimi anni tra gennaio e febbraio (dopo il periodo natalizio) sino a marzo-aprile, eravamo abituati a vedere le corsie degli ospedali con diversi bambini con questa infezione, in forme più o meno impegnative. Il motivo per cui lo scorso anno i bambini con infezione da vrs non si sono visti negli ambulatori dei pediatri di famiglia, in pronto soccorso e in ospedale è che le misure adottate in seguito alla scoppio della pandemia hanno di fatto abbattuto il contagio, che avviene tra le persone per via respiratoria, come qualsiasi virus chiamato appunto respiratorio: il distanziamento sociale, la corretta igiene delle mani, l’utilizzo delle mascherine, le limitazioni ai viaggi e agli spostamenti, le chiusure scolastiche, i divieti di assembramento sono tutte misure che insieme hanno contribuito a un rallentamento delle infezioni virali (di tutte le infezioni virali).

Quest'anno però il virus è arrivato in anticipo: come mai?

E' vero, è arrivato in anticipo e lo sapevamo già in qualche modo, perché in alcune Nazioni che hanno una diversa stagionalità rispetto alla nostra questo fenomeno è stato già descritto nei mesi scorsi, sottolineando la precocità dell’infezione rispetto agli altri anni. Il motivo sta nel fatto che per fortuna (anche dei bambini) ci sono state le riaperture sociali e scolastiche. Di solito sono i bambini più grandi (i fratellini) e gli adulti a trasmettere il virus a quelli più piccoli, che sono a maggiore rischio. I motivi precisi di questa precocità nella comparsa del virus si stanno ancora discutendo (oltre a quelli appunto del ritorno a una vita sociale e di interazioni normale). Di fatto quello che questa esperienza ci insegna è che la prevenzione delle infezioni virali deve prevedere un accurato lavaggio delle mani dei bambini e degli stessi adulti, evitando che i bambini più piccoli (i lattanti) siano a contatto ravvicinato con persone che hanno sintomi respiratori; questo ovviamente quando possibile e in ogni caso per il breve periodo necessario.

Nel ravennate ci sono bambini ricoverati con questo virus in ospedale?

Anche nella pediatria di Ravenna, come in tutta Italia, i casi di infezione vrs si stanno vedendo e dagli inizi di ottobre. Abbiamo dovuto ricoverare in questo mese 5 bambini con un'età inferiore ai due anni (uno di pochi mesi è attualmente ricoverato). Le cose sono andate bene, in quasi tutti i casi è stato necessario garantire un'adeguata reidratazione (i bambini non riescono ad alimentarsi bene) e dare un po' di ossigeno. Un bambino ha avuto un quadro di bronchite asmatiforme che ci ha preoccupato un po', ma ora è a casa sua e sta benissimo!

Questo virus può avere anche conseguenze gravi? Cosa si rischia?

Il vrs può dare soprattutto, come dicevamo, dei sintomi respiratori (iniziale raffreddore, tosse e a volte febbre) che richiedono un'attenta osservazione, raramente il ricovero. Nei bambini molto piccoli, gli unici segni dell’infezione possono essere irritabilità, difficoltà nell’alimentazione e il segno tipico è la difficoltà respiratoria. Nella maggior parte dei casi i lattanti-bambini che necessitano di essere ricoverati in ospedale vi rimangono solo per qualche giorno. Di rado, alcuni si ammalano gravemente (di solito nei bambini che sono a rischio di avere una infezione più severa) e richiedono un supporto per respirare meglio (in pratica è necessario dare ossigeno). La completa ripresa dall’infezione si verifica di solito nel giro di 1-2 settimane. In alcuni casi, dopo la bronchiolite i bambini possono avere a seguito di infezioni virali (un comune raffreddore) degli episodi di bronchite asmatiforme, che si possono gestire e bene con facilità e che sono destinati a risolversi nel tempo.

Esiste un vaccino o in ogni caso c'è modo di prevenirlo?

E' proprio di questi ultimi mesi la notizia, che è stata riportata in alcune prestigiose riviste scientifiche, dei risultati di alcuni studi molto incoraggianti per un vaccino per il vrs. Attendiamo maggiori dati in termini di efficacia e sicurezza, ma finalmente ci sono dei risultati incoraggianti. Come è stato ad esempio per la vaccinazione per un altro virus, questa volta intestinale, il rotavirus, che fa parte del calendario vaccinale e che previene i casi di gastroenterite a volte importanti (sempre nel bambino più piccolo) legati a questa infezione. Al momento una cosa importante riguarda la possibilità di prevenire l’infezione da vrs con un farmaco che è di fatto un anticorpo. Da anni viene utilizzato nei lattanti che sono nati molto prematuri, che hanno una cardiopatia congenita, problemi respiratori... Quelli che definiamo "a rischio". Ogni anno e con anticipo definiamo appunto i bambini che devono fare questa profilassi, avvisiamo le famiglie, abbiamo giornate prefissate per fare il farmaco che è molto sicuro.

Cosa si sente di dire ai genitori che stanno sentendo di casi gravi di bambini ricoverati di bronchiolite?

Di vivere le cose con serenità. I bambini, e anche i genitori, ne hanno un grande bisogno! E se dovesse succedere di avere una infezione respiratoria magari dallo stesso vrs, questo è normale, è sempre successo e fa parte della normale storia di crescita dei nostri bambini. Se è necessario ci si affiderà alla valutazione alla rete sanitaria che si occupa dei bambini, in primis i pediatri di famiglia che conoscono bene il problema e lo hanno sempre gestito al meglio.

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