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Cronaca

Le visite specialistiche hanno i 'giorni contati'

La Commissione Politiche per la salute e politiche sociali ha espresso parere favorevole al nuovo Piano triennale di governo delle liste di attesa approvato dalla Giunta. Tempi certi per le visite specialistiche

La Commissione Politiche per la salute e politiche sociali ha espresso parere favorevole al nuovo Piano triennale di governo delle liste di attesa approvato dalla Giunta che rinnova per i prossimi tre anni l’impegno a garantire visite ed esami specialistici in tempi programmati e certi. I cittadini potranno contare su tempi certi: entro 24 ore le urgenze, entro 7 giorni le urgenze differibili, entro 30 le prime visite programmabili e entro 60 gli esami di diagnostica programmabili.

Ora le Aziende Sanitarie locali avranno 60 giorni di tempo, a far data dall’approvazione del Piano, per approvare il programma aziendale. «Le liste di attesa rappresentano uno dei punti di maggiore criticità di tutti i sistemi sanitari universalistici», ha affermato il consigliere regionale Mario Mazzotti, componente la Commissione Politiche per la salute e politiche sociali.

«In Emilia-Romagna siamo impegnati per governare al meglio il sistema di accesso ai servizi e alle prestazioni e agli esami intervenendo sul sistema organizzativo dall’offerta e sull’appropriatezza della domanda sanitaria. Appropriatezza prescrittiva, organizzativa ed erogativa, tanto più necessaria se si pensa che dal 2005 al 2010 le prestazioni specialistiche ambulatoriali (al netto degli screening, del Pronto Soccorso, ecc.) sono passate da 65 a 76 milioni, a fronte di una popolazione di circa 4,4 milioni di abitanti».

Tra le novità in favore della salute dei cittadini c'è lo sviluppo di percorsi diagnostico-terapeutici con la definizione dei tempi di attesa per le aree cardiovascolare e oncologica.  Il Piano prevede per il 2011 uno stanziamento regionale di 10 milioni di euro da ripartire tra le Aziende Usl.

A Ravenna arriveranno 899.973 euro dei quali il 50% sarà erogato alla presentazione del programma aziendale e la restante parte al raggiungimento degli obiettivi fissati.

«Si tratta di un impegno rinnovato del Servizio sanitario regionale per la specialistica ambulatoriale e l’appropriatezza. La ricerca dell’ appropriatezza nelle prescrizioni di visite ed esami specialistici, prosegue Mazzotti, prevede l’utilizzo di protocolli diagnostici per patologie individuate come prioritarie (come ad esempio le patologie oncologiche o dell’ambito cardiovascolare), la corretta indicazione, da parte del medico prescrittore, del quesito diagnostico e la corretta indicazione della priorità di accesso».

«Oltre all’appropriatezza delle prescrizioni deve essere appropriato anche il modello organizzativo che le Aziende sanitarie devono adottare per essere in grado di pianificare al meglio l’offerta di visite ed esami specialistici nelle diverse modalità di accesso (urgente, urgente differibile, programmabile, percorsi di presa in carico, di completamento diagnostico, di accesso diretto); percorsi di garanzia da offrire ai cittadini per garantire sempre il rispetto dei tempi previsti dalla normativa; l’apertura costante senza interruzioni delle agende di prenotazione presso i Cup; il consolidamento dell’uso appropriato del Day service (modalità organizzativa per l’approfondimento diagnostico avviata dallo specialista per casistiche complesse)».

«Il piano si occupa inoltre dei ricoveri programmati e anche per questi rilancia il tema dell’appropriatezza: prevede l’obbligo di indicare, nel momento in cui un paziente viene iscritto in lista, una data entro cui verrà effettuata la chiamata; la definizione di percorsi diagnostico terapeutici anche, se necessario, in collaborazione con altre Aziende sanitarie; il monitoraggio dei tempi di attesa».

«La corretta organizzazione e gestione dei percorsi – conclude Mazzotti - è facilitata dal consolidamento della rete Sole (Sanità on line) l’infrastruttura telematica che mette in contatto medici e pediatri di famiglia con specialisti e strutture delle Aziende sanitarie per lo scambio di documentazione sanitaria, come prescrizioni e referti, ovviamente nel rispetto della privacy».
 

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