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Cronaca Via Pietro Maroncelli

Matteucci incontra il titolare del Woodstock: "Ha già violato l'ordinanza"

"La prima sera nella quale è entrata in vigore, la mia ordinanza di chiusura alle 23 è stata violata - afferma il primo cittadino -. La violazione è stata sanzionata con una multa"

Il sindaco di Ravenna, Fabrizio Matteucci, ha incontrato il titolare del Woodstock di via Maroncelli, interessato dall'ordinanza firmata dal primo cittadino che limita l'orario serale dell'attività alle 23. "La prima sera nella quale è entrata in vigore, la mia ordinanza di chiusura alle 23 è stata violata - afferma il primo cittadino -. La violazione è stata sanzionata con una multa, dopo le decine e decine di sanzioni di questi mesi e soprattutto dopo le denunce per fatti che riguardano l'incolumità delle persone: oggetto di queste denunce non sono né i clienti, ne i vicini, né passanti occasionali. Comprendo anche lo stupore manifestato da alcuni ragazzi che frequentano il locale e che nulla c'entrano con questa spiacevolissima situazione, per un provvedimento che in 9 anni non, a caso, non ho mai assunto per nessun locale".

Il titolare ha presentato una proposta scritta, che il sindaco Matteucci valutarà con la Polizia Municipale e le autorità di pubblica sicurezza. Nella proposta, riporta il documento mostrato dal primo cittadino, si chiede "la possibilità di rettificare orario del locale, come apertura dell' esercizio alle 17 sino alle 2 nei giorni di lunedì, martedì, mercoledì, giovedì, e domenica, mentre nei giorni di venerdì e sabato un orario di apertura alle 17 e con orario di chiusura alle 3".

Viene specificato che "con effetto immediato, non saranno più utilizzati tavoli esterni, non saranno servite bibite all'esterno né cibo". Inoltre "sarà monitorata la situazione esterna sia dal personale sia da telecamere istallate solamente all'esterno del locale". Viene evidenziato che "verranno allontanati clienti troppo rumorosi" e che "il servizio di somministrazione di alimenti e bevande avverrà solamente ed unicamente all'interno. Poi stiamo valutando la possibilità, se sarà concessa, di un ampliamento ammesso e concesso che i condomini lo concedano, con tutti crismi di insonorizzazione ed autorizzazioni Arpa e edilizie".

"Questa nostra comunicazione e richiesta è spinta da un' idea di imprenditoria che non può permettersi di rimanere chiusi in quanto vi sono impegni importanti investimenti finanziari da onorare", conclude la lettera inviata al sindaco, nella quale viene ribadito che sarà fatta "molta attenzione e i rumori eccessivi interni ed esterni non saranno tollerati. Il nostro intento è lavorare con studenti universitari e clientela selezionata".

CONFESERCENTI - Sulla questione è intervenuto anche  Gianluca Gasperoni, presidente comunale di Confesercenti: "Come era prevedibile forse anche per la prossima concomitanza elettorale, sulla vicenda molti, quasi tutti, hanno espresso il loro parere; prevedibile era anche che non si giudicasse il caso concreto, non si ascoltasse quello che hanno detto le persone direttamente interessate e non si leggesse l'ordinanza del sindaco Matteucci. I due partiti erano già pronti a partire, schierati su posizioni preconcette. Da una parte chi dice che l’ordinanza è una scelta proibizionista, che i giovani hanno bisogno di divertirsi, che gli universitari sono una risorsa, che Woodstock come Marina, che i residenti sono il problema. Dall'altra chi ritiene che la gente che abita lì vicino ha diritto di dormire, che questi locali fanno solo male all'immagine della città, che sono tutti lì a far casino e ad ubriacarsi, e così via".

Prosegue Gasperoni: "Bastava leggere l'ordinanza e ascoltare quanto ha dichiarato il gestore del locale. E rendersi conto che questa storia non ha niente a che vedere con le polemiche sui rumori nei locali del centro - su cui invece tornerò in seguito. L’ordinanza parte da segnalazioni sia da parte di attività che di residenti ed avvisa che la sicurezza urbana è compromessa; il gestore del pub riconosce che un problema esiste tanto che ha installato telecamere ed assunto un bodyguard. Questi sono i fatti e le cose avvenute. Il problema del rumore (o a volte presunto tale) e della difficile convivenza tra locali del centro e residenti ritornano invece nel caso che stiamo seguendo in queste settimane e che riguarda Naturalmente Burgher di piazza Duomo. Una attività gestita dal 2011 da due imprenditori che mai hanno creato problemi né ci risulta siano mai stati segnalati alle forze dell’ordine e alla polizia municipale per criticità di qualsiasi tipo. Una sera di agosto ricevono la visita di Arpa che, su segnalazione di un presunto residente, effettua un controllo e contesta lo sforamento dei limiti di legge sull’inquinamento acustico derivante dalle persone che sostavano nel dehor".

Conclude Gasperoni: "Ci siamo avvalsi di uno studio legale e di un tecnico per contestare totalmente il verbale per tante ragioni tecniche e di sostanza tra cui la considerazione banale che il locale è in una zona di passaggio veicolare e di fronte ad un giardino e non c’è distinzione tra l’asserito rumore prodotto dagli avventori del locale ed il rumore prodotto da tutti coloro che transitano sulla piazza. In questo caso siamo di fronte ad accanimento e volontà di andare allo scontro senza rispetto per coloro che fanno il proprio lavoro avendo anche cura dell’ambiente in cui operano. Non distinguere i diversi casi e le diverse situazioni non aiuta a mettere in campo azioni che migliorino la nostra idea di città viva, animata, accogliente e coesa".
 

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