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Economia

Abusivismo e contraffazione, Confcommercio: "No a prodotti e servizi illegali e pericolosi"

"L’abusivismo - esordisce Paolo Caroli, presidente Confcommercio provincia di Ravenna - è legato come un filo rosso alla contraffazione che vuol dire illegalità, uno degli effetti più dannosi per le imprese del commercio, del turismo e dei servizi"

Mancano poche settimane all’avvio della stagione turistica vera e propria e ritorna prepotentemente alla ribalta uno dei fenomeni, tipicamente estivo, come l’abusivismo commerciale. "L’abusivismo - esordisce Paolo Caroli, presidente Confcommercio provincia di Ravenna - è legato come un filo rosso alla contraffazione che vuol dire illegalità, uno degli effetti più dannosi per le imprese del commercio, del turismo e dei servizi. E’ concorrenza sleale nei confronti di chi opera nella legalità, nel rispetto delle regole e delle leggi".

"Purtroppo - aggiunge - i nostri dati ci dicono che sul nostro territorio l’acquisto di prodotti illegali e contraffatti (ma anche l’utilizzo di servizi erogati da parte di soggetti non autorizzati) è in aumento: da un recente nostro sondaggio il 27% dei consumatori ha acquistato almeno una volta nel 2014 un prodotto o un servizio illegale. Per tre consumatori su quattro l'acquisto dei prodotti illegali o l'utilizzo di servizi irregolari è piuttosto normale ed è utile per chi è in difficoltà economica. Tra i prodotti contraffatti più acquistati ci sono l’abbigliamento, prodotti alimentari, orologi, gioielli, occhiali, prodotti di pelletteria, scarpe e calzature, farmaci e prodotti parafarmaceutici. Il forte aumento dell’acquisto contraffatto soprattutto di alcuni prodotti, come gli alimentari e i farmaceutici, è un segno evidente delle difficoltà economiche dei consumatori stretti nella morsa della crisi".

"Tutto ciò per le imprese significa concorrenza sleale, riduzione dei ricavi e del fatturato a causa delle mancate vendite, il dovere rinunciare ad assumere nuovi addetti o, in qualche caso, a mantenere i livelli occupazionali attuali, oltre ad un danno erariale allo Stato a causa del mancato pagamento di imposte e tasse - continua Caroli -. Sono ancora pochi i consumatori che conoscono il rischio di incorrere in sanzioni amministrative per chi acquista prodotti o servizi illegali. Già da diversi anni, come Confcommercio, aderiamo al Protocollo d’Intesa per il contrasto all’abusivismo commerciale, coordinato dal Prefetto di Ravenna, assieme ai sindaci dei Comuni di Ravenna e Cervia, alla Camera di Commercio, alle altre Associazioni di categoria, alle Cooperative Bagnini, per contenere e contrastare, durante il periodo estivo, il fenomeno dell’abusivismo commerciale".

"All’inizio della stagione estiva viene realizzata una campagna di sensibilizzazione, attraverso una locandina, in tre lingue, esposta in tutti i lidi e presso tutti gli stabilimenti balneari, per richiamare l’attenzione sulle eventuali sanzioni penali ed amministrative previste nei confronti di coloro che acquistano merce contraffatte da persone non autorizzate - il presidente dell'associazione -. Non solo. Come Confcommercio provincia di Ravenna, abbiamo istituito lo “Sportello abusivismo”. E’ un servizio gratuito che vuole favorire la raccolta di segnalazioni da parte di imprenditori e cittadini sulle attività abusive, di qualunque genere. Tali segnalazioni sono poi trasmesse agli organi preposti al controllo".

"Lo Sportello, inoltre, è anche un incentivo a segnalare gli abusivismi, in una forma rapida e semplice, inviando un’email - conclude Caroli -. Tutto ciò, però, non è sufficiente per contrastare un fenomeno così vasto e diffuso. E’ fondamentale una presenza costante delle Forze dell’Ordine con particolare riferimento ai lidi durante le stagione estiva; così come il controllo preventivo del territorio e sul territorio è ancora la forma più incisiva e importante per arginare abusivismo commerciale e contraffazione: le azioni svolte per intercettare centri di smistamento e di rifornimento delle merci abusive hanno avuto un esito positivo grazie al lavoro attento e alla dedizione delle forze dell’ordine. La richiesta da parte del Prefetto di Ravenna di ulteriore personale delle forze dell’ordine per il controllo del territorio va in questa direzione: solo così potremo garantire la legalità ed il rispetto delle regole".

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