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Economia

Acmar, allarme dei sindacati: "130 dipendenti a rischio licenziamento"

La Fillea Cgil di Ravenna nonostante i risultati positivi di bilancio di Acmar esprime "una grossa preoccupazione" per la situazione occupazionale della cooperativa

La Fillea Cgil di Ravenna nonostante i risultati positivi di bilancio di Acmar esprime "una grossa preoccupazione" per la situazione occupazionale della cooperativa. "L’Acmar  - esordisce il sindacalista Gianluca Gattamorta - pur chiudendo da molti anni gli esercizi in utile - ultimi quello di gruppo del 2011 pari a  9.233.459 euro e nel 2012 pari a 1.200.000 euro - e con un bilancio consolidato del gruppo pari a 3,4 milioni, ha risentito anche lei della crisi che tocca tutti i settori, e ancora più pesantemente quello  delle costruzioni".

"Da novembre 2009 a oggi Acmar ha fatto ricorso a tutti gli ammortizzatori sociali disponibili (Cig, Cigs e deroga) per gli operai edili e contratto di solidarietà per il settore impiegatizio - osserva Gattamorta -. La direzione della società dallo scorso ottobre ha proceduto alla messa a punto di un piano industriale triennale 2013-15 che, in controtendenza con le previsioni per il settore edile, tramite l’acquisto di un ramo d’azienda della società Bonciani, già parte del gruppo e operante principalmente  nel settore dell’ elettrificazione e segnalamento ferroviario, dovrebbe portare a un aumento del valore della produzione, maggiore marginalità, riduzione dell’esposizione debitoria per effetto della generazione di flussi di cassa e incremento della solidità patrimoniale per effetto della generazione d’utili economici".

Continua l'esponente di Fillea Cgil: "I problemi nascono quando ci si focalizza non sui risultati economici, ma sui lavoratori della cooperativa. Il piano industriale non risponde ai bisogni occupazionali, anzi viene specificato che saranno realizzati “importanti” risparmi sui costi di struttura e in particolare su quelli del personale, tanto che Acmar in tutti gli incontri con le parti sociali ha sempre confermato l’esubero di 130 persone, dicendo che se entro il prossimo ottobre non interverranno novità queste persone si troveranno senza lavoro".

"La Fillea Cgil - aggiunge Gattamorta - chiede ad Acmar, cooperativa retta e disciplinata dai principi della mutualità senza fini di speculazione privata (il cui scopo è quello tramite la gestione in forma associativa dell’impresa del mantenimento dell’ occupazione) di realizzare lo scopo per cui è stata costituita e, quindi, mettere al centro del piano industriale i lavoratori, salvaguardando anche gli eventuali esuberi occupazionali".

Gattamorta conclude spiegando che "come sindacato abbiamo avanzato alcune proposte a partire dall’applicazione dell’art. 4 Legge Fornero, che dà la possibilità di accedere anticipatamente al pensionamento dei lavoratori più anziani. Secondo noi si inserirebbe bene in quella che deve essere una normale responsabilità sociale di una impresa specie se è una cooperativa che nonostante la crisi e l’utilizzo di tutti gli ammortizzatori sociali, ha chiuso i propri bilanci sempre in positivo".

Sulla questione è intervenuto anche il vicesindaco, Giannantonio Mingozzi: “Ho espresso sabato scorso in assemblea massima fiducia ai soci e al gruppo dirigente di Acmar per gli sforzi che stanno compiendo al fine di salvaguardare tutta l’occupazione, la solidità e la competitività dell’azienda in un momento drammatico per l’economia italiana e il settore delle costruzioni. Va dato atto, sia con le misure previste dal piano triennale sia con l’accorpamento di Bonciani, che la strategia industriale del gruppo Acmar pone proprio al primo posto l’utilizzo di tutte le avvertenze  e gli strumenti che possano scongiurare qualsivoglia licenziamento, superare l’attuale fase congiunturale  e affrontare il mercato nelle migliori condizioni operative".

"Di tutto questo - aggiunge Mingozzi - Fillea – Gcil sembra non tenere conto preferendo accentuare l’idea di una situazione di difficoltà e di rischio che, a mio avviso Acmar sta affrontando con rigore e intelligenza. In quanto poi alle finalità sociali e mutualistiche e agli utili di bilancio, esse non sono affatto in contraddizione con la difesa occupazionale; anzi una cooperativa riesce a salvaguardare il proprio carattere solidalistico in presenza di risultati positivi senza i quali è difficile pensare di mantenere la forza lavoro e competere con i colossi del settore . Francamente, conclude Mingozzi, mi sorprende che le recriminazioni sulle finalità sociali e cooperative che Fillea – Cgil imputa all’Acmar, non vengano mosse ad altre imprese cooperative di settori come l’edilizia, l’infrastrutture i servizi o l’assistenza che pure hanno attraversato o attraversano situazioni molto più critiche . Spero che la scala di merito che Fillea-Cgil si è costruita per valutare le imprese ravennati sia oggettiva e non introduca elementi di giudizio del tutto estranei alla politica e alle scelte aziendali”.

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