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Acquisti di Natale: cesti, panettoni e prodotti tipici tra i doni

“Questi dati confermano che il periodo Natalizio resta un momento assai significativo per i consumi - osserva Massaccesi - e un ruolo importante continuano a svolgerlo i negozi tradizionali"

Stabili con segnali di ripresa per alcuni comparti, a partire dall’alimentare. Nella scelta del regalo si consolida ulteriormente la tendenza alla ricerca della qualità al giusto prezzo, e si conferma la ricerca di doni utili, con particolare attenzione alla tipicità e al made in Italy, valore aggiunto dei negozi tradizionali. Questi i principali risultati dell’indagine pre-natalizia condotta da Confcommercio Ascom Lugo nell’ambito dell’iniziativa “Congiuntura flash”, realizzata a livello regionale attraverso il centro studi Iscom Group, su un panel di imprese commerciali della Bassa Romagna. 

Sono state coinvolte nell’indagine imprese del comparto alimentare ed extralimentare (abbigliamento, calzature, accessori, oreficeria, librerie, oggettistica, elettronica, telefonia, giocattoli, ecc.), per monitorare l’andamento delle vendite di questo Natale 2016 e gli orientamenti di spesa delle famiglie del territorio.

“I dati segnalano finora una tendenza alla stabilità nelle vendite - commenta Luca Massaccesi, direttore di Confcommercio Ascom Lugo - con segnali di ripresa in alcuni settori e cali in altri. Un andamento comunque leggermente positivo, da cui risulta che le persone non rinunciano alla tradizione natalizia, anche se appare sempre più rafforzata l’attenzione alla spesa, che si concentra su regali utili, premiando il rapporto qualità prezzo e la tipicità del prodotto”.

In base all’indagine il 52% degli operatori intervistati dichiara vendite stabili o in aumento, mentre il 48% dichiara un decremento delle vendite. Nei 4 anni, dal 2013 al 2016, presi in esame dall’indagine l’andamento è stato altalenante, anche se resta il 2013 l’anno che ha registrato la situazione più critica. Scendendo nel dettaglio, i negozi di alimentari presentano un andamento positivo: le vendite sono in aumento per il 26% degli operatori e oltre la metà ha dichiarato un andamento stabile; situazione diversa per abbigliamento e beni per la persona e la casa, dato che una metà ha dichiarato vendite stabili o in crescita e l’altra metà in diminuzione.

La spesa media per cliente per l’abbigliamento e per i beni persona è stata di circa 70 euro, valore che si alza per gli altri beni, in particolare l’elettronica a 80 euro; la spesa media per gli alimentari è invece di 33 euro in media. Se si considera che il nucleo medio familiare è composto da 2,22 componenti, la spesa media per famiglia per abbigliamento e beni persona è introno ai 155 euro, per gli altri prodotti o regali di 175 euro e per gli alimentari di quasi 74 euro.

Sul fronte delle tendenze, infine, gli acquisti hanno riguardato ceste natalizie, panettoni artigianali, prodotti DOP e IGP per quanto riguarda l’alimentare, mentre nel non alimentare si registrano buoni risultati per maglieria, sciarpe, accessori come cuffie borse e guanti, e anche per ultime novità e nuovi prodotti. “Questi dati confermano che il periodo Natalizio resta un momento assai significativo per i consumi - conclude Massaccesi - e un ruolo importante continuano a svolgerlo i negozi tradizionali, in grado di offrire un servizio personalizzato, orientando la clientela ad un acquisto su misura”.

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