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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

Agricoltura, Coldiretti: "La bocciatura dei voucher semplificati causa gli scaffali vuoti"

Senza l'emendamento il lavoro di raccolta nelle campagne rallenta e rischia di mancare il cibo necessario alle famiglie italiane. Per Coldiretti “serve una radicale semplificazione del voucher agricolo”

La bocciatura dell’emendamento sulla semplificazione dei voucher necessari per garantire il lavoro di raccolta nelle campagne mette in pericolo la fornitura alimentare del Paese e rischia di lasciare presto vuoti gli scaffali dei supermercati. E’ quanto afferma Coldiretti in riferimento alla decisione della Commissione Bilancio del Senato di dichiarare improcedibile l’emendamento per la reintroduzione dei voucher nell’ambito dei lavori per la conversione del dl Cura Italia.

"Stiamo vivendo una situazione eccezionale con l’intera filiera alimentare impegnata in prima linea a garantire quel cibo necessario alle famiglie italiane e che – sottolinea il Presidente nazionale Coldiretti Ettore Prandini - rischia di mancare se non verranno assunti provvedimenti straordinari per assicurare la presenza di manodopera nelle campagne. Soprattutto dopo che il blocco delle frontiere ha fatto venire meno la presenza di gran parte dei 370mila lavoratori stranieri dai quali dipende un quarto della produzione di Made in Italy alimentare".

"In una situazione di emergenza nazionale serve una radicale semplificazione del voucher “agricolo” che possa consentire da parte di cassaintegrati, studenti e pensionati italiani lo svolgimento dei lavori nelle campagne - continuano da Coldiretti - in un momento in cui scuole, università attività economiche ed aziende sono chiuse e molti lavoratori in cassa integrazione potrebbero trovare una occasione di integrazione del reddito proprio nelle attività di raccolta nelle campagne".

"Chi si oppone ai voucher per il lavoro di agricoltura si assume la responsabilità di situazioni di tensione sociale generata da una parte dalla mancanza di lavoro e di fonti di reddito per sé e per la propria famiglia e dall’altra dal rischio di carenza di prodotti alimentari in negozi e supermercati. In questo momento – continua Prandini – l’Italia non ha bisogno di posizioni ideologiche, ma di scelte pragmatiche per il bene del Paese, come quelle che riguardano l’agricoltura e la produzione alimentare. Chiediamo quindi – conclude Prandini - al Governo di riammettere l’emendamento nell’ambito della discussione Parlamentare in un clima di collaborazione delle forze politiche nell’interesse generale”. A rischio, in provincia di Ravenna, c’è l’intera raccolta della frutta, ma anche delle produzioni orticole, così come la vendemmia e le coltivazioni da seme: settori chiave dell'agricoltura ravennate che nel solo 2019 hanno visti impegnati nei nostri campi e filari oltre 6mila lavoratori stagionali, il 50% di origine straniera (di questi una metà proveniente dall’Est Europa e il restante 50% da fuori UE)".

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