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Economia

Agricoltura, l'innovazione passa delle app e dall'economia circolare

Si è svolta venerdì mattina la 23esima edizione di 'Cancelli Aperti', manifestazione annuale di Confagricoltura Ravenna che consacra il lavoro delle quasi 7mila imprese agricole attive nel ravennate

L’innovazione agricola passa dalle app e dallo sviluppo dell’economia circolare, che vuol dire più sostenibilità ambientale. Si è svolta venerdì mattina la 23esima edizione di 'Cancelli Aperti', manifestazione annuale di Confagricoltura Ravenna che consacra il lavoro delle quasi 7mila imprese agricole attive nel ravennate, mettendo in rilievo le realtà di spicco dell’imprenditoria locale. All’iniziativa organizzata nelle aziende agricole Cà Bosco e Castellanina di Sant’Alberto, hanno partecipato anche l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi; il sindaco di Ravenna, Michele De Pascale e il presidente di Confagricoltura Emilia Romagna, Marcello Bonvicini.

"Agricoltura digitale, ricerca ed efficientamento delle risorse, ossia più attenzione al risparmio energetico, guideranno il futuro del comparto. Dalle piattaforme web arriva un valido aiuto per mitigare gli effetti del cambiamento climatico: 16.000 ettari a grano tenero e duro, in regione, sono guidati da un device nelle scelte colturali, di cui il 24% nella provincia di Ravenna. Strumento molto utilizzato anche tra le viti e gli olivi, nei campi a pomodoro da industria", ha evidenziato il presidente dell’organizzazione agricola, Andrea Betti, commentando i dati di Horta, spin-off dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, che dal 2008 ha una sede operativa di tipo sperimentale dimostrativo presso la Cà Bosco, con lo scopo di trasferire all’agribusiness l’innovazione proveniente dal mondo della ricerca e rispondere al crescente interesse del mondo agricolo e dei consumatori verso una maggiore sostenibilità dei processi produttivi. Inoltre l’ente di ricerca è coordinatore del progetto europeo Agrestic, sostenuto da Confagricoltura, che si propone di ridurre le emissioni di gas serra e incrementare il sequestro di carbonio nel suolo quale strategia di contrasto alla crisi climatica.

Il cuore dell’attività di Horta sono i sistemi di supporto alle decisioni (DSS) ovverosia piattaforme informatiche – es. grano.net, mais.net, pomodoro.net, vite.net, ecc. - la cui finalità è quella di affiancare colui che gestisce il campo e deve pertanto stabilire cosa fare o non fare, nonché dove, quando e come intervenire. In Emilia Romagna si affidano a vite.net sia enti pubblici (per la redazione di bollettini fitosanitari) che agronomi, consulenti, associazioni di produttori e una cinquantina di aziende rappresentative del comparto vitivinicolo del territorio; olivo.net è punto di riferimento di cooperative e frantoi romagnoli, i quali - attraverso i loro tecnici specializzati e i DSS - gestiscono circa 200 aziende olivicole, coprendo una superficie complessiva di circa 250 ettari.

"Queste app – spiega Pierluigi Meriggi, presidente e socio fondatore di Horta - sono progettate per un'agricoltura sostenibile e duratura e in particolare rappresentano un corretto equilibrio fra tecnologie avanzate (IT) e principi agronomici di base. La validazione sul campo dei nostri modelli previsionali rappresenta un aspetto importantissimo prima di fornire i servizi agli imprenditori agricoli". Nell’azienda agricola che oggi ospita Horta si fa ricerca da oltre 30 anni: lo storico dei dati raccolti finora sulla piovosità è unico nel Paese. "Abbiamo messo a disposizione i terreni e le colture per le prove e le comparazioni in campo – racconta il presidente della Ca’ Bosco, Massimo Passanti -. Siamo orgogliosi di aver dato il nostro contribuito. La collaborazione virtuosa azienda-ente di ricerca, grazie anche al confronto continuo tra l’imprenditore e il ricercatore, darà vita a nuovi materiali genetici per le future generazioni".

Dal 2007 l’economia circolare applicata all’agricoltura, a Ravenna, è una realtà concreta. Nei 40 mila metri di serre high tech dell’azienda agricola Castellanina crescono piante di pomodoro da mensa che raggiungono una lunghezza finale di circa 18 metri, in grado di regalare dai 36 ai 38 grappoli ciascuna. Sono coltivate fuori suolo, senza fitofarmaci ma con l’ausilio di insetti utili capaci di allontanare il patogeno, e poi trapiantate in un substrato di lana di roccia quindi alimentate con una soluzione nutritiva tramite fertirrigazione. Il metodo a ciclo chiuso consente il riuso della risorsa idrica dopo l’opportuna sterilizzazione.

"In questo modo si consuma il 70% d’acqua in meno rispetto al metodo di coltivazione tradizionale. È una tecnica che non prevede l’utilizzo del terreno, consente così di produrre cibo senza impoverire ulteriormente i suoli - spiega il titolare, Lorenzo Ceroni -. Le serre sono riscaldate dall’impianto di cogenerazione alimentato esclusivamente ad olio di semi, raffinato e certificato, che produce anche energia elettrica da mettere in rete oltre che energia termica". Risultato: un basso impatto ambientale ed emissioni pari a zero. In altre parole, ecosostenibilità, che è poi ciò che ha spinto l’imprenditore ravennate ad intraprendere questa avventura pionieristica. Ceroni chiede ora "più investimenti in ricerca per l’economia circolare, in particolare sui materiali di consumo da utilizzare nonché la giusta valorizzazione del prodotto da parte della grande distribuzione a fronte di caratteristiche garantite come la qualità e l’omogeneità merceologica".

Conclude l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi: "L’azienda Castellanina è la dimostrazione che l’agricoltura ha forti radici ma anche visione. E storia, presente e futuro e dobbiamo sostenerla nella innovazione, nella ricerca, nella qualità e nella sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Senza reddito le imprese non possono andare avanti. Rendere le imprese più competitive consentendo loro di investire in tecnologia, efficienza produttiva e qualità. Per aiutarle ad essere resilienti anche rispetto i drammatici effetti dei cambiamenti climatici. Agricoltura significa cibo e abbiamo avuto ancora una volta conferma del valore strategico che il settore ha per tutti. Dovremo essere conseguenti da Roma a Bruxelles passando per Bologna nelle decisioni che assumeremo nei prossimi mesi".

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