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Agrintesa: bilancio positivo per la campagna autunno-invernale

Bilancio positivo per la cooperativa ortofrutticola Agrintesa che ha chiuso l’esercizio 2012/2013 con una produzione di 2.600.000 quintali, di cui 350mila di orticole da industria

Bilancio positivo per la cooperativa ortofrutticola Agrintesa che ha chiuso l’esercizio 2012/2013 con una produzione di 2.600.000 quintali, di cui 350mila di orticole da industria. “Particolarmente brillanti – dichiara il direttore della cooperativa faentina, Cristian Moretti – le performances messe a segno dal kiwi con liquidazioni, su tutto il prodotto conferito,  di 1,12 euro al chilo per i frutti a polpa gialla delle varietà Jintao e Hort 16A e valori  di 0,60 centesimi per i frutti a polpa verde della varietà Hayward. Estremamente soddisfacenti anche i valori ottenuti nel comparto pere dove primeggia Abate con una media di 1.00 euro sul prodotto di categoria I, e quelli dei  kaki. Bene anche mele, fragole e  ciliegie”.

“Il raggiungimento di questi buoni risultati – prosegue Moretti – è legato ad un insieme di fattori: innanzitutto la diminuzione dell’offerta registrata a livello europeo per i prodotti autunno invernali, anche se non è corretto fare raffronti con il 2011 che per il settore ortofrutticolo è stato in assoluto uno degli anni più difficili degli ultimi tempi con produzioni importanti e ricavi  decisamente insoddisfacenti e marcatamente  al di sotto dei costi di produzione. Altri elementi che hanno condizionato positivamente la campagna sono stati la attenta e mirata gestione commerciale di Agrintesa ed Alegra basata su una forte segmentazione e su una moderna politica di marca in grado di valorizzare al meglio le produzioni dei soci e difendere così il loro reddito”.

“Un ruolo fondamentale – dichiara il direttore Moretti – l’ha poi giocato la sempre maggiore efficienza mostrata da Agrintesa grazie all’ambizioso piano industriale avviato tre anni fa che comincia a dare buoni risultati, come la qualificazione delle produzioni, la maggiore specializzazione e concentrazione delle lavorazioni, la flessibilità e la modernizzazione dei processi e la solidità patrimoniale della cooperativa. Tutti aspetti che consentono di ottenere una ulteriore razionalizzazione dei costi e porsi come partner strategico della Grande Distribuzione Organizzata italiana ed estera nell’attuale scenario di crescente competitività”.

“Per quanto riguarda l’uva da vino, che assieme all’ortofrutta, è l’altro settore in cui Agrintesa detiene la leadership nel mondo cooperativo – conclude Moretti – la vendemmia è risultata abbastanza scarsa dal punto di vista quantitativo attestandosi complessivamente a quota 1.350.000 quintali; anche a livello mondiale la produzione ha mostrato una contrazione rispetto all’anno precedente. Questa situazione ha influenzato l’andamento del mercato che ha registrato ottime quotazioni sino a qualche settimana fa. Attualmente, dopo una fase speculativa durata 7-8 mesi, si sta attraversando un momento di riflessione con scambi ridotti”.

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