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In rete con i territori adriatici: "Il progetto ha raggiunto ottimi risultati"

"Il progetto ha raggiunto ottimi risultati - spiega Giovanni Pausini, responsabile per Confcooperatvie Ravenna -. Sono state trovate soluzioni alle problematiche sia di ordine tecnico-finanziario sia di natura commerciale-doganale"

Si concluderà ufficialmente il prossimo giugno Agronet, il progetto internazionale finanziato dal programma di cooperazione transfrontaliera IPA - Adriatico che, proprio in questi giorni, sta presentando le attività svolte e i nuovi strumenti a disposizione delle imprese.
Agronet, progetto di durata pluriennale, è nato con l’obiettivo di creare una rete di supporto all’import-export nel settore agroalimentare tra i Paesi coinvolti che, già oggi, hanno un valore degli scambi commerciali che supera gli 1,3 miliardi di euro (Italia, Slovenia, Croazia, Albania e Bosnia Erzegovina.

«Il progetto ha raggiunto ottimi risultati - spiega Giovanni Pausini, responsabile per Confcooperatvie Ravenna -. Sono state trovate soluzioni alle problematiche sia di ordine tecnico-finanziario sia di natura commerciale-doganale che erano emerse direttamente dagli operatori del settore agroalimentare e agroindustriale dei territori coinvolti». Sono state infatti le piccole e medie imprese che, intervistate e analizzate, hanno evidenziato le problematiche legate all’export e hanno proposto possibili soluzioni.

«Su questi temi Agronet si è concentrato cercando di dare risposte adeguate senza imporre, come spesso accade, soluzioni calate dall’alto - continua Pausini -. In particolare si sono esaminati i problemi relativi alla logistica e alle relative infrastrutture, allo sviluppo della ricerca e della qualificazione della produzione agroalimentare per quanto riguarda le certificazioni di processo e di prodotto, l’individuazione dei fabbisogni delle imprese sotto l’aspetto formativo degli operatori nelle aree interessate».  

L’intero partenariato di Agronet ha quindi svolto un’indagine capillare, estesa a livello Adriatico, sui territori interessati (per l’Italia le regioni Puglia, Molise, Emilia Romagna e Veneto) cui ha seguito un’analisi approfondita delle criticità legate all’interscambio dei prodotti agroalimentari in particolare per quanto riguarda la logistica, le certificazioni di produzione, le pratiche doganali ed il credito all’export.
I partner coinvolti da Agronet sono per l’Italia: Finest (lead partner), Regione Puglia, Aicai azienda speciale della CCIAA di Bari, Consorzio Sviluppo Valle del Biferno, Confcooperative Unione di Ravenna, Veneto Agricoltura ed Informest. I partner esteri sono: RdA Primorska - Slovenia (agenzia di sviluppo), RdA Dalmatia-Croazia (agenzia di sviluppo), Ministero dello Sviluppo dell’Albania e OdRaz - Bosnia Erzegovina (agenzia di sviluppo).

Il nuovo network per le aziende dell’Adriatico - Dal lavoro di indagine e analisi è nato poi un network, già operativo ma ancora in fase di sviluppo, dove le piccole e medie imprese del settore agroalimentare possono trovare altre imprese interessate a sviluppare accordi commerciali nelle aree progetto, informazioni dettagliate sulle procedure doganali, fiscali, logistiche relative all’export nei Paesi interessati, e canali di finanziamento all’export o alla garanzia del credito presso gli eventuali interlocutori. La partecipazione al network è assolutamente gratuita, ed è sufficiente che l’azienda interessata visiti il sito web www.agronetadriatic.eu e formalizzi l’iscrizione indicando i propri dati e le proprie caratteristiche. Da quel momento l’azienda sarà visibile sul portale e potrà essere contattata o contattare, altre aziende interessate ad interscambi. Contestualmente potrà trovare sul portale tutte le informazioni relative alle pratiche doganali, alle documentazioni ed alle informazioni bancarie utili per lo sviluppo del proprio export.

Agroindustriale e logistica - Agronet ha dedicato molto spazio anche per approfondire la relazione fra il settore agroindustriale e la logistica, con particolare riferimento al trasporto marittimo. «Riteniamo che l’interscambio agroalimentare in atto fra i Paesi interessati, trovandosi sulle opposte sponde del mare Adriatico, potrebbe essere maggiormente sviluppato attraverso le attività portuali - conclude il responsabile per Confcooperative -. Infatti purtroppo oggi gli scambi via mare non sono, a nostro avviso, sufficientemente utilizzati per la movimentazione di prodotti agroalimentari, sia a livello transfrontaliero adriatico che verso destinazioni più lontane».

Risorse europee per la logistica - Nell’ambito di Agronet si sta infine valutando la costituzione di un Gect (Gruppo Europeo di Cooperazione Territoriale) che potrebbe coinvolgere parte dei territori interessati al progetto, al fine di consentire alle Pubbliche amministrazioni degli stessi di individuare risorse comunitarie specifiche da destinare alla soluzione delle problematiche evidenziate dal progetto, in particolare per quanto riguarda gli aspetti della logistica.

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