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Al via l'Offshore Mediterranean Conference: crollo nei consumi di gas

Si è aperto mercoledì mattina l'XI edizione della Offshore Mediterranean Conference & Exhibition - OMC 2013, la principale vetrina dell'Oil & Gas nel bacino del Mediterraneo, a cadenza biennale, in programma a Ravenna fino a venerdì

Si è aperto mercoledì mattina l’XI edizione della Offshore Mediterranean Conference & Exhibition – OMC 2013, la principale vetrina dell’Oil & Gas nel bacino del Mediterraneo, a cadenza biennale, in programma a Ravenna fino a venerdì. La manifestazione è stata inaugurata alle ore 10.00 con la sessione plenaria sul tema “Charting a course in changing sea” (“Tracciare nuove rotte in questo mare caratterizzato da continui cambiamenti”) presieduta dall’Amministratore delegato di Eni Paolo Scaroni.

Al via l'Offshore Mediterranean Conference (foto Argnani)

Ad aprire i lavori il Sottosegretario al Ministero Sviluppo Economico Claudio De Vincenti, il Presidente di Omc 2013, Innocenzo Titone, il sindaco di Ravenna, Fabrizio Matteucci. Sono intervenuti alla presentazione i Ministri del Petrolio dell’Egitto, dell’Iraq e dell’Algeria e i Ceo di Edison, di Noc (Libia) e di Sonatrach (Algeria).

Il punto di forza dell’evento - ha dichiarato il presidente di OMC 2013 Innocenzo Titone – è in primo luogo la posizione geografica dell’Italia che rappresenta il naturale punto di collegamento tra due grandi continenti, l’Europa e l’Africa, ma anche con Medio Oriente ed Asia. Un vantaggio geografico che OMC ha tradotto in capacità di creare business opportunity attraverso una costante attenzione agli sviluppi dell’area Mediterranea suscitando l’interesse di tutte le maggiori Oil Company europee, del Nord Africa e del Medio Oriente”.

“Il mondo del gas e' radicalmente cambiato e, quindi, bisogna ripensare i contratti di lungo termine rendendoli aderenti alle stravolte circostanze di mercato e rinegoziarli senza pesare completamente sui compratori”, ha affermato Scaroni. "Noi come compratori del gas e anche i Paesi produttori dobbiamo prendere atto che il mondo del gas e' cambiato, le dinamiche sono cambiate, e' un mondo che non tornera' piu' e rendere i contratti piu' aderenti alle nuove condizioni – ha aggiunto l'ad di Eni -. Non a caso - ha precisato - noi stiamo rinegoziando tutti i nostri contratti con Statoil, Noc, Sonatrach e Gazprom; qui si apre il tema dei contratti 'take or pay' che garantivano la sicurezza degli approvvigionamenti perche' non si puo' piu' far leva sui contratti che avevamo e non si puo' piu' pesare sulle spalle di chi il gas lo compra". Per Scaroni la questione va affrontata dai governi, dai ministeri dello Sviluppo dei vari Paesi e noi ci rendiamo disponibili.

Scaroni ha anche spiegato che le mutate condizioni sul mercato internazionale del gas hanno ''dei riflessi anche per i nostri governi''. ''La produzione di idrocarburi'' in Italia considerata dalla Sen (Strategia energetica nazionale) ''e' una delle ricette per far uscire il Paese dalla crisi economica'', ha affermato l'ad di Eni. Sul fronte europeo, ''nei contratti top era racchiusa la componente sicurezza degli approvvigionamenti, gli incumbent europei esercitavano, ancorche' indirettamente, un ruolo di garanti di questa sicurezza, avendo la ragionevole certezza di ricevere il gas in quantita' sufficiente per soddisfare i bisogni delle famiglie e delle imprese”.

“Le nuove regole del gioco - ha osservato invece Scaroni - non consentono piu' alle imprese europee di svolgere questo ruolo, che torna ad essere un tema di carattere sovrano di spettanza di governi ed Unione europea''. A giudizio di Scaroni, infatti, ''la sicurezza degli approvvigionamenti e' un tema che sembra non essere piu' all'ordine del giorno, vista l'abbondanza di gas, ma sarebbe un grave errore pensare che sia del tutto alle nostre spalle: il mondo avra' sempre piu' bisogno di gas, che, ad oggi, e' la sola fonte di energia che - ha concluso - consenta di coniugare il crescente bisogno di elettricita' con gli imperativi di riduzione delle emissioni di anidride carbonica''.

Calati i consumi di gas. ''La crisi economica europea ha causato una caduta dei consumi in Europa veramente impressionante – ha evidenziato Scaroni -. In Europa nel 2012 si sono vendute 15% di gas in meno rispetto a quanto venduto nel 2008. Non solo il mercato non e' cresciuto come tutti si aspettavano ma anzi e' calato''. Nel 2008, ha rimarcato Scaroni, ''vi avrei detto che nel 2012 il mercato europeo avrebbe assorbito 630 mld m3 . I consumi invece sono stati 480 mld di m3: 150 mld m3 in meno che rappresentano tutte le importazioni di Gazprom verso l'europa. Ci siamo persi una Gazprom negli ultimi 4 anni come consumi del mercato europeo''.

“Uno sviluppo al quale guardano con grande attenzione le compagnie petrolifere. “Lo sviluppo di Edison – ha detto il Ceo Bruno Lescoeur – passa attraverso il rafforzamento delle attività E&P in cui si intravede un alto potenziale di crescita sia in Italia che all’estero e il bacino del Mediterraneo naturale area di sviluppo per Edison”. Dall’Italia ai paesi del Mediterraneo con gli interventi dei Ministri del Petrolio di Egitto, Iraq e Algeria e i Ceo di Noc (Libia) e Sonatrach (Algeria).

L’OMC 2013 è una delle più partecipate a livello internazionale con l’intervento dei rappresentanti di paesi produttori non solo del Mediterraneo (Algeria, Egitto, Libia), ma anche dell’Africa Subsahariana (Congo, Angola Mozambico) e del Medio Oriente (Qatar, Iraq). In forte espansione si sviluppa su un’area espositiva di oltre 20 mila mq (9% in più rispetto all’edizione 2011) con circa 600 espositori provenienti da 30 paesi e registra la presenza di tutte le maggiori Oil Companiy europee, del Nord Africa e del Medio Oriente (Eni, Edison, Total, Shell, Sonatrach, EGPC, EGAS, NOC, Crosco, Ina, Qatar Petroleum, ecc.). Si articola in 26 sessioni tecniche in cui saranno presentati 120 paper e illustrati i risultati raggiunti dall’industria petrolifera upstream in campo scientifico, tecnologico e professionale con particolare attenzione ai temi della sicurezza sul lavoro e della compatibilità ambientale.

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