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Economia Cervia

Aperture serali, allarme dei ristoratori: "Molte imprese rischiano di chiudere"

Sulle aperture serali degli stabilimenti balneari del cervese proposta dall'amministrazione comunale, il presidente Fiepet Confesercenti Alessandro Fanelli del Sindacato dei Ristoratori Confesercenti Cervia lancia l'allarme

Sulle aperture serali degli stabilimenti balneari del cervese proposta dall'amministrazione comunale, il presidente Fiepet Confesercenti Alessandro Fanelli del Sindacato dei Ristoratori Confesercenti Cervia lancia l'allarme: "La nostra città non è in grado di affrontare questo salto, perché per le nostre già fragili aziende e per come si sta prospettando la prossima estate, vi è il forte rischio di chiusura di tante imprese, che si manifesterà nel prossimo inverno".

“In questo momento dell’anno, a stagione estiva già avviata, o comunque già organizzata dalle imprese, nessuna attività commerciale o legata alla ristorazione può riorganizzare il proprio lavoro e gestire diversamente la turnazione del personale - esordisce Fanelli -. Non è pensabile che ai primi di aprile le aziende possano riprogrammarsi e riprogettarsi nei propri eventi, nelle giornate di apertura, nei turni di riposo dei dipendenti e nei budget delle forniture. Tutto questo lo si è già deciso prima e, ad oggi, non è appunto possibile metterlo in discussione".

"In premessa, una questione di metodo - aggiunge il presidente di Fiepet Confesercenti -. Una così diversa programmazione delle aperture serali andava sicuramente comunicata anticipatamente, almeno entro dicembre e, avrebbe dato la possibilità anche a chi, ad esempio, in procinto di rinnovo di contratto di affitto, poteva contare su un elemento per chiedere uno sconto sul canone, cercando di limitare i danni che, inevitabilmente, questa decisione porterà. Non sarà solo il comparto della ristorazione ad avere dei problemi".

"Non tutti gli stabilimenti balneari saranno pronti per questo cambiamento, così tardivamente comunicato - aggiunge Fanelli -. Alcuni stabilimenti balneari si troveranno il proprio vicino aperto, organizzatore di una serata in concorrenza. Questo creerà grossi cambiamenti sulla spiaggia e sugli equilibri della clientela dei bagni che, spesso, è generazionale e può creare un nomadismo improprio. Vorremmo anche comprendere su che tesi si basano gli Amministratori, quando sostengono che si avrà un aumento di presenze; a nostro parere si avrà semplicemente l’ennesimo spostamento da un luogo ad un altro, un trasloco con un effetto “svuotamento” della città".

"Tra l’altro, il fattore “novità”, che comunque ci sarà, porterà una grossa spinta a questo assetto nuovo, improvvisato, che andrà a squilibrare maggiormente gli assetti di oggi, in una situazione dove il commercio e la ristorazione sono praticamente al collasso - spiega ancora il presidente dei ristoratori di Confesercenti Cervia -. Non a caso, la moria di pubblici esercizi prosegue, così come quelle delle attività commerciali, come i dati dei primi mesi del 2013 dimostrano. Anche solo pochi punti percentuali in meno nei bilanci delle nostre aziende, potrebbero determinare la chiusura di tante attività".

"Non dimentichiamo che, in particolare, i centri commerciali naturali di Cervia e Milano Marittima hanno un grosso indotto che si sviluppa  attraverso la passeggiata serale e la vita che si svolge all’interno delle località - aggiunge Fanelli -. Sollecitiamo alla presa di posizione i colleghi e vorremmo capire cosa i commercianti, gli ambulanti, i chioschi della piadina, nonché le gelaterie pensano di un’ipotesi del genere. Quanto graverà una serata a settimana per tutta l’estate, oltre ai 3 eventi come il 10, il 15 agosto e la Notte Rosa, sui bilanci delle attività, ormai ridotte come apertura a poco più di 100 giorni?"

Ad oggi, questo cambiamento a “treno in corsa” ci pare, francamente, incosciente. Invitiamo tutte le attività che non condividono questa posizione, a denunciare il loro malumore - è l'opinione di Fanelli -. Nel Consiglio dei Ristoratori è stata proposta la realizzazione di una forte manifestazione di protesta. Quest’iniziativa, per dimostrare la nostra contrarietà, è aperta, non solo ai ristoratori, ma a tutte quelle attività che si sentono messe in difficoltà da una decisione, ripetiamo, giunta troppo tardivamente rispetto alla già avviata stagione turistica".

Il sindacalista dei ristoratori apre la porta "a tutti i ragionamenti, ma alla fine dell’estate quando, speriamo, la situazione locale e nazionale sarà parzialmente mutata. In ultimo, teniamo a sottolineare che oggi più di 60 stabilimenti balneari sono in grado di sviluppare una ristorazione completa e almeno altrettanti sono in grado di fornire servizi quali piccola ristorazione, aperitivi,  e servizio di bar".

Quindi il grido d'allarme: "Oggi la nostra città non è in grado di affrontare questo salto, perché per le nostre già fragili aziende e per come si sta prospettando la prossima estate, vi è il forte rischio di chiusura di tante imprese, che si manifesterà nel prossimo inverno. Siamo invece disponibili, da subito, a vagliare e collaborare ad ipotesi di grandi eventi per il 2013 in spiaggia che i bagnini potrebbero realizzare, anche in sinergia con tutte attività cittadine, per valorizzare la località e fare realmente incoming ed attraendo nuovi flussi turistici".

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