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Contoterzisti agromeccanici, Apimai Ravenna celebra il 70esimo

Sono intervenuti il presidente Apimai Roberto Tamburini, il direttore Roberto Scozzoli e il vice presidente Mauro Mirri, il presidente Uncao Aproniano Tassinari, il vice sindaco di Ravenna Giannantonio Mingozzi e l'attore Ivano Marescotti.

Nel 1945, un gruppo di contoterzisti agromeccanici della provincia di Ravenna, consapevoli che in agricoltura tutto fosse da fare o da rifare, si sedettero attorno a un tavolo e decisero di raccogliere le sfide del futuro. Fu così costituita l’associazione del Gruppo  Motoaratori di Ravenna. Settanta anni sono un traguardo importante che l'assemblea 2015 del consorzio Apimai, l'Associazione Provinciale Imprese Meccanico - Agricole - Industriali di Ravenna, ha celebrato consegnando i premi per la fedeltà associativa e tracciando le future sfide. Sono intervenuti il presidente Apimai Roberto Tamburini, il direttore Roberto Scozzoli e il vice presidente Mauro Mirri, il presidente Uncao Aproniano Tassinari, il vice sindaco di Ravenna Giannantonio Mingozzi e l'attore Ivano Marescotti.

“Il contesto socio-economico molto competitivo – ha detto Tamburini nel suo intervento – rende evidente il valore dell’associazionismo e delle sinergie che si devono creare tra i contoterzisti. Per questo Apimai è impegnata ad affiancare le imprese, in particolare nel rinnovamento tecnologico e nel percorso di ottimizzazione dei servizi alle aziende agricole”. Numerose le testimonianze degli agromeccanici e degli agricoltori intervenuti. C’era la consapevolezza della vitalità del comparto della meccanizzazione agricola e della centralità in agricoltura del lavoro conto terzi.

Partendo da una base sociale coesa, l’azione di rappresentanza della categoria deve però saper intervenire con autorevolezza ai vari tavoli decisionali perché “Senza un’importante presenza accanto ai principali attori della politica e dell’economia – ha proseguito Tamburini –, non ci può essere un’adeguata attenzione alla nostra categoria”.

“La situazione dell'agricoltura richiede che il governo prende atto in modo più costruttivo su quelli che possono essere i sostegni al comparto primario – ha puntualizzato Tassinari – Sia che si parli di economia, tecnologia, agronomia o di processi produttivi l’impresa agromeccanica è sempre al centro. Non si può quindi prescindere dalla centralità dei contoterzisti se si intende fare realmente innovazione e rendere l'agricoltura italiana competitiva a livello europeo e mondiale”. Occorre scommettere su chi manifesti una propensione a creare e sviluppare nuovi scenari: “Se i contoterzisti sono stati figure chiave per 70 anni – ha concluso Tamburini – lo saranno ancora di più nei prossimi anni, perché il coraggio e lo spirito imprenditoriale che ci ha sempre caratterizzato saranno l'arma vincente per l'agricoltura che ci aspetta”.

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