rotate-mobile
Economia

Approvato il bilancio della Fondazione del Monte: erogati oltre 5 milioni di euro

5.267.517 euro per un totale di 413 progetti realizzati sul territorio di Bologna e Ravenna: sono le cifre che emergono dal Bilancio della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna relativo al 2020

5.267.517 euro per un totale di 413 progetti realizzati sul territorio di Bologna e Ravenna: sono le cifre che emergono dal Bilancio della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna relativo al 2020, approvato mercoledì all’unanimità dal Consiglio di Indirizzo e dal Consiglio di amministrazione e pubblicato sul sito della Fondazione. Il bilancio si è chiuso con un avanzo di esercizio di circa 3.500.000 euro, assicurando in tal modo il livello delle erogazioni degli anni passati, nonostante la pandemia abbia avuto effetti economici rilevanti sul mercato finanziario a livello globale e nonostante la mancata distribuzione dei dividendi da parte di Unicredit.

Grazie ai fondi accantonati in precedenza e alle scelte di gestione del patrimonio, la Fondazione non ha intaccato la propria solidità patrimoniale e ha potuto garantire i sostegni necessari alle nuove povertà e vulnerabilità sociali, alla scuola e al mondo dello spettacolo, talvolta contribuendo anche alla sopravvivenza di alcune associazioni culturali. La Fondazione ha proseguito quindi il suo percorso di consolidamento della propria identità di ente del Terzo settore, sempre più distaccato dall’ambito bancario da cui ha tratto la sua origine (il peso di Unicredit è passato dal 70% del patrimonio del 2015 al 5% nel 2020 con una riduzione rilevante del rischio). Sempre più netto, inoltre, il passaggio da un modello erogativo a uno partecipativo con un’attenzione costante ai bisogni del territorio.

Evidente, in quest’anno segnato dal Covid-19, l’impegno della Fondazione nel contrasto agli effetti – di breve e lungo periodo – della pandemia, dall’iniziale mancanza di dispositivi di protezione individuale all’emergere di gravi fragilità sociali e nuovi bisogni, dalla crisi che ha colpito il mondo della cultura fino alle conseguenze che l’isolamento ha avuto sulla socialità, in particolare di bambini e ragazzi ai quali ad esempio, si è pensato finanziando uno specifico bando per sostenere i centri estivi.

Progetti trasversali

Oltre ai progetti rivolti al territorio, parte degli investimenti è destinata, ogni anno, a progetti gestiti direttamente dalla Fondazione, a iniziative e Fondi nazionali condivisi con altre fondazioni o promossi da Acri. Tra questi: il Fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile, con interventi sperimentali finalizzati a rimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale e culturale; Fondazione con il Sud per favorire percorsi di coesione sociale per lo sviluppo del Mezzogiorno; o il Fondo Contenimento Crisi per mitigare le conseguenze della crisi economica e sociale. La Fondazione ritiene che occorra innanzitutto investire sui giovani e sul binomio educazione e socialità. Si è puntato dunque molto sui progetti di formazione, come il Progetto Giovani e INS – Insieme nella Scuola per il contrasto dell’abbandono scolastico degli alunni tra i 12 e i 17 anni. Grande attenzione anche alla promozione della cultura.

La Fondazione ha sostenuto il Progetto Dante 21 volto a valorizzare e diffondere al largo pubblico la conoscenza del Poeta e dei suoi legami con Ravenna e Bologna; tra le iniziative dantesche conservate presso l’Archivio di Stato di Ravenna e La pineta di Dante, con il patrocinio del Comitato Nazionale per le celebrazioni dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri, e Vivi Dante, un percorso di 395 Km in 20 tappe, da Ravenna a Firenze, inserito dalla Lonely Planet in “Best in travel 2021” tra le trenta mete mondiali da non perdere. Nonostante le chiusure forzate, l’Oratorio San Filippo Neri della Fondazione nei periodi in cui le normative lo hanno consentito, ha aperto al pubblico, che, come al solito, ha risposto numeroso.

La Quadreria di Palazzo Magnani, progetto comune della Fondazione e Unicredit, che nel 2019 ha registrato circa 11.000 visitatori, a causa della pandemia, come molti spazi museali, ha subito un forte rallentamento dell’attività. Tra i progetti trasversali ai diversi settori di intervento della Fondazione rientrano, per citarne solo alcuni: Flow(h)er Farm, una fattoria didattica sociale per favorire la formazione e l’integrazione di persone in difficoltà, con particolare attenzione alle donne vittime di violenza; le attività del Teatro del Pratello per coinvolgere i ragazzi in carico ai servizi di giustizia minorile in laboratori di teatro, scrittura creativa e scenografia; l’iniziativa di bookcrossing Bologna Book Station che permette di recuperare libri destinati al macero e rimetterli in circolazione.

1.771.076 euro per il settore cultura

Le misure di contenimento del virus hanno portato, in tutta Italia, a una grave contrazione nel volume di affari dell’economia culturale e creativa. Anche la Fondazione ha dovuto rivedere la propria metodologia di lavoro basata sugli eventi in presenza. Molti dei 128 progetti finanziati sono stati rimodulati a tempo di record e realizzati online o in live-streaming. Tra questi, 27 riguardano il teatro, 23 la musica, 18 l’educazione e la didattica, 37 i festival e 23 altre attività culturali tra cui la danza e il cinema. La Fondazione ha sostenuto con continuità il sistema teatrale bolognese e ravennate, nella convinzione che il teatro sia luogo imprescindibile di condivisione, dialogo e socialità. Ha investito ancora sulla didattica musicale, per esempio con il progetto Mutti dell’Associazione Bologna in musica nell’ambito del Bologna Jazz Festival; oppure con Sclab dell’Associazione Quartetto Fauves di Ravenna, laboratori di alfabetizzazione ed esecuzione musicale; e Casa Musica dell’Antoniano, incontri e proiezioni cinematografiche a tema musicale, corsi di chitarra e di autoproduzione. Sempre in ambito artistico, la Fondazione ha finanziato anche Alphabet et ULTRA della compagnia Nanou, per offrire borse di studio a 10 danzatori, danzatrici e performer.

Per quanto concerne il patrimonio artistico, si sono sostenuti i musei bolognesi e il Mar di Ravenna. Grande novità dell’anno è stato il Trust per l’arte contemporanea, fondo dedicato all’arte contemporanea istituito dalla Fondazione del Monte insieme a Fondazione Carisbo e Bologna Fiere. Un capitolo importante per la Fondazione sono le esposizioni organizzate nella propria sede. Grande successo nel 2020 per le due mostre al femminile promosse nell’ambito di Art City: l’esposizione fotografica 3 Body Configurations. Claude Cahun, Valie Export, Ottonella Mocellin, e Nave Nodriza, l’installazione site-specific di Eulalia Valldosera all’Oratorio San Filippo Neri. Tra le iniziative culturali anche quelle dedicate agli archivi: nel corso 2020 sono stati conclusi gli ordinamenti archivistici dei fondi documentari Archivio Soroptimist di Bologna; Carte di Emilio Pasquini; Archivio del Fondo manifesti dell’Unione donne italiane di Ravenna e Archivio del Fondo fotografico dell’Unione donne italiane di Ravenna. Per quanto riguarda invece l’editoria, si è contribuito alla pubblicazione di tre libri d’artista.

1.999.908 euro per il settore sociale

A inizio anno sono state rapidamente messe in campo azioni di primo contrasto agli effetti della pandemia, con la donazione di sussidi sanitari e di dispositivi per la protezione individuale e con varie operazioni a supporto delle debolezze sociali. Al primo segnale di possibili riaperture è stata invece lanciata una Call a sostegno delle attività dei centri estivi con il duplice scopo di consentire alle famiglie di conciliare tempi di lavoro e cura dei figli, e di restituire il diritto al gioco e alla socialità a bambini e ragazzi, dopo il difficile periodo di confinamento. La call, co-finanziata con il settore dello Sviluppo locale, ha raccolto un grande consenso e i 27 progetti finanziati hanno ricevuto feedback molto positivi per la qualità dell’offerta. Anche nel 2021 la Fondazione ha messo a disposizione 150.000 euro e chiamato a raccolta le migliori energie del territorio per progettare iniziative ed eventi che coprano il periodo estivo. I progetti finanziati nell’anno sono stati in totale 210, con particolare attenzione alle politiche di sostegno attivo, come quelle d’accesso al mondo del lavoro e a contrasto delle nuove povertà.

La Fondazione ha sostenuto iniziative volte a rafforzare la coesione sociale e la salvaguardia del benessere di tutti i cittadini, con specifico riferimento a: genere e pari opportunità, anziani ed emarginazione, educazione e minori, povertà e disagio. Alcuni esempi: Bologna Oltre le Barriere, che garantisce il trasporto, l’accompagnamento e il supporto per attività quotidiane agli utenti fragili dei servizi sociali del Comune di Bologna; oppure R-Estate Insieme, anche a distanza per aiutare le persone anziane a comunicare con l’uso di tablet e a superare i limiti imposti dal confinamento e i suoi effetti negativi psicologici e relazionali. La Fondazione, da sempre impegnata a sostegno della salute dei cittadini, ha messo al centro del suo operato anche la salute psichica delle persone. Nel 2020 ha rinnovato il finanziamento ai progetti Psicologo di base, che promuove la collaborazione tra medico di base e psicologo, una strategia nuova per offrire una cura globale della persona, e a Mus-e in Corsia 2020 che porta negli ospedali pediatrici laboratori di arti visive, narrazione, musicoterapia e spettacoli teatrali. Per favorire l’integrazione, il Settore Sociale ha finanziato, tra altri, Free-Volo Scaling Up, e- commerce basato su laboratori di sartoria, formazione e tirocini per la creazione di una nuova filiera produttiva in collaborazione con brand e cooperative sociali del territorio. 

336.468 euro per la ricerca scientifica

Nel 2020 le iniziative del settore sono state fortemente condizionate dal Coronavirus che ha stravolto tutta l'attività clinica e di ricerca in ambito biomedico e creato situazioni di estrema gravità. Pertanto la Fondazione ha destinato complessivamente la somma di € 500.000 al Policlinico Sant’Orsola-Malpighi di Bologna e all’Ospedale Santa Maria delle Croci di Ravenna per l’acquisto di macchinari e letti per far fronte all’emergenza sanitaria.

1.160.065 euro per lo sviluppo locale

Il settore dello Sviluppo Locale ha sostenuto 67 progetti, registrando un incremento delle attività per assecondare le esigenze di un territorio duramente colpito dalla pandemia. L’impegno della Fondazione per il contenimento della frammentarietà degli interventi ha favorito le aggregazioni e valorizzato progetti solidi e partecipati capaci di innovare le proprie metodologie di intervento. Diverse sono state le iniziative proposte dalla società civile legate all’emergenza sanitaria. Tra queste: il potenziamento del Progetto Eubiosia di Fondazione ANT per l’assistenza domiciliare ai malati il cui accesso agli ospedali era fortemente sconsigliato; l’acquisto di sistemi di protezione personale destinati ad ASP Città di Bologna e l’avvio, con un co-finanziamento del settore sociale, di Limitless, progetto volto a facilitare l’accesso alle risorse digitali alle persone anziane con disabilità visiva (ad esempio prenotazione e consegna a domicilio di generi alimentari).

Grande attenzione all’immigrazione e integrazione, con l’obiettivo di dare risposta ad alcune esigenze prioritarie, come l’accoglienza e l’inclusione sociale, la conoscenza del territorio, l’inserimento lavorativo e l’aggiornamento professionale delle persone migranti. Dopo il successo del primo anno, è stata lanciata la seconda edizione del bando La cultura come strumento di integrazione. La parola alle donne per valorizzare le competenze delle donne migranti attivando percorsi d’integrazione attraverso il lavoro e lo studio della lingua italiana, ed è stato finanziato FAI - ponte tra culture, un corso sulla storia e l’arte locale per i cittadini di origine straniera, realizzato dal FAI Delegazione Bologna. Sono inoltre proseguiti i lavori di Funder 35, progetto nazionale sostenuto da 19 Fondazioni e dedicato al potenziamento delle organizzazioni culturali senza scopo di lucro, composte in prevalenza da giovani under 35, e impegnate nell’ambito della produzione artistica e creativa.

Il 2020 ha visto anche l’avvio di un nuovo biennio del progetto Noino.org, che ha l’obiettivo di contrastare la violenza di genere cercando di cambiare i modelli maschili attraverso percorsi educativi rivolti alle scuole superiori, corsi di formazione per insegnanti ed eventi pubblici aperti a tutti. Con lo slogan Prendiamo parola contro la violenza sulle donne, il focus quest’anno ha riguardato la lotta al cyberbullismo e alla violenza maschile che passa dai social media e dalla rete, una violenza che purtroppo con l’emergenza sanitaria si è fatta ancora più forte e capillare. La Fondazione si è inoltre impegnata nell’iniziativa Junior Progect Officier, condotta da Medici con l'Africa Cuamm.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Approvato il bilancio della Fondazione del Monte: erogati oltre 5 milioni di euro

RavennaToday è in caricamento