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Economia Faenza

Assitol, è Carlo Tampieri il nuovo presidente del gruppo oli da semi

"L'obiettivo è di lavorare insieme per accrescere i volumi di produzione, impegnandosi per fornire al consumatore un prodotto che risponda alle sue esigenze"

E' il faentino Carlo Tampieri il nuovo presidente del Gruppo oli da semi di Assitol, l’Associazione italiana dell’industria olearia, della quale attualmente è anche uno dei vicepresidenti. Classe 1968, Tampieri è amministratore delegato della Tampieri spa, azienda leader nella produzione di oli vegetali, non confezionati, grezzi e raffinati, da semi di girasole, germe di mais e vinacciolo. Fa parte dei consigli di amministrazione di altre aziende del Gruppo Tampieri, che quest’anno ha festeggiato novant’anni di attività, ed è consigliere dell’Associazione Granaria di Milano. “E’ un incarico che accetto con responsabilità – ha dichiarato il neo-presidente – Confido nella collaborazione con le imprese del settore, che da sempre caratterizza l’attività del nostro gruppo in Assitol, per costruire una strategia di sviluppo a sostegno delle aziende”.

Secondo le stime di Assitol relative al 2017, il comparto ha confermato anche lo scorso anno la sua vitalità, con 2 milioni e 700mila tonnellate di semi oleosi lavorati dalle aziende italiane. Ottime notizie giungono dall’export, che cresce del 10,7%. In particolare, l’aumento delle esportazioni riguarda i Paesi UE (+12,7%), ma è significativo l’incremento del 7,2% dei Paesi Terzi. Il settore incrocia una serie di attività economiche diversificate, ma essenziali per l’economia italiana, come la produzione di oli vegetali per l’alimentazione umana e quella delle farine per la mangimistica, oltre a tutta una serie di impieghi non-food come quello bioenergetico e biochimico. L’Italia ha prodotto la metà della soia europea (1 milione di tonnellate nel 2017) e circa 200mila tonnellate di girasole. Tuttavia, rispetto alle richieste della popolazione e al fabbisogno della nostra zootecnia, purtroppo la produzione italiana ed europea di semi oleosi è, a tutt’oggi, ancora insufficiente. In tal senso, si parla di “deficit proteico”. Inoltre, la tendenza dei consumi si concentra su sostenibilità e salubrità. Grazie alla capacità delle aziende di selezionare semi e oli secondo alti standard di qualità, nel 2017 l’industria ha lavorato quasi 600mila tonnellate di oli da semi grezzi (+6,2%). Bene anche la produzione di farine per la mangimistica, che ha registrato un +1,0%.

“Il settore deve rispondere alla richiesta, sempre più pressante, di produzione italiana certificata e tracciata No-Ogm – osserva il neo-presidente - L’industria italiana vanta una lunga esperienza in questo ambito. Appare però indispensabile una maggiore sensibilizzazione della nostra agricoltura nei confronti della domanda che arriva dal mercato”. A tal proposito, l’Associazione si rivolge alle organizzazioni di rappresentanza. “L’obiettivo – conclude Tampieri - è di lavorare insieme per accrescere i volumi di produzione, impegnandosi per fornire al consumatore un prodotto che risponda alle sue esigenze”.

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