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Bagnacavallo, nuova area commerciale. Confcommercio: "Si impoverisce il centro storico"

“Creare nuove aree di attrazione commerciale in una situazione di consumi stagnanti significa sottrarre consumi da qualche parte per trasferirli altrove", dice il Direttore di Confcommercio Ascom Lugo, Luca Massaccesi.

Dopo le precisazioni della Giunta Comunale di Bagnacavallo, Confcommercio Ascom Lugo torna nuovamente sull’argomento dell’area Naviglio che potrebbe diventare sede di una nuova grande area commerciale, con 1.500 metri quadrati di superficie alimentare e ulteriori migliaia di metri destinati al commercio extralimentare. “Creare nuove aree di attrazione commerciale in una situazione di consumi stagnanti significa sottrarre consumi da qualche parte per trasferirli altrove", dice il Direttore di Confcommercio Ascom Lugo, Luca Massaccesi.

"E un’area commerciale come quella che potrebbe sorgere nell’area Naviglio avrebbe le caratteristiche per attrarre consumi in un raggio stimabile in almeno 10-15 chilometri. Ciò significherebbe – prosegue Massaccesi -  che quote di consumo che attualmente gravano sui centri di Bagnacavallo e Cotignola ed in parte anche di Lugo – si pensi a chi esce dal raccordo provenendo dall’A14bis – verrebbero meno. Il risultato inevitabile sarebbe la contrazione ulteriore del numero di esercizi commerciali in questi centri, e impoverire il tessuto commerciale significa impoverire l’ambiente e il tessuto urbano".

"Basta osservare ciò che accade nei centri dove si concentrano i cartelli “affittasi” e “vendesi” - continua Massaccesi -. Non sappiamo in qual altro modo interpretare il concetto di tutela dell’ambiente urbano attraverso lo strumento della pianificazione urbanistica, se non quello di impedire la nascita di nuove grandi aree commerciali, che oltretutto hanno anche impatti diretti in termini di inquinamento acustico ed atmosferico”.

Per Confcommercio Ascom Lugo è poi “suggestiva l’argomentazione adottata dalla Giunta Comunale di Bagnacavallo per difendere pubblicamente il percorso che ha portato alla approvazione della Variante. Infatti, da una parte si afferma che si tratta di una scelta obbligata, ma dall’altra che la modalità che si è adottata “è tale da offrire a tutti la possibilità di partecipare con le proprie osservazioni”.

"Se è una scelta obbligata non vediamo a cosa possano servire le osservazioni - aggiunge Massaccesi -. Se invece la scelta, come sosteniamo, non è affatto obbligata, non si vede perché il Comune dovesse adottare la variante per poi successivamente revocarla o annullarla. Tra l’altro, vi sono  una serie di errori nei richiami normativi contenuti nella richiesta di variante e questi sono  stati trasposti pari pari in delibera".

Confcommercio Ascom Lugo, infine, allarga nuovamente l’orizzonte sull’Unione dei Comuni della Bassa Romagna: "E' stranamente assente su questa vicenda. Il RUE di Bagnacavallo è lo stesso RUE di tutti i Comuni della Bassa Romagna, salvo qualche dettaglio. Se la Giunta di Bagnacavallo ha ragione, questi strumenti sono poco più che carta straccia e ognuno potrebbe fare quello che vuole? Noi sosteniamo che le osservazioni che abbiamo avanzato trovano le basi in precise norme e principi e che dire di no alla variante è legittimo. E a fronte dei timori manifestati sulla stampa dalla Giunta di Bagnacavallo per possibili richieste di danni – che oltretutto in questo caso proverrebbero da una società partecipata anche dal Comune stesso - rispondiamo che amministrare significa anche governare assumendosi la responsabilità di decidere per il bene del territorio”.

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