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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Bauman a Ravenna 2019: "Con l'immaginazione cambierete il futuro della città"

L'eminente sociologo, nei giorni scorsi ospite a Ravenna, ha concesso un'intervista esclusiva allo staff di Ravenna 2019: "Del frutto del vostro lavoro potranno godere i vostri figli e nipoti”

Il sociologo di fama internazionale Zygmunt Bauman ha rilasciato in esclusiva una intervista sui temi della candidatura allo Staff e ai Volontari di Ravenna2019, nell’ambito del suo intervento per il convegno dedicato ai 110 anni di storia della CMC, tenutosi al Palacongressi lo scorso 2 dicembre.
Il prezioso contributo di Baumann, teorizzatore della ‘liquidità’ della società contemporanea, tema che ha ispirato il recente Congresso Europeo  della Cultura a Varsavia, è stato proiettato tramite video in occasione dell’ultima traccia di Ravenna2019 “Trasformo, dunque siamo” in un Socjale gremito.

Ricollegandosi ad una delle principali linee programmatiche della candidatura, la cooperazione, Bauman ha sottolineato come il progetto Capitale Europea della Cultura rappresenti una grande opportunità sia per Ravenna che per l’Europa, poiché non solo permette di sviluppare l'interesse dei cittadini e del territorio nei confronti delle attività culturali, ma anche di generare una rinnovata attenzione nei confronti della cooperazione e della collettività in generale.

Riguardo al ruolo della cooperazione, il professore ha citato la teoria di Richard Sennett sulla società della partecipazione, fondata sulla combinazione necessaria di tre variabili: informalità, apertura e cooperazione. E’ proprio sulla presenza di questi tre elementi che, secondo Bauman, dovrà strutturarsi il progetto di candidatura, stimolando la collaborazione attiva dei e fra i cittadini, i quali non dovranno limitarsi ad interagire fra loro, ma piuttosto cercare di realizzare dei veri e propri network per il libero scambio di idee e proposte.

L’eminente sociologo ha poi approfondito il ruolo della cultura locale in un contesto di integrazione globale come quello europeo, soffermandosi sul concetto di “identità”. “Vogliamo che la nostra identità venga riconosciuta dagli altri come unica – ha argomentato Bauman - ma al contempo vogliamo sentirci liberi di cambiarla; in questo contesto il ruolo della cultura locale ravennate potrebbe risultare difficilmente riconoscibile”.

L’identità locale non deve avere contorni troppo definiti ma deve saper connettere i vari aspetti della globalizzazione: “Le culture globali sono come aerei che viaggiano in ogni parte del mondo, quelle locali devono essere piste d’atterraggio sicure per questi aerei. Per diventare Capitale della Cultura Ravenna deve diventare una di queste piste d’atterraggio.”Perché ciò accada – ha proseguito Bauman - occorre attribuire un ruolo da protagonista a coloro i quali rappresentano la cultura contemporanea del territorio, e cercare, allo stesso tempo, di trasformare i cittadini da semplici fruitori passivi di cultura a veri e propri produttori culturali”.

Il monito del sociologo ben raccoglie lo spirito che ha mosso le Cinque Tracce, i cinque appuntamenti  che hanno cercato nel corso di questo mese di stimolare la partecipazione e l’immaginazione dei cittadini per un futuro di rinnovamento culturale. E proprio sull’immaginazione, sotto forma di auspicio, si chiude l’illuminante dialogo con Zygmunt Bauman, uno degli esponenti più illustri del pensiero contemporaneo: “Usate la vostra immaginazione, voi cambierete il futuro della vostra città e forse molto più di questo. Del frutto del vostro lavoro potranno godere i vostri figli e nipoti”.
 

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