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Bevande alcoliche, la proposta europea fa infuriare Coldiretti: "No al bollino nero sulle bottiglie di vino"

Il presidente di Coldiretti Ravenna: "L’idea di bollare di nero tutte le bevande alcoliche indipendentemente dalla gradazione al fine di evidenziarne la pericolosità per la salute non solo è ingannevole nei confronti dei consumatori, ma mette in pericolo anche il sistema produttivo di qualità dei nostri viticoltori"

Duplice attacco europeo al vino Made in Italy. Coldiretti Ravenna respinge fermamente la proposta di applicare un ‘bollino nero’ sulle bottiglie di vino lanciata da Serge Hercberg, uno degli ideatori del sistema di etichettatura NutriScore e al contempo critica fortemente i possibili tagli alla ripartizione dei fondi Ue per la promozione proprio del vino oltre che di carne, salumi e birra.

“L’idea di bollare di nero tutte le bevande alcoliche indipendentemente dalla gradazione al fine di evidenziarne la pericolosità per la salute non solo è ingannevole nei confronti dei consumatori – afferma Nicola Dalmonte, Presidente di Coldiretti Ravenna - ma mette in pericolo anche il sistema produttivo di qualità dei nostri viticoltori emiliano-romagnoli, con il territorio di Ravenna che spicca per la maggior superficie vitata a livello regionale".

"E’ del tutto improprio, infatti – sottolinea Coldiretti – assimilare l’abuso di superalcolici tipico dei Paesi nordici al consumo moderato e consapevole di prodotti di qualità ed a più bassa gradazione come il vino che in Italia è diventato l’emblema di uno stile di vita “lento”, attento all’equilibrio psico-fisico che aiuta a stare bene con se stessi, da contrapporre proprio all’assunzione sregolata di alcol. Non a caso la Dieta Mediterranea, considerata un modello alimentare sano e benefico per la prevenzione di molte malattie, tra cui il cancro, si fonda anche – ricorda Coldiretti – sul consumo regolare di un bicchiere di vino ai pasti".

"La proposta del ‘bollino nero’, che andrebbe a colpire un settore già fortemente danneggiato dagli effetti della pandemia, non fa peraltro che confermare quanto possa essere fuorviante il sistema a colori dell’etichetta NutriScore che potrebbe indurre in valutazioni errate sulla salubrità di un determinato prodotto, bollando come dannosi alimenti sani e naturali che da secoli sono presenti sulle tavole, dall’olio extravergine d’oliva al Parmigiano Reggiano, a vantaggio di prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta. L’attacco al vino - prosegue Coldiretti - peraltro arriva alla vigilia della revisione del regolamento di ripartizione dei fondi Ue della promozione dei prossimi anni che rischia di prevedere tagli per i finanziamenti al vino contro i quali hanno lanciato un appello congiunto Coldiretti e Filiera Italia, firmatarie di una lettera inviata al commissario europeo per gli affari economici Paolo Gentiloni, al commissario all’agricoltura Janusz Wojciechowski, al ministro dell’agricoltura Stefano Patuanelli, agli europarlamentari italiani e ai leader dei principali partiti politici. Il giusto impegno dell’Unione Europea per tutelare la salute dei cittadini non può tradursi in decisioni semplicistiche che rischiano di criminalizzare ingiustamente singoli prodotti indipendentemente dalle quantità consumate".

"La continua demonizzazione di vino, carne, salumi e prosciutti – spiegano Coldiretti e Filiera Italia - coincide peraltro in maniera evidente con la propaganda del passaggio a una inaccettabile  dieta unica mondiale, dove il cibo sintetico si candida a sostituire quello naturale. Secondo Coldiretti è necessario "rifocalizzare" la politica di promozione sulle pratiche agricole e sul consumatore stesso concentrando sempre di più gli sforzi verso una comunicazione nutrizionale corretta ed equilibrata, respingendo gli atteggiamenti discriminatori verso i prodotti a base di carne e le eccellenze del vitivinicolo italiano, settore che vale oltre 11 miliardi di fatturato e offre opportunità di lavoro nella filiera a 1,3 milioni di persone".

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