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Giovedì, 18 Aprile 2024
Economia Lugo

Bilancio Bassa Romagna, Confcommercio durissima: "Stangata Imu alle imprese"

Ciò che ha fatto infuriare maggiormente in casa Confcommercio è l’aumento pressoché generalizzato previsto per l’Imu sugli immobili ad uso produttivo (negozi, capannoni, laboratori ed altro)

E' durissimo il commento di Confcommercio Ascom Lugo al bilancio presentato dai Comuni della Bassa Romagna. Per il presidente Domenico Brunori "si tratta di una manovra inaccettabile, che è stata presentata come una sorta di bilancio “provvisorio” dovuto alla vicinanza con le prossime elezioni e alla necessità di approvare i bilanci in fretta in tutti i Comuni in cui si voterà, prima dello scioglimento dei Consigli Comunali, lasciando le “correzioni” alle nuove Amministrazioni”.

Ciò che ha fatto infuriare maggiormente in casa Confcommercio è l’aumento pressoché generalizzato previsto per l’Imu sugli immobili ad uso produttivo (negozi, capannoni, laboratori ed altro) che passerebbe da 9,40 a 9,80 per mille a Bagnacavallo; da 9,10 a 9,50 a Cotignola; da 9,10 a 9,50 a Conselice; da 9,50 a 9,80 a Lugo; da 9,60 a 9,80 a Massa Lombarda; da 9 a 9,50 a Sant’Agata; unico calo da 10,10 a 9,80 a Fusignano; da 9,10 a 9,50 a Bagnara e da 9,10 a 9,50 ad Alfonsine”.

“Si tratterebbe di una vera e propria stangata ingiustificata ed inaccettabile, che andrebbe a colpire per l’ennesima volta le imprese – prosegue Brunori -, e che non può essere esposta come un mantenimento della pressione fiscale Comunale al livello dell’anno scorso, come si è tentato maldestramente di giustificare. Chiediamo ai Consigli Comunali di ripensarci e di non approvare questi aumenti, così come chiediamo a tutti candidati Sindaco di esprimersi con forza contro questa ipotesi. La pressione fiscale non va né aumentata né mantenuta ma sensibilmente diminuita, perché altrimenti con la crisi attuale continuerà a calare il numero delle imprese; piuttosto occorrono decisioni straordinarie sul fronte del contenimento dei costi e delle razionalizzazioni”.

Alle preoccupazioni per l’Imu si aggiungono poi quelle sulla Tari, la nuova tassa dei rifiuti, già oggetto di presa di posizione nei giorni scorsi “ perché si potrebbe verificare un  incremento medio della tassazione superiore al 10% se non verrà neutralizzata la cifra pagata quale Iva sulla tariffa dei rifiuti, e ancora più sensibili se i regolamenti dei Comuni non terranno conto dei correttivi introdotti nel tempo al regime delle tariffe per le diverse categorie. Ribadiamo che su ristoranti, trattorie, pizzerie, osterie, pub, discoteche, ortofrutta, pescherie, fiori e piante, pizza al taglio, bar, caffè, pasticcerie, mense, birrerie, alberghi, per citare alcune categorie che hanno già una forte incidenza della tariffa, l’effetto sarebbe dirompente”.

Per Confcommercio, infine, “sarebbe grave se le Amministrazioni Comunali, come sembra intenzionata a fare quella di Lugo, tagliassero i fondi propri per le iniziative di promozione e valorizzazione dei centri storici”. Ciò in quanto “si tratta di investimenti importanti, che, pur rischiando di essere in parte vanificati da eventuali decisioni come quella del Comune di Bagnacavallo sull’area Naviglio, sono essenziali per la competitività territoriale”.

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