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Economia

Buona partenza per i saldi: vendite in aumento e scontrini più alti

E’ quanto emerge dall’indagine svolta dal Centro Studi della Confesercenti Emilia Romagna su un campione di imprese

L’avvio dei saldi in Emilia Romagna nel primo weekend di gennaio ha registrato mediamente un buon andamento delle vendite rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso e una generale soddisfazione fra gli imprenditori commerciali e i consumatori. E’ quanto emerge dall’indagine svolta dal Centro Studi della Confesercenti Emilia Romagna su un campione di imprese commerciali del settore abbigliamento, calzature e accessori della regione.

Il 70% degli intervistati ha confermato un aumento o un livello identico delle vendite nel primo weekend rispetto allo stesso periodo del 2018 e solo il rimanente 30% ha rilevato una diminuzione dei prodotti venduti. Lo sconto medio praticato è stato del 30%, con un quarto degli intervistati che ha dichiarato di aver praticato già da questo primo weekend uno sconto superiore al 30% e con un 5% delle imprese che ha applicato sconti del 50% o più. Il valore dello scontrino medio è risultato, rispetto allo stesso periodo del 2018, invariato o superiore per più del 75% delle imprese. Il valore medio dello scontrino è stato di 103,53 euro. Quasi il 70% delle imprese ha manifestato soddisfazione rispetto all’andamento delle vendite e fiducia per i prossimi giorni di saldi anche perché la proposta, in termini di offerta, rimane alta, con un’ampia possibilità di scelta in termini di prodotti e taglie.

“Il dato è particolarmente significativo – afferma Dario Domenichini, presidente di Confesercenti Emilia Romagna - perché per le imprese del settore i saldi continuano a rappresentare una percentuale significativa del volume d’affari annuale (pari al 30,21%) e vengono dopo i primi dieci mesi del 2018, che avevano fatto registrare una flessione delle vendite superiore al 2%, parzialmente recuperate nel mese di novembre grazie al cosiddetto "Black Friday" e al periodo natalizio. Questo inizio serve a ridare un po’ di fiducia alle imprese, anche se appare sempre più necessario cercare di regolamentare in modo più preciso il fenomeno delle vendite online che, ad oggi, per quanto riguarda i grandi gruppi sfugge spesso a ogni regolamentazione amministrativa e fiscale generando una concorrenza poco leale e trasparente”.

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