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Economia

Anche il turismo teme il Coronavirus. Federalberghi: "Bene le precauzioni, ma si deve ripartire al più presto"

Le più colpite saranno le città d'arte e le strutture che confidavano nelle gite scolastiche. Importante sbloccare la situazione prima di Pasqua

Le preoccupazioni collegate al Coronavirus e alla successiva ordinanza regionale, colpiscono inevitabilmente l'economia romagnola e in particolare il settore turistico ravennate, molto legato a manifestazioni ed eventi di carattere culturale. Fino a domenica 1 marzo tutte le manifestazioni, le iniziative culturali, i musei, i monumenti (inclusi luoghi di grande richiamo come l'Antico porto di Classe e la Basilica di San Vitale che attirano sempre molti turisti in città), le mostre, le visite guidate in programma a Ravenna e in tutta l'Emilia-Romagna sono sospese e questo, chiaramente, preoccupa gli operatori turistici. Sulla situazione ravennate parla Raffaele Calisesi, Presidente di Federalberghi Ravenna.

A seguito dell'ordinanza regionale che prevede la sospensione di manifestazioni e iniziative anche di carattere culturale fino al primo marzo si aspetta un calo delle presenze sul territorio ravennate?

Ancora prima dell'ordinanza c'era preoccupazione. Questa è una situazione che ci aspettavamo. In questo periodo lavorano molte strutture ricettive con le gite scolastiche e la sospensione delle gite scolastiche decisa dal ministero dell’Istruzione le va a colpire. Inoltre la gente era già nel panico. A prescindere dall'ordinanza, c'è tantissimo paura. Da sabato ci sono state tantissime disdette.

E' in grado di fare una stima delle perdite economiche? 

Oggi stanno arrivando esclusivamente telefonate per disdire le prenotazioni. Mi auguro sia solo una cosa momentanea e che si risolva nel giro di qualche settimana, perché questo effetto crea un problema per tutto il comparto economico. Fare una stima in questo momento è difficile anche per noi.

Secondo lei quali zone saranno più colpite dal punto di vista economico?

In questo momento sono le città d'arte sono le più colpite. Per fortuna il turismo balneare in questo periodo è inattivo e quindi non si hanno gravi ricadute sulle zone di mare. Sulla costa soffriranno le strutture che lavorano con le gite scolastiche. Speriamo però che la situazione si risolva in breve, prima dell'avvio della stagione balneare a Pasqua. Peccato perché normalmente marzo è il periodo in cui si ricomincia a lavorare dopo la sofferenza dei mesi invernali come gennaio e febbraio, quando l'offerta turistica come manifestazioni è poca o nulla. Ci auguriamo che in poche settimane la situazioni si sblocchi, in modo che il comparto turistico possa riprendersi senza troppi problemi.

Crede si sia reagito con troppo allarmismo al Coronavirus o che tutto sommato l'ordinanza fosse inevitabile?

Credo fosse inevitabile. Probabilmente si è fatto poco o nulla in partenza, pensando che il virus fosse confinato lontano, in Cina. In questo momento ogni precauzione è dovuta ed è giusto proteggere soprattutto le categorie più a rischio come giovani e anziani. Però tra quindici giorni, se non ci rilevano casi in Romagna, bisogna ripartire.

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