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Cambio di passo al Governo per l'offshore? "Il Ministro Costa passi dalle parole ai fatti"

"È chiaro che non si può passare in un giorno dalle fonti fossili alle rinnovabili e all'idrogeno. Non può che essere un percorso graduale, per accompagnare lo sviluppo delle nuove tecnologie pulite"

""È chiaro che non si può passare in un giorno dalle fonti fossili alle rinnovabili e all'idrogeno. Non può che essere un percorso graduale, per accompagnare lo sviluppo delle nuove tecnologie pulite; il primo passo è abbandonare il carbone, usare il gas per la transizione, e puntare su rinnovabili e idrogeno per poi abbandonare anche il gas". Queste sono le affermazioni del ministro dell’ambiente Sergio Costa a La Stampa: è chiaro che indicano un cambio di strategia nel governo e a questo punto chiedo al ministro di venire a Ravenna, dove c’è il distretto oil&gas di Eni più importante d’Italia, a parlare di transizione energetica e, soprattutto, di come si potrebbe attuare utilizzando il gas naturale che proprio Eni aveva in programma di estrarre in Adriatico, erano previsti 5 miliardi di metri cubi all’anno, ma che è stata stoppata dal Dl semplificazione".

Va diritto al bersaglio il consigliere Pd alla Regione Emilia-Romagna Gianni Bessi, stimolando il titolare del dicastero ad agire e quindi a incontrare le associazioni delle imprese e dei lavoratori che da tempo chiedono di essere ascoltate per scongiurare la chiusura di uno dei settori più innovativi dell’industria italiana. "Se il governo ha cambiato idea sulla strategia energetica, lo dimostri: Eni aveva previsto investimenti considerevoli, ma ora la sua presenza sul territorio è a rischio, come a rischio sono l’indotto e la sicurezza nazionale, che è strettamente collegata alla possibilità di essere autosufficienti in materia di approvio0namento energetico. Ma non solo: quella del gas non è solo una questione industriale nazionale, ma di geopolitica europea, se teniamo conto che il 40% delle nostre forniture proviene dalla Russia attraversando l’Ucraina, una situazione che è causa di tensioni e che ora è oggetto di una trattativa con l’Ue. Il gas naturale è l’energia di domani, non solo di oggi. Non è solo un componente del mix per la transizione energetica, ma uno degli elementi su cui costruire un’economia circolare moderna  e funzionante. Esistono in Italia professionalità in grado id portare avanti questo percorso, ma debbono essere messe nella condizioni di potere lavorare creare ricchezza. Le parole di Costa aprono uno spiraglio importante per il futuro energetico e industriale del Paese: ora sdalle parole si passi ai fatti e si scelga con convinzione la strada della produzione nazionale di gas e del sostegno alla più importante impresa partecipata dallo Stato, il nostro champion national, l’Eni".

"Arriva il via libera ai nuovi investimenti al sito di Eni di Gela da parte del ministero - annuncia in una nota Mauro Bertolino, coordinatore di Alleanza di centro per i territori Emilia-Romagna - E' stato firmato un protocollo d’intesa tra Eni e il Ministro Costa per la decarbonizzazione della realtà industriale siciliana. Lo stesso ministro ha siglato il via autorizzativo agli investimenti. Lo stesso ministro Costa ha dichiarato che la transizione energetica verso le rinnovabili e l’idrogeno non può avvenire da un giorno all’altro ma deve passare attraverso l’abbandono del carbone ed essere accompagnata dall’utilizzo del gas. Se il governo è finalmente disposto a siglare protocolli per l’utilizzo del gas italiano nell’ottica della transizione energetica che è in corso, valuti anche la situazione del distretto oil&gas di Ravenna per trovare un’intesa, allo scopo di sfruttare il gas presente in Adriatico già in previsione di essere estratto prima del blocco".

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