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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia

Canone Rai sui computer, Confartigianato scrive ai parlamentari romagnoli

Il presidente provinciale di Confartigianato, Daniele Rondinelli, ha inviato una lettera aperta ai parlamentari romagnoli sulla richiesta della Rai di far pagare il canone anche alle imprese

Il presidente provinciale di Confartigianato, Daniele Rondinelli, ha inviato una lettera aperta ai parlamentari romagnoli sulla richiesta della Rai di far pagare il canone anche alle imprese che non hanno alcun apparecchio televisivo, ma basata solo sul fatto che i moderni computer, tablet e telefonini, grazie ad internet, sono in grado di visualizzare i programmi televisivi. La Confartigianato sta monitorando le richieste giunte dalla RAI e creando un database di indirizzi ai quali inviare velocemente e senza dispersioni eventuali novità.

Confartigianato “invita pertanto le imprese associate che non utilizzino apparecchi televisivi, ma che abbiano ricevuto la richiesta della Rai, ad inviare, all'indirizzo e-mail paola.sabattini@confartigianato.ra.it, un messaggio di posta elettronica indicante nominativo azienda, settore di attività, persona di riferimento, indirizzo e data di arrivo della richiesta”.

Questo il contenuto della lettera a firma del presidente provinciale di Confartigianato, Rondinelli. “La RAI, Radiotelevisione italiana Spa, probabilmente anche a seguito dell’entrata in vigore dell’art. 17 del decreto legge 6 dicembre 2011, n. 201, che impone alle aziende di indicare "in dichiarazione dei redditi il numero di abbonamento speciale alla radio o alla televisione e la categoria di appartenenza (…), ai fini della verifica del pagamento del canone di abbonamento radiotelevisivo", sta inviando alle aziende una lettera nella quale asserisce che tale obbligo insista su chiunque detenga uno o più apparecchi atti o adattabili alla ricezione di trasmissioni radiotelevisive al di fuori dell’ambito familiare, compresi quindi i computer, tablet e telefonini collegati in rete, indipen-dentemente dall’uso al quale gli stessi vengono adibiti.

Nel corso del 2008 l'Agenzia delle Entrate inviò una richiesta al Ministero delle Comunicazioni di procedere all'individuazione delle tipologie di apparecchi determinanti l'obbligo di pagamento del canone RAI, ma tale risposta pare non sia mai stata redatta. Crediamo non possa essere la RAI a sostituirsi al Ministero, creando così un nuovo balzello che andrebbe a colpire indiscriminatamente tutte le aziende italiane.

Sì, la totalità delle aziende italiane, perchè oggi tutte le imprese sono costrette ad utilizzare internet per la propria attività: nel disbrigo delle pratiche correnti, nelle comunicazioni con la Pubblica Amministrazione, fino all'obbligo, per le società, di dotarsi di posta elettronica certificata. Un nuovo balzello, quindi, costoso (si parte da un minimo di 200 euro) e reso ancora più odioso dal delicato momento economico che le aziende stanno vivendo.

Con queste poche righe chiediamo il Vostro impegno affinchè il Ministero dello Sviluppo Economico chiarisca al più presto che la RAI è in errore e ne blocchi questa azione, che non può avere altro risultato che quello di fomentare, purtroppo in questo caso a ragione, il distacco e la sfiducia dalla Politica e dalle Istituzioni. Certo di poter contare sulla Vostra comprensione e sul Vostro impegno, colgo l'occasione per porgerVi i miei più distinti saluti”.

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