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Caporalato in agricoltura, è allarme in Romagna: "Bene il decreto approvato dal Parlamento"

Sempre più consumatori orientano i propri acquisti in base a principi etici, con un occhio di riguardo allo sfruttamento del lavoro.

“C’è grande preoccupazione nel mondo agricolo per il dilagare del fenomeno del caporalato in Romagna”. Marcello Sanzani, presidente di Promosagri (che raccoglie le sette cooperative agricole braccianti di Ravenna) non usa mezzi termini per lanciare un allarme. “Fino a poco tempo fa nessuno avrebbe immaginato che anche nelle nostre zone si sarebbe diffusa questa modalità di sfruttamento che si pensava confinata a certe aree depresse del mezzogiorno. Purtroppo, invece, è un fenomeno che dilaga in maniera allarmante anche nelle nostre terre. Noi cooperative braccianti, che ogni anno forniamo lavoro ai soci e dipendenti per oltre 12 milioni di euro, ci siamo sempre preoccupate della scrupolosa applicazione dei contratti sindacali e della messa in sicurezza di mezzi e lavoratori, anche sapendo che questo avrebbe comportato costi elevati. Oggi dobbiamo affrontare la concorrenza sleale di chi, sfruttando lavoratori non in regola, spesso stranieri, mette a rischio la loro salute e danneggia economicamente il sistema agricolo. Siamo favorevoli a norme come il DDL contro il caporalato approvato dal parlamento, in cui si prevede l’eliminazione dei contributi pubblici a chi non è in regola. Sottolineiamo però che il testo della legge presenta dei limiti, infatti, non prevedendo una corretta gradualità nella applicazione delle sanzioni, rischia di penalizzare anche le aziende che lavorano seguendo le norme”.

A Promosagri fa eco Coldiretti. Secondo un’indagine realizzata dall’associazione, i consumatori tenderebbero a orientare i propri acquisti alimentari anche in base ai valori etici e sociali. “In 37,1 milioni (di cui ben 15,2 milioni regolarmente), acquistano prodotti dopo avere verificato che la loro produzione e distribuzione non abbia creato danni sociali. Da sottolineare come uno dei fattori che più indirizza le scelte dei consumatori sia proprio legato all’etica e in particolare allo ‘sfruttamento della forza lavoro’. Ora, con l’approvazione definitiva della legge sul caporalato – afferma il presidente Coldiretti Ravenna Massimiliano Pederzoli - l'Italia si pone all'avanguardia nella tutela del lavoro nei campi, che va estesa però anche ai prodotti importati, che sono ottenuti anche dallo sfruttamento di quello minorile, che riguarda 100 milioni di bambini secondo l'Organizzazione Internazionale del lavoro (ILO)".

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