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Caviro: bilancio in crescita del 92%

L'assemblea dei soci di Caviro ha approvato il bilancio 2011 con ricavi a 247 milioni di Euro, in linea con il dato dello scorso anno, un valore della produzione di 260 milioni di Euro

L’assemblea dei soci di Caviro ha approvato il bilancio 2011 con ricavi a 247 milioni di Euro, in linea con il dato dello scorso anno, un valore della produzione di 260 milioni di Euro e con un EBITDA di 17,0 milioni di Euro. In crescita l’utile netto che passa da 2,9 milioni di Euro del 2010 a 5,5 milioni del 2011. La posizione finanziaria netta pari a 60 milioni di Euro cala del 26%. Il settore vino ha chiuso il 2011 con un fatturato estero di 32 milioni di Euro (+17%).

Il primo paese è il Regno Unito (+19%), seguito dalla Germania (+37%) e dalla Russia (+7%). Prosegue l’espansione sui mercati dell’ Estremo Oriente mentre Tavernello è stato lanciato anche negli U.S.A. “Il bilancio del Consorzio relativo all’anno 2011 , – dichiara il Presidente Secondo Ricci – è sicuramente un bilancio positivo. Il settore  vitivinicolo dopo anni di prezzi molto bassi delle uve e quindi del vino, sta ritrovando un suo equilibrio fra domanda e offerta. Gli incentivi agli abbattimenti di impianti previsti dall’attuale OCM vino hanno quasi raggiunto l’obiettivo dei 400 mila/ha in Europa e dove anche l’Italia ha fatto la sua parte. E’ continuata anche la pratica della vendemmia verde in alcune regioni italiane e, in misura molto inferiore, in altri paesi Comunitari. Questi elementi di riduzione degli ettari produttivi, oltre al divieto di installare nuovi impianti in aggiunta alle produzioni vitivinicole non abbondanti, hanno ridotto l’eccesso di scorte di vino che  avevamo ancora a luglio 2011 facendo lievitare i prezzi.
Coloro che hanno aderito alla vendemmia verde, pratica che distruggendo prodotto mesi prima che inizi il mercato della vendemmia, toglie dal mercato prodotto buono e cattivo, quest’anno, vista la ripresa del mercato, hanno sicuramente buttato via prodotto e soldi: la lezione dovrebbe servire per il prossimo anno”.

“Il buon risultato 2011– dichiara il Direttore Generale del Gruppo Sergio Dagnino – si deve alla forte crescita sui mercati esteri, che compensa le difficoltà del vino sul mercato italiano, alla diversificazione attuata nel comparto distilleria con l’acquisizione di importanti clienti del settore farmaceutico ed la crescita nell’energia. Il primo quadrimestre 2012,vede il fatturato del Gruppo in crescita del 21% rispetto al pari periodo 2011 ma bisognerà attendere giugno per capire se la crisi economica in Italia ed in alcuni Paesi Esteri, penalizzerà ulteriormente i consumi nel vino”.

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