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Cgil, Cisl e Uil chiedono un patto per la sicurezza sul lavoro: "Rischio di ripartenza disordinata"

E' la sicurezza sul lavoro la proprità che i sindacati Cgil, Cisl e Uil di Ravenna mettono sul campo e a tal riguardo illustrano una loro proposta

E' la sicurezza sul lavoro la proprità che i sindacati Cgil, Cisl e Uil di Ravenna mettono sul campo e a tal riguardo illustrano una loro proposta per affrontare il nodo. "La nostra provincia è interessata da un numero elevato di infortuni sul lavoro, eventi riconducibili a malattie professionali non sempre riconosciute e un numero non accettabile di infortuni mortali. - illustrano i sindacati -. Questi casi ci devono interrogare sull’attuale situazione e richiedono uno sforzo congiunto di elaborazione per elevare il livello e l’impegno con cui affrontiamo la tematica della salute e sicurezza sul lavoro, con l’obiettivo sintetizzabile nella frase “far crescere e vivere la cultura della sicurezza”. Esiste un rischio elevato che, dopo mesi di blocco per la pandemia, la fretta di una ripartenza scoordinata metta in secondo piano il rispetto delle norme e dei diritti, in particolare sulla salute e sicurezza sul lavoro, con ricadute non ammissibili. Inoltre esistono situazioni e settori ad alto rischio, sia per la precarietà del posto di lavoro sia per le condizioni di lavoro, su cui è necessaria un’azione mirata di risoluzione".

E quindi: "Come Organizzazioni sindacali riteniamo che sia necessario, urgente e non più rinviabile un impegno di tutti i soggetti interessati , economici, sociali ed istituzionali, per definire e sottoscrivere anche a livello locale un patto per la Salute e la Sicurezza nei luoghi di lavoro. E’ necessario dare continuità al lavoro dell’Osservatorio perché diventi vero organismo di monitoraggio e coordinamento costante sulla tematica salute e sicurezza sul lavoro e che coinvolga oltre a tutti i soggetti istituzionali anche le parti datoriali. La situazione richiede una campagna straordinaria di controlli ed è quindi assolutamente necessario da un lato uno sforzo collettivo per chiedere ed ottenere l’incremento degli organici del personale degli enti preposti alle verifiche, siano essi di carattere regionale o nazionale, e dall’altro la predisposizione fin da subito, utilizzando al massimo le forze a disposizione, di una programmazione degli interventi aderente alle necessità del territorio, operando e favorendo anche le necessarie interazioni tra gli enti preposti ai controlli. Oltre all’incremento degli organici, andrà inoltre previsto e garantito il necessario percorso formativo per il personale dedicato ai controlli, in particolare neoassunto".

"In tutti i regolamenti di gara di appalto, di affidamento o di finanziamento i vari livelli istituzionali devono prevedere requisiti di legalità, applicazione dei contratti collettivi del settore firmato dalle organizzazioni  più rappresentative e piena garanzia delle tutele sulla salute e sicurezza. Il Protocollo di intesa per la pianificazione degli interventi per la sicurezza nel porto di Ravenna” deve essere rinnovato al più presto, confermando l'impegno anche economico di tutti i soggetti coinvolti ed aggiornando le procedure di accesso al fine di qualificare ulteriormente gli aspetti relativi alla prevenzione. Si dovrà inoltre tenere conto delle criticità che si presenteranno durante lo svolgimento dei lavori previsti per il sistema portuale di Ravenna, coordinando quanto previsto dal “Protocollo di intesa per la pianificazione degli interventi per la sicurezza nel porto di Ravenna” con quanto indicato nel "Protocollo di legalità – HUB Portuale di Ravenna". Protocollo appalti privati e coordinamento siti complessi Il sistema produttivo parcellizzato con appalti e sub appalti è una delle realtà dove più alto è il rischio infortunistico, in quanto la tematica della salute e sicurezza sul lavoro risente della frammentazione del ciclo produttivo e delle interferenze tra i lavoratori delle varie aziende durante le lavorazioni; pertanto, partendo dalle realtà più complesse è necessario verificare l’esistenza e, dove non presente, istituire un coordinamento sulla sicurezza come previsto dalla normativa".

"Inoltre, in considerazione della positiva esperienza sulla sottoscrizione del “Protocollo d’intesa sulla qualità e trasparenza degli appalti pubblici”, si ritiene necessario estenderla anche agli appalti tra soggetti privati. Formazione Partendo dalle esperienze già esistenti si deve qualificare e rendere efficace il sistema della formazione sulla salute e sicurezza sul lavoro andando oltre quanto previsto dai soli obblighi formativi previsti dalla legge, in particolare estendendo l’affiancamento e l’addestramento sul luogo di lavoro. Occorre infine creare maggiori occasioni di incontro e sensibilizzazione rispetto al tema della salute e sicurezza, a partire dalle scuole, in particolare dagli istituti superiori della nostra provincia, coinvolgendo il più possibile le nuove generazioni", concludono Cgil, Cisl e Uil.

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