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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

La Cgil si mobilità contro il jobs act: ampia adesione dal territorio ravennate

Lunedì a Ravenna si è svolto la riunione del comitato direttivo della Cgil, allargato a tutti gli attivisti e delegati, che ha ribadito la necessità di rimettere al centro dell'iniziativa del Governo il lavoro, il lavoro di qualità, stabile e tutelato

Si preannuncia un’ampia adesione dal territorio ravennate alla manifestazione in programma a Bologna giovedì in occasione dello sciopero generale proclamato dalla Cgil Emilia Romagna. Dalla provincia di Ravenna si potrà raggiungere in pullman il capoluogo regionale (prenotazioni sul sito www.cgilra.it oppure nelle sedi della Cgil sul territorio). Lo sciopero sarà di 8 ore e riguarderà le lavoratrici e i lavoratori di industria, terziario, cooperazione, agricoltura e artigianato (a esclusione dei settori soggetti alla legge 146).

Lunedì a Ravenna si è svolto la riunione del comitato direttivo della Cgil, allargato a tutti gli attivisti e delegati, che ha ribadito la necessità di rimettere al centro dell’iniziativa del Governo il lavoro, il lavoro di qualità, stabile e tutelato. “Il jobs act e le modifiche allo Statuto dei lavoratori, con il superamento dell’articolo18, il demansionamento, il controllo a distanza dei lavoratori - si legge nel documento approvato dal direttivo della Cgil provinciale -, non solo non servono a ridare dignità al lavoro precario, ma abbassano le garanzie per tutti, lasciando i lavoratori più soli e indifesi e facilmente condizionabili dalle imprese. In sostanza, non più liberi di esprimersi e di decidere senza condizionamenti nei luoghi di lavoro".

"Le riforme che servono veramente al paese - evidenzia il testo - devono prevedere un piano straordinario di politiche industriali e di politiche sociali in grado di rilanciare la produzione e l’occupazione e investimenti pubblici sostenuti da una tassa patrimoniale, da una vera e convinta lotta all’evasione fiscale, dalla riduzione del prelievo sui redditi da lavoro dipendente e da pensioni, per una ripresa della domanda interna. E’ necessaria la revisione della “riforma Fornero” come richiesto dalla piattaforma unitaria su fisco e previdenza. Questo  è ciò che serve per creare e difendere il lavoro”.

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