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Economia

"Il Sistri non funziona": Cna propone un nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti

Le sanzioni in caso di mancato pagamento del contributo, sono particolarmente pesanti: da 15500 a 93mila euro

“Assurda e vergognosa: questi sono gli aggettivi per definire la vicenda del Sistri, il Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti, nato nel 2009 su iniziativa del Ministero dell’Ambiente che, in questi anni,  è stato del tutto inutilizzabile, ingestibile, inapplicabile ed è già costato milioni di euro, peraltro in un contesto economico particolarmente critico. Per non parlare poi delle vicende giudiziarie che lo hanno accompagnato”. E’ il commento di Pier Paolo Burioli, presidente della Cna provinciale di Ravenna.

“Le dichiarazioni del Ministro Luca Galletti – prosegue il presidente - sulla volontà del Governo di superare il Sistri, sembravano aver chiuso definitivamente questa esperienza fallimentare, ma il decreto legge “Milleproroghe”, ha di fatto prorogato al 31 dicembre il termine di operatività, prevedendo inoltre dal primo aprile scorso l’applicazione delle sanzioni per omesso pagamento del contributo Sistri. Se il Governo da un lato ha compreso l’inutilità di questo sistema, non obbligando più le imprese a servirsene, non ha però rinunciato a pretendere i contributi dalle imprese a fronte di un servizio inesistente. E’ del tutto incomprensibile, infatti, l’obbligo, indotto dalle sanzioni, di versare i contributi 2014 e 2015".

Le sanzioni in caso di mancato pagamento del contributo, sono particolarmente pesanti: da 15500 a 93mila euro. Per Burioli "si tratta di un trattamento sanzionatorio sproporzionato e per l’omissione di un  contributo la cui legittimità è dubbia, considerato che viene richiesto per la copertura degli oneri derivanti dal funzionamento del sistema che di fatto non è operativo. Nonostante i problemi della crisi e i proclami sulla necessità di semplificazione, il Governo si ostina a complicare la vita delle imprese e a non risolvere i problemi dell'eccessiva burocrazia e della tassazione, in un momento, peraltro, in cui la crisi continua a farsi sentire. E tutto ciò avviene mentre il Ministero dell’Ambiente affida a Consip, Società per azioni del Ministero dell’Economia e delle Finanze il compito di espletare la gara europea (entro il 30 giugno 2015) per la concessione del  nuovo servizio di tracciamento informatico dei rifiuti".

"La Cna, insieme alle Associazioni di Rete Imprese Italia, si è detta contraria alla richiesta di contributi alle imprese per il Sistri, evidenziando la "delusione per l’evoluzione data da Governo e Parlamento sul tema" e  lancia un accorato appello ai parlamentari locali e alle Istituzioni competenti, "affinché si abolisca definitivamente il Sistri, e non ci si limiti, anche in questa occasione, ai soliti aggiustamenti  che mantengono le criticità  denunciate in questi 7 anni  dalle piccole e medie imprese del territorio.

“Chiediamo, inoltre – aggiunge Massimo Mazzavillani, direttore della Cna ravennate - che si colga questa occasione per realizzare, un sistema di tracciabilità totalmente nuovo e che sia davvero efficace ed efficiente e non oneroso per le imprese.  Per collaborare alla ridefinizione del sistema di tracciabilità, è stata elaborata dalle Associazioni una proposta valida e concreta, per implementare la tracciabilità informatica dei rifiuti senza gravare sulle imprese con costi insostenibili e procedure ingestibili”.      

La proposta si basa su alcuni principi fondamentali: "occorre un quadro normativo coerente per la definizione di un sistema di tracciabilità efficace ed efficiente; l'obiettivo da perseguire deve essere quello di una informatizzazione degli adempimenti cartacei che, fino ad ora, hanno garantito il rispetto delle disposizioni comunitarie in materia di tracciabilità dei rifiuti". Inoltre "occorre superare l’idea di una tracciabilità "su strada" che si è dimostrato assolutamente irrealizzabile, molto costosa  e, peraltro, non richiesta dall'Europa".

Per Cna "il tema della tracciabilità dei rifiuti, per la sua complessità e per la sua rilevanza, può essere gestito efficacemente solo attraverso un pieno committment istituzionale. In proposito, si propone che il sistema venga posto in capo all’Albo gestori ambientali che, anche grazie al suo elevato livello di informatizzazione e integrazione con la Pubblica Amministrazione e al ruolo che da 20 anni svolge nella gestione dei rifiuti, può assicurare una efficace ed efficiente implementazione e gestione del nuovo sistema di tracciabilità; il nuovo sistema deve avere come obiettivo imprescindibile quello di ridurre i costi per le imprese". "Questo progetto – conclude Mazzavillani - sarà presentato in questi giorni al Ministro dell’Ambiente auspicando che si possa finalmente mettere la parola fine a questa incresciosa vicenda”.

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