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Economia

Cna: "Quadro economico nero, diminuiscono le imprese in quasi tutti i settori"

Cna ha presentato un dettagliato rapporto congiunturale ed economico della provincia di Ravenna, relativo al 2016 e alle prime tendenze del 2017

Relativamente alle sezioni e alle divisioni di attività, nell'analisi di Cna si riscontrano, pur se quasi tutte caratterizzate da un andamento negativo, anche per il 2016, differenze nei trend che caratterizzano i diversi settori. L’agricoltura e l’industria alimentare (dati aggregati), registrano un incremento dell’1,76%. Un settore che torna a crescere dopo la contrazione registrata nel 2015. Un settore che fino a tutto il 2011 aveva visto un forte sviluppo, probabilmente anche grazie al consolidarsi di una certa riscoperta delle tradizioni e una maggiore e premiante attenzione manifestata dai consumatori nei confronti dei prodotti di qualità del territorio. Il settore tessile-abbigliamento-calzaturiero registra una ulteriore contrazione e chiude a -1,95% rispetto al dato del 2015. Tale dato va contestualizzato nel ridimensionamento che ha caratterizzato il comparto nell’ultimo decennio. Indicativi, a tal proposito, i dati relativi al periodo 2005-2016, che riflettono un decremento di oltre il 25%. La meccanica di produzione, uno dei settori maggiormente penalizzato dalla crisi economica, vede un decremento delle imprese del settore pari al 3,00%, confermando i trend negativi che hanno caratterizzato i 4 anni precedenti (-0,83% al 31/12/2015; -4,13% al 31/12/2014; -5,69% al 31/12/2013 e -4,43 al 31/12/2012). Per quanto concerne il settore del legno (industria e lavorazione del legno e fabbricazione di mobili), dopo i forti decrementi dell’ultimo triennio, si registra un leggerissimo incremento, pari allo 0,6%. Ragionando per aggregati, il settore manifatturiero (agroalimentare, sistema moda, meccanica e legno/arredo) registra una diminuzione dell’1,17%. L’edilizia, vero traino della crescita dell’Albo delle Imprese Artigiane fino al 2008, prosegue la contrazione (-1,24%), confermando le forti difficoltà del settore. Dal 2008, il comparto ha “perso” oltre il 14% delle imprese registrate. Nell’ambito del comparto, segno meno per gli impiantisti elettrici ed elettronici (-0,63%), mentre per quelli idraulici incrementano del 2,63%: tale aumento è ascrivibile unicamente alla manutenzione di impianti di riscaldamento. Nel periodo 2008-2015, i due settori hanno registrato decrementi rispettivamente del 9,73 e del 4,04%. Per quanto concerne il settore dei trasporti, il 2015 si chiude con un decremento delle imprese iscritte all’Albo dell’1,95%, da ascriversi esclusivamente al trasporto merci (90% delle imprese del settore). Oltre a tali dati inequivocabili, va evidenziata una ulteriore netta contrazione della redditività delle singole imprese dovuta principalmente alla riduzione delle tariffe di trasporto riconosciute dal mercato, con ripercussioni pesanti sulla sopravvivenza delle stesse. Nella manutenzione e riparazione di auto e motoveicoli si registra una diminuzione dell’1,71%, che va a consolidare ulteriormente la contrazione in termini di imprese iscritte che caratterizza costantemente questo settore da ormai diversi anni, generato da un lato dalla crisi dei consumi privati che riducono gli interventi sul loro parco auto, non riparando i piccoli danni o evitando la manutenzione ordinaria del veicolo allo stretto necessario, e dall’altro dall’evoluzione tecnologica dei veicoli che impone una maggiore specializzazione con una conseguente concentrazione delle officine. Nell’ambito delle attività professionali, si registra un -0,86% per il settore informatico: un ulteriore ridimensionamento dopo la battuta d’arresto di fine 2015 (-2,50%), per un settore che nel corso del 2014 era cresciuto di quasi il 2%. Per quanto riguarda i servizi alla persona, oltre a un ulteriore decremento delle tinto-lavanderie (-5,95%), si registra un lieve decremento  delle imprese di acconciatura (-0,42%), mentre le imprese di estetica aumentano considerevolmente (-4,62%). Va ricordato che questi due settori caratterizzano il comparto per quasi l’85% delle imprese registrate nell’ambito dei servizi alla persona. A conferma della sempre maggiore tendenza  delle Imprese a strutturarsi in forme complesse di organizzazione, per quanto riguarda la forma giuridica, va segnalato il confermarsi del costante aumento delle Società di Capitale, aumentate nell’ultimo anno di una percentuale di poco inferiore al 6%.

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